Visitare Barcellona: come orientarsi?
Domanda: qual è una delle prime informazioni che si cercano quando si desidera scoprire per la prima volta una città? Dopo l’hotel e i luoghi da visitare, intendo. Esatto: dove mangiare! Quando parliamo di una città immensa, visitatissima in ogni periodo dell’anno, nonché strapiena di ristoranti di tutti i tipi, proprio come Barcellona, orientarsi è tutt’altro che facile…
Se anche voi come me prima di visitare un luogo vi dilettate a curiosare su Google Maps per cercare di capire come muovervi, rischiate un attacco di panico. Sì, perché aprendo la mappa della metropoli catalana vi salterà subito all’occhio che c’è un ristorante, o un qualsiasi locale che serve cibo, praticamente ogni venti metri. Quale scegliere? Come orientarsi tra i locali che servono cibo davvero tipico e quelli prettamente turistici, da cui è meglio stare lontani? Dove incontrare la “fauna” locale, garanzia di qualità dell’esperienza gastronomica? Venite con me a Barcellona, dove sono stata poche settimane fa, e vi porterò nei posti dove ho mangiato, che mi sono stati consigliati da persone che ci abitano.
Barcellona dove mangiare, partendo dalla colazione
Vi confesso subito un mio, chiamiamolo, difetto: io non mangio pesce. Proprio non lo sopporto! Ma niente paura, se siete amanti dei piatti di mare vi tranquillizzo subito, dicendovi che molti dei ristoranti dove ho pranzato o cenato servono quasi esclusivamente pesce. Come ho fatto? Come sempre: chiedendo qualcosa di alternativo, mentre le mie compagne di viaggio si facevano grandi scorpacciate di pesce, crostacei e molluschi. Nel consigliarvi i vari locali, infatti, terrò conto anche della loro esperienza gastronomica.
Come detto, in quanto a ristoranti Barcellona non ha niente da invidiare a nessun altra città in qualsiasi luogo del mondo. Ce ne sono di tutti i tipi: quelli che servono piatti locali, ovviamente, abbondano, ma ne troverete anche moltissimi etnici nonché tipici di vari paesi europei, italiani compresi.
Dove mangiare a Barcellona
Cominciamo però dal primo pasto della giornata: la colazione. Ormai molti hotel non la comprendono più nel prezzo, probabilmente perché per loro non è conveniente. In quello dove alloggiavamo noi costava la bellezza di 18 euro a persona al giorno! No grazie. Per fortuna nei dintorni c’erano molti bar decisamente invitanti, ma quello su cui è caduta la nostra scelta, che si è ripetuta per tutta la durata del soggiorno, è il 365 Café, piccola catena con vari punti sparsi in città che non è solo bar, ma anche pasticceria e panetteria. Servono croissant, muffin, torte e panini veramente eccezionali, e caffé e cappuccini non hanno niente da invidiare ai bar italiani. C’è anche succo di arancia spremuto al momento e molte bibite. Gli interni sono decisamente trendy, con pareti dipinte di nero, tavolini in legno chiaro e un design molto moderno.
Durante il giorno, visto che visitare Barcellona è bello ma stancante, ci è capitato più volte di sederci ai tavolini di qualche caffè all’aperto, e qui ho scoperto una piccola particolarità: se volete un caffè macchiato o un cappuccino, non chiedete un café con leche, se no vi portano il caffellatte! Chiedete, appunto, un macchiato o un cappuccino, parole che ormai sono diventate internazionali.
Se andate di fretta e vi piace il cibo orientale vi consiglio la catena Udon: sono specializzati in noodles, e ne hanno di svariati tipi, sia asciutti che in brodo. Ok, non è cibo locale ma a me piace molto mangiare etnico, ovunque vada, e qui mi sono trovata molto bene!
Tapas a pranzo e a cena
Cosa sono le tapas? Le tapas non sono un antipasto. Sono *il* pasto. E non sono nemmeno una serie di piccole porzioni servite su un piatto e mangiate come piatto principale: questo si chiama “tabla”. Quindi, cosa sono? Semplicemente un piccolo piatto che… contiene qualcosa da mangiare!
All’ora di pranzo, c’è chi sceglie di mangiare un panino al volo, magari senza nemmeno mettersi a sedere: io no. A me piace stare comoda quando mangio! Ma non pensate che sia una scelta sempre e inevitabilmente costosa: mangiare a Barcellona e spendere poco non è impossibile. Il mio consiglio è quello di sedersi al bancone di un chiosco in uno degli splendidi mercati al coperto: la mia scelta è caduta su due in particolare: il Mercat de Santa Caterina e il celeberrimo (nonché affolatissimo) Mercat de La Boqueria.
Ma cosa si può ordinare? Semplice: tapas! Facciamo una piccola digressione per rispondere a una domanda apparentemente banale ma che ovviamente non lo è: cosa sono le tapas? Partiamo col dire cosa *non* sono: non sono un tipo particolare di cibo. Tutto può essere tapas: paella, crocchette, prosciutto e formaggio sul pane tostato, proprio tutto. E non è detto che siano per forza piatti spagnoli. Per dire, se andate a mangiare in un ristorante mediorientale vi verranno servtiti cous cous, falafel e kebab come tapas. Le tapas non sono un antipasto. Sono *il* pasto. E non sono nemmeno una serie di piccole porzioni servite su un piatto e mangiate come piatto principale: questo si chiama “tabla”. Quindi, cosa sono? Semplicemente un piccolo piatto che… contiene qualcosa da mangiare! Al Mercat de Santa Caterina ci siamo fermate al chiosco La Torna, dove io ho preso un ottimo stufato di carne e verdure e le immancabili patate, e mia figlia un piatto a base di uova (sempre con patate) e una stranissima salsa nera dolce e aromatica che, ad oggi, ancora non so in cosa consistesse! Ma tutto davvero ottimo.
Sempre per le tapas, una sera siamo andate alla Cerveceria catalana, dove ci siamo recate su suggerimento di un tassista (giuro!). Ora, in effetti il locale ha un aspetto prettamente turistico: affollatissimo, con un arredamento moderno e decisamente anonimo, ma chi si siede al banco non avrà che l’imbarazzo della scelta, vista la chilometrica linea di vassoi stracolmi di tapas catalane! Noi abbiamo optato per un tavolo e una degustazione. Io ovviamente ho preso tutte cose a base di carne e verdure (tra cui delle crocchette di patate letteralmente spettacolari), ma mia figlia, che evidentemente non ha ereditato il gene che fa detestare il pesce, ha scelto una selezione di mare, che è inutile descrivere perché si commenta da sola:
Il conto ci ha lasciate piacevolmente sorprese, visto che non abbiamo speso più di 20 euro a testa.
Uno dei piatti che abbiamo trovato ovunque, sempre in merito di tapas, è il pan con tomate: una vera e propria bruschetta, che va specificamente chiesta ed è un po’ simile dappertutto, ovvero ottima. Un’altra sera, stavolta guidate da un’amica italiana che a Barcellona ci abita e quindi ormai fa parte della fauna locale, siamo andate da Vinitus, in zona Eixample come la Cerveceria catalana. Ora, se devo dire la verità, a parte il locale decisamente molto elegante e con un design moderno e accattivante, le tapas che servono erano praticamente identiche a quelle della Cerveceria! Ottime, ovviamente, ma le ho trovate, come dire, un po’ stereotipate… Ma il tortino di melanzane e formaggio di capra strameritava. Le mie amiche si sono anche gustate una caraffa di ottima sangria, servita da un cameriere simpaticissimo che ci ha messe a nostro agio e consigliate su tutto. Anche il dolce era meraviglioso, una crema catalana con una doratura impeccabile.
La vista dal chiringuito Las sardinitas
Pesce fresco direttamente dal banco vendita
Il top, non per me ma – come vi ho anticipato – me la sono cavata lo stesso, è stato un ristorante veramente sui generis, anche questo nel quartiere Eixample, che si chiama MariscCo. Considerato che “marisco” in spagnolo significa frutto di mare, capirete il mio disappunto quando siamo entrate in questo splendido locale, accolte da un vero e proprio bancone da pescheria coperto di ghiaccio su cui erano disposti in bella vista pesci, molluschi, crostacei e frutti di mare! Il mio primo pensiero è stato: “Fantastico, stasera si digiuna!” Ma mentre le mie amiche e mia figlia si sceglievano le cose da far cucinare al volo (vengono pesate lì al bancone, poi messe in un vassoio e portate in cucina), con sollievo ho visto che il menu offriva anche insalate e formaggi. Quindi, mentre le altre gustavano scampi alla griglia, cozze alla marinara e triglie, io comunque sono riuscita a sfamarmi! Ecco la caprese che mi hanno portato: niente male…
Barcellona dove mangiare la paella?
E adesso, uno s-consiglio: se all’ora di pranzo vi trovate in una delle grandi arterie, come le Ramblas o la via Laietana, NON vi infilate in un ristorante a caso solo perché attratti dall’aspetto esteriore e, soprattutto, non ordinate la paella! Rischiate che vi venga servita una roba immangiabile, esattamente come è successo a noi. Io, naturalmente, l’avevo presa con pollo e verdure, mentre le altre di mare. Non sono piaciute a nessuna di noi, tanto che le abbiamo rimandate indietro quasi intatte… La paella a Barcellona va mangiata solo ed esclusivamente in luoghi altamente selezionati, anche perché non è un piatto catalano, ma originario di Valencia. La ricetta classica è a base di riso e frutti di mare, con molte varianti: con crostacei, con carne, con verdure…
La domanda, quindi è: dove mangiare la paella a Barcellona? Risposta: in un meraviglioso chiringuito sul mare, possibilmente quando il sole sta tramontando (anche se, ahimè, non nel mare, ma alle spalle della città). Quello dove siamo state noi, sempre consigliato dalla nostra infallibile amica italiana, si chiama Las Sardinitas, ed è semplicemente spettacolare. All’esterno c’è una veranda coperta di canniccio e arredata con semplici tavolini e sedie di colori diversi; in alternativa è possibile sedersi sulle panche adiacenti alla parete e ricoperte di cuscini. Gli interni non sono da meno: total white di pareti e arredi, spezzato però da una composizione di paralumi in paglia e amache messicane usate a mo’ di decorazioni. Essendo sulla spiaggia, la vista è semplicemente stupenda: già questo basterebbe a rendere questo piccolo ristorante una meta da non perdere. Ma il pezzo forte è il cibo: qui la paella è una delle migliori di Barcellona, ma ci sono anche ottime alternative come pesce alla griglia, hamburger e perfino fish & chips che, udite udite, ho mangiato! Sì perché se il pesce non sa di pesce, come in questo caso, non mi dispiace affatto!
Un bistrot francese per chiudere in bellezza
L’ultima sera siamo andate a mangiare in una piccola traversa pedonale dell’Avinguida Diagonal: nonostante la vicinanza dell’enorme e trafficatissima strada, la zona è molto tranquilla, forse anche per il tanto verde che scherma il rumore del traffico. Il ristorante si chiama Chéri, è un bistrot in stile francese e gli interni sono una delle cose più sorprendenti che si possano trovare in un locale! Pavimento a quadri bianchi e neri, pareti con grandi specchi fumé oppure rivestite da scaffali con centinaia di bottiglie di vino, arredi stile anni ’30, soffitto a cassettoni e luci soffuse. Un sogno. Si mangia bene, non si spende pochissimo ma ne vale assolutamente la pena.