La Strada delle 52 Gallerie: I sentieri della Grande Guerra

Quello che vi propongo è un trekking ad anello molto suggestivo nelle Prealpi Vicentine (gruppo del Pasubio): la Strada delle 52 Gallerie con ritorno lungo la Strada degli Eroi!

Ci troviamo sui sentieri della Grande Guerra, dove le truppe Italiane si contrapposero alle armate austro-ungariche; fa rabbrividire pensare che questi luoghi dai panorami superbi sono stati, cento anni fa, teatro di battaglie cruente, di morte e tragedie umane inenarrabili, e anche di gesta eroiche (quanto disperate) a difesa della Patria!

Strada delle 52 gallerie inizio del sentiero

Contrassegnata dal segnavia 366 del C.A.I., la Strada è percorribile a piedi nella stagione estiva ma vietata ai bikers a seguito di alcuni incidenti mortali verificatisi sul suo percorso. L’inizio è situato presso il parcheggio a pagamento (6 euro da versare in moneta al parcheggio) di Bocchetta di Campiglia – poco sopra Passo Xomo – ed il tempo di percorrenza fino al Rifugio “Generale Achille Papa” è di circa 3 ore. Indispensabile la lampada frontale per percorrere le parti in galleria. Il ritorno che suggeriamo, sempre in chiave storica, è dalla Strada degli Eroi, contrassegnata dal numero 399 e poi dal sentiero 179 fino al Passo Pian delle Fugazze.

Strada delle 52 gallerie: Storia e realizzazione

La Strada delle 52 Gallerie doveva servire e servì per rifornire, mediante un percorso al riparo dalle artiglