Arles, storia e arte in Provenza

Nei miei viaggi in Provenza non è mai mancata una sosta ad Arles, è una piccola antica Roma nel sud della Francia. Luminosa, piena di storia e dove si possono godere i paesaggi dipinti da Vincent Van Gogh.

Visitare Arles

Visitando Arles in Provenza, ho avuto a prima vista la sensazione di trovarmi nel centro di una città dell’antica Roma ad ammirare le vestigia dell’impero dei Cesari.
Non posso fare a meno di pensare alle avventure di Asterix e Obelix svoltesi in questa terra di Gallia.

I romani erano così: conquistavano le popolazioni prima con le armi ma poi attraverso la civilizzazione, i monumenti e il divertimento (Panem et Circenses). In questa città nel Sud della Francia, ci sono così tanti monumenti romani che rende Arles Provenza il luogo che, dopo Roma, annovera più vestigia di quel tempo remoto.
Il suo anfiteatro è il più grande dopo il colosseo, ancora utilizzato per eventi e per la corrida o meglio spettacoli incruenti di tauromachia.

L’atmosfera che si respira in Provenza mi da sempre sensazioni positive: il sole, le cicale che cantano, la lavanda, il grano e  la luce che contribuisce ad ampliara queste sensazioni bucoliche.
Un contesto che nella seconda metà del ‘800 ispirò uno dei miei pittori preferiti, quel Vincent Van Gogh che passò oltre un anno ad Arles producendo più di 300 tele di una vivacità indiscussa dopo i colori e i contesti cupi del suo periodo olandese.

Arles e la Camargue

Abbiamo usato la città di Arles come punto di partenza anche per visitate la vicina Camargue della quale è una specie di porta d’entrata. La Camargue, territorio selvaggio che conserva ancor integro, un ambiente del tutto naturale dove la fauna ha trovato un ideale habitat allo stato brado.

Arles Francia

Se stai programmando un viaggio interessante che unisca storia, arte, cultura e natura, Arles è la meta capace di offrirti tutto questo e di più.
È una base per fare delle stimolanti esplorazioni andando alla scoperta di tanti pittoreschi villaggi provenzali come Les Baux de Provence, Saint-Rémy, Paradou e altri ancora come Aix en Provence la città natale di Cézanne oppure Saintes Maries de la Mer.

Fu fondata dai Romani data la vicinanza del fiume Rodano e considerata una meta strategica per raggiungere la Spagna dopo aver superato Nimes (altra cittadina che conserva testimonianze di quell’epoca).

Arles anfiteatro
Arles anfiteatro

La preziosità dei monumenti risalenti all’impero di Roma ha fatto si che Arles sia iscritta al Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
Il Museo di Arles nei suoi quasi ottomila metri quadrati di esposizione, racconta la storia della città a partire dal 2500 a.C. attraverso reperti archeologici della vita quotidiana che sono divisi in differenti segmenti tematici.

Arles regala un’atmosfera particolarmente ricca di fascino che, ancora oggi, assomiglia a quella che colpì Vincent Van Gogh che decise di vivere per 14 mesi prima del trasferimento nell’ospedale psichiatrico di Saint Remy en Provence.
I piccoli bistrot colorati che si possono vedere, sono gli stessi che hanno animato il genio artistico di Van Gogh che, ispirato da questi luoghi, li dipinse in celebri tele.
Malgrado in Provenza non sia presente alcun quadro originale di Van Gogh, la città e il territorio circostante ci hanno permesso di immergersi nelle ambientazioni dei quadri del pittore olandese.

Arles cosa vedere

Cosa vedere ad Arles per non tralasciare nulla, mi sono creato una lista di cose da vedere per evitare di perdere tutti quei punti che stimolano il tuo interesse in base alle loro caratteristiche.
Di seguito faccio un elenco analitico di cosa c’è da visitare ad Arles, con l’obiettivo che tu possa avere un’idea su cosa vuoi approfondire una volta arrivato in questa cittadina.

Arles hotel de ville
Arles hotel de ville – Photo credit: TechnicolorPaul on VisualHunt.com / CC BY-NC-ND

Arena di Arles – Les Arènes

Anche se abituati al nostro Colosseo, posso garantirti che questo anfiteatro romano proprio al centro della città, susciterà un moto di orgoglio italiano.
Non devi stupirti se, dopo aver visto i combattimenti tra gladiatori e corse di bighe, al giorno d’oggi è ancora usato come sede per le corride che si svolgono in città durante l’anno e che è in grado di ospitare circa dodicimila visitatori.

Anfiteatro di Arles
Anfiteatro di Arles – Photo credit: Fotos Avulso on VisualHunt.com / CC BY-NC-ND

È uno degli anfiteatri più imponenti fuori dall’Italia, forse il più grande. Dalla tipica forma ovale, ha 34 file di gradoni per il pubblico ed è uno dei 112 monumenti risalenti all’antica Roma che costituiscono il Patrimonio UNESCO.

Teatro romano di Arles

Purtroppo, quello che era l’antico teatro dei romani ha visto nel corso dei secoli un saccheggio continuo, fino a trasformarsi in una sorta di cava per tutte le costruzioni di Arles. Quel che ne rimane, viene attualmente utilizzata come location per un cinema all’aperto durante la bella stagione.

Les Alyscamps – I Campi Elisi di Arles

Si tratta di un viale lungo due chilometri che conduce alle rovine di un’antica chiesa. La sua particolarità è quella che è incorniciato ai due lati da una fila di cipressi dove si trovano centinaia di sepolture romane e che è stata fonte d’ispirazione di alcune tele di Gauguin e di Van Gogh.

Les Alyscamps Arles
Les Alyscamps Arles – Photo credit: Guillermo Fdez on Visual hunt / CC BY-NC-ND

Arles – Terme di Costantino

Anche in questo caso, di quelle che furono le splendide terme private dell’imperatore, restano solo pochi ruderi che si trovano mischiati agli edifici della città.

Criptoportici

Proprio al di sotto della piazza dove si eleva la Cattedrale, si trova un esteso sotterraneo di colonnati che riempie un quadrilatero e che era utilizzato nell’antichità, come magazzino. Sono ancora visibili le parti che ospitavano botteghe, i condotti idrici e le fognature.

Chiesa di Saint-Trophime Arles

In puro stile romanico caratterizzata dal bianco della pietra con la quale è stata edificata, non passa inosservato il magnifico portale dove è incisa una scena che si rifà ad un episodio della Bibbia.
In questa chiesa fu incoronato Federico Barbarossa come Re di Arles.
Interessante anche il suo Chiostro per via di due vistose gallerie in stile gotico.

Museo Réattu Arles

Ospitato in uno spazio che un tempo fu sede di un convento, è possibile ammirare oltre ad una cinquantina di suoi schizzi, anche due dipinti di Pablo Picasso.


Van Gogh Arles

La città del dipartimento del Bouche du Rhone è indissulubilmente legata a Van Gogh che vi si trasferì agli inizi del 1888, catturato dalla particolare luce del sole della Provenza, prendendo in affitto un piccolo appartamento su piazza Lamartine. L’edificio prese da allora la denominazione di Casa Gialla ritratta in alcune tele.

La produzione di Van Gogh in Provenza

Qui visse il periodo di maggior prolificità artistica, dipingendo centinaia di tele (ma nessuna la puoi vedere ad Arles!) e patendo i fantasmi della sua follia che lo porteranno al suicidio, trasformandolo in un mito.

In un anno di attività, il pittore olandese dipinse oltre trecento tele e il suo lavoro pare andare di pari passo con la sua pazzia che lo condurrà ad essere ricoverato nella vicina Saint Rémy de Provence presso il locale manicomio, provocando probabilmente l’irreversibilità di quel profondo disagio che lo condurrà al suicidio.

I luoghi di Vincent Van Gogh ad Arles

Ti sarà possibile immaginarlo camminare sul selciato del centro storico di questa cittadina, magari litigando in maniera furibonda con il suo amico Gauguin con il quale condivise l’appartamento e storia narra che fu proprio a causa di una discussione tra i due (Gauguin non amava la Provenza e non vedeva l’ora di raggiungere i tropici) che Van Gogh si tagliò l’orecchio.

Ricoverato all’ospedale della città, Vincent Van Gogh ebbe modo di dipingere tele che ritraevano alcuni spazi come la corsia, il cortile e la disperazione dei malati che condividevano con lui, il dolore.
Per entrare nel mondo di Van Gogh, non puoi perdere la visita di questi luoghi.

La Casa Gialla Arles

Vincent, arrivato ad Arles, prese in affitto un modesto fabbricato al n. 2 di place Lamartine, soprannominato per il suo colore «casa gialla»: qui egli sognava di riunire la comunità di Artisti legati al movimento Impressionista con l’intento di stimolarsi a vicenda nella loro produzione artistica. 

Oggi la “casa gialla” di van Gogh non esiste più: Dopo i gravi danni subita dai bombardamenti della seconda guerra mondiale fu abbattuta. 

«Mi portò nella sua abitazione a piazza Lamartine e ho visto quadri meravigliosi, i suoi capolavori: Viale degli Alyschamps, Il caffè di notte, La bereuse, L’ecluse, Veduta di Saintes-Maries, Notte stellata e altri. Immaginate lo splendore di quei muri imbiancati a calce su cui spiccano i suoi colori in tutta la loro freschezza»

(Paul Signac)

Place Victor Hugo

Questa centrale piazza fu teatro del litigio che Van Gogh ebbe con Gauguin fino al punto di minacciarlo e prima di rivolgere il rasoio contro di se per recidersi l’orecchio destro.

Fondazione Vincent Van Gogh

Negli spazi della fondazione è possibile vedere opere di molti pittori contemporanei come Botero, Bacon, Hockney e altri ancora. L’idea di creare questa istituzione la si deve alle volontà di Van Gogh che avrebbe voluto istituire un atelier proprio ad Arles.

Chambre de Vincent

In Place Lamartin, si trovava l’appartamento preso in affitto da Van Gogh che, purtroppo andò distrutto nel corso della guerra. Qui è possibile è possibile vedere una fedele ricostruzione della sua camera da letto.

Espace Van Gogh

Si tratta dell’ex manicomio dove l’artista fu rinchiuso a forza, dopo che i suoi vicini di casa, denunciarono il suo stato di follia. Sono rimasto incantato dello splendido giardino fiorito che abbellisce l’ospedale psichiatrico dal quale vincente prese spunto per numerosi quadri come gli Iris.

Espace Van Gogh Arles
Espace Van Gogh Arles

Il café la Nuit

Devo dire che una delle esperienze più magiche vissute ad Arles è stata cenare nel quadro “Caffè la Nuit”.
Anche oggi, l’antico Café de l’Alcazar è un bistrò dove si può mangiare.
Gli esterni furono dipinti da Vincent, ma anche all’interno furono dipinti dei capolavori come “L’arlesiana”.

Caffé la nuit Arles oggi
Caffé la nuit Arles oggi- Photo credit: HBarrison on Visualhunt.com / CC BY-NC-SA
CAffè la nuit Arles quadro Van Gogh
CAffè la nuit Arles quadro Van Gogh

Il Ponte de “Le Lavandaie”

Numerosi sono i luoghi nella campagna dove il pittore dipinse. Uno dei più suggestivi, sulla strada che da Arles porta a Saintes-Maries-de-la-Mer, è il famoso ponte che fu immortalato in una sua celebre tela: Pont de Langlois.

