Tutti pensiamo a Leonardo da Vinci come uno dei geni universali che l’umanità abbia avuto, così abbiamo deciso di fare un’escursione proprio nei luoghi dove questo genio è nato e si è formato nei suoi anni giovanili: Vinci.
Vinci Firenze e la campagna toscana
La campagna Toscana è di certo magica in ogni stagione, ma in autunno poi i colori si fanno pura suggestione specialmente se fanno da sfondo a esplorazioni e scoperte.
Così è stato per noi nel cercare il genio di Leonardo proprio nella sua terra, ossia a Vinci e negli immediati dintorni. La stagione autunnale è infatti ottima per escursioni fra olivi, vigneti e un museo ideale e diffuso sul territorio qual è il Museo Leonardiano.
Dove si trova Vinci
Vinci è un piccolo borgo in provincia di Firenze noto per aver dato i natali al grande Leonardo che prese appunto l’appellativo di “da Vinci”
Per raggiungere Vinci si può arrivare a Empoli percorrendo la Fi-Pi-Li e poi seguire le indicazioni; da Montecatini terme con la A11, seguendo poi le indicazioni per Lamporecchio-Vinci o da Firenze
Perché nessuna cosa si può amare né odiare se prima non si ha cognizione di quella
(Leonardo)
La prima cosa bella che ho notato e che tutte le sedi del museo sono ad alta accessibilità per carrozzine, passeggini e diversamente abili, il che agevola le visite familiari.
Ho un ricordo distante di Leonardo, un ricordo infantile dove le strade di Vinci si confondono nella lontananza e una mostra a Firenze negli anni ’80 a cura di IBM “Laboratorio su Leonardo” e a cui mio padre mi aveva portato: non ricordo molto, se non lo stupore nel vedere come questo personaggio barbuto fosse capace di disegnare e realizzare ciò che la sua matita aveva tratteggiato.
Alla scoperta del Genio, tra palazzo Ulzielli e Castello Guidi
La prima tappa risiede proprio a Vinci, nella Palazzina Ulzielli, dove per altro è possibile fare i biglietti validi per le quattro sedi del museo diffuso. La Palazzina è ubicata nel centro di Vinci, si erige su una meravigliosa pavimentazione (Piazza dei Guidi) inaugurata nel 2006 con simboli che ricordano il complesso e variegato universo di Leonardo. Forma ricorrente nella piazza è il poliedro, emblema del Rinascimento.
All’interno della Palazzina sono esposti i modelli di alcune macchine di Leonardo, da quelle per le imprese edili, largamente sfruttate nel patrimonio artistico fiorentino rinascimentale, ad altri meccanismi utili per la filatura dei tessuti.
L’ultima stanza ospita i meccanismi degli orologi. Mio figlio settenne è rimasto incantato dalle macchine riprodotte in legno seguendo le indicazioni contenute nei disegni e negli scritti di Leonardo.
Le stanze offrono numerose didascalie e alcuni punti con ricostruzioni dei meccanismi con grafica digitale capaci di stuzzicare l’interesse dei bambini e facilitarne la comprensione. È possibile anche utilizzare l’app dedicata e arricchire la visita con contenuti e riferimenti più approfonditi.
A pochi passi si trova la seconda sede del Museo Leonardiano, ossia il Castello dei Conti Guidi. Disposto su più livelli, propone un percorso alla scoperta di Leonardo come inventore, scienziato, pittore, offrendo anche una veduta d’insieme sull’ingegno e le arti nel Rinascimento.
In una stanza sono riprodotti studi e modelli sul volo e macchine per l’agricoltura, negli spazi adiacenti sono raccolti modellini ispirati all’edilizia urbana come ponti di vario tipo ma anche strumenti per la guerra come i cari armati. Al secondo piano sono ospitati alcuni modelli di bicicletta e di argani progettati dal genio toscano.
L’anima del piano è rappresentata dalla stanza che contiene gli esperimenti e gli studi fisici sulla luce connessi alla realizzazione delle opere pittoriche.
Qui i bambini possono sperimentare giochi di luce e ombre, diversificazioni prospettiche e altri esperimenti legati al colore e alla pittura derivati da un attento studio fisiologico dell’occhio, della vista nonché dai concetti di fisica applicata appuntati da Leonardoda Vinci.
È una sorta di alcova buia e suggestiva dove il genio leonardesco raggiunge a mio avviso l’apice: è in questo spazio che la molteplicità della sua intelligenza scientifica e creativa si sintetizzano spaziando dalle scienze ottiche alla pittura in un continuum armonico e sostanzioso. In cima alla torre dell’edificio sono esposti i modelli dei solidi e dalla terrazza di gode uno spettacolo paesaggistico rilevante.
All’esterno del Castello Guidi una riproduzione in legno tridimensionale dell’ Uomo Vitruviano
Villa del Ferrale e la casa natale di Leonardo
Lasciando il borgo di Vinci, a circa due km, procedendo per strade costellate da olivi secolari, si raggiunge la storica Villa del Ferrale, in cui sono esposte le riproduzioni a grandezza naturale delle opere pittoriche di Leonardo.
La galleria è molto interessante sia dal punto didattico, per quanto riguarda l’aspetto grafico di Leonardo, sia per l’aspetto tecnico della riproduzione. Infatti, avvalendosi della stampa digitale in 3d, le opereriproducono fedelmente anche il tratto e la consistenza della pennellata, contribuendo così a arricchire la conoscenza del linguaggio leonardesco. Affiancano le opere alcuni video di approfondimento.
A un kilometro dall’incantevole villa, si trova la casa natale di Leonardo, dove nacque nel 1452. E’ possibile visionare un documentario multimediale che narra la biografia di Leonardo tramite un ologramma a dimensione naturale dello scienziato. Nella casa colonica adiacente è disponibile un documentario molto dettagliato sul “Cenacolo”.
Le tappe del viaggio Leonardesco sono state così tutte attraversate. Nel loro insieme, armonicamente incastonate in una paesaggio incantato dalla natura incontaminata, prende forza la sintesi di ciò che Leonardo ha rappresentato: creatività, studio, intelligenza, scienza, arte e ingegno.
Un itinerario perfetto per i bambini sia per un primo approccio al metodo scientifico e alla complessità di Leonardo, sia come occasione per spunti di riflessione storica e museale.
E una grande occasione anche per i grandi: la possibilità di riscoprire a tutto tondo un genio assoluto che aveva compreso pienamente il proprio tempo e intravisto il futuro nella commistione di ricerca, bellezza e innovazione.
“Una volta aver provato l’ebrezza del volo, quando sarai di nuovo coi piedi per terra, continuerai a guardare il cielo.”
(Leonardo)