Ponte lavandaie Arles
Ponte lavandaie Arles

Anche in questo caso l’attuale sede della costruzione non è quella originale che si trova ad un paio di chilometri di distanza e che vide lo spostamento del ponte a causa del conflitto mondiale. Non è facilissimo da individuare ma particolarmente suggestivo.

Circuit Van Gogh

Presso l’ufficio informazioni turistiche si può chiedere di partecipare al Circuit Van Gogh: una passeggiata di un paio d’ore che ti farà apprezzare, oltre alle bellezze di Arles, tutti i luoghi che videro l’artista fermarsi per dipingere quanto vedeva.


Arles quando andare

Il periodo migliore è senza dubbio dalla metà di giugno alla fine di agosto. Anche se il caldo è notevole, potrai ammirare la Lavanda e i tantissimi eventi tradizionali.
Tempo permettendo, ti consiglio di cenare in uno dei deliziosi piccoli ristoranti che si trovano sul Rodano per godere di una rara atmosfera, ma prima di farlo, controlla i prezzi delle consumazioni.
Se programmerai di recarti in zona per il 1° maggio, potrai assistere ad un evento che vede impegnati i butteri all’interno della fête des Guardians che si tiene a Place du Forum.

Mentre il 23 giugno ti troverai a vivere la Festa di San Giovanni dedicata all’agricoltura dove nella piazza dell’Hotel de ville gli abitanti in abiti tradizionali accenderanno dei Falò con i tralci delle viti potati l’anno precedente come rito propiziatorio che da anche il via al periodo di mietitura della Lavanda.

Ogni anno, da luglio a settembre Arles ospita un festival di fotografia molto importante, l’ho visitato nel 2006 e ne è valsa veramente la pena.

Comunque considera che fino a settembre a partire dalla primavera, molti sono gli appuntamenti che potranno suscitare il tuo interesse con mercati, sagre e feste di ogni tipo.

Come arrivare ad Arles

Per arrivare ad Arles in modo facile, devi prendere l’A7, l’autostrada che va in direzione della Spagna.
La Provenza non è molto distante da Ventimiglia: solo duecento chilometri ma se desideri prendere un aereo, l’aeroporto più vicino è Marsiglia dove atterrano voli provenienti dall’Italia.
Se invece vuoi approfittare del treno, ce ne sono diversi che raggiungono Nizza da dove puoi proseguire o sempre in treno, oppure in pullman.

Ricordati di riservare la tua sistemazione alberghiera in quanto Arles non ha molti hotel e in certi periodi, risulterebbe impossibile trovare posto senza averlo prenotato.

Dove dormire ad Arles

Ho sempre soggiornato ad Arles nei miei viaggi in Provenza. Non ci sono molti hotel in città, ma a parte un anno, che ho alloggiato in un carinissimo hotel vicino all’anfiteatro, ho sempre scelto Chambre d’hotes all’interno di ville come la bellisima Mas Saint Florent, poco fuori dalla città.

Arles storia e arte in Provenza
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15 risposte

  1. L’anfiteatro in effetti richiama molto le caratteristiche architettoniche del Colosseo, ecco perchè la chiamano l’antica Roma del sud della Francia ! :-)

  2. La prossima primavera Vorrei andare in Provenza a vedere la fioritura della lavanda Quindi tutte queste informazioni sono molto interessanti

  3. Ho scoperto un sacco di cose con questo articolo! Vivo in Liguria, non sono poi così lontana… mi hai dato un ottimo spunto per una prossima gita!

  4. Quando ho letto Arles, subito l’ho collegata a Van Gogh! Amo i suoi quadri e quello che gira attorno ad essi! Tra tutto quello che hai presentato mi incuriosiscono i Campi Elisi di arles, credo siano affascinanti!

  5. Adoro la Provenza e Arles è una delle mie mete preferite. Così come i tour dedicati a Van Gogh sono quelli che preferisco. Rivedere nel tuo post tutti i luoghi che visito ogni volta mi ha fatto venire una gran nostalgia. Ma è una bella nostalgia.

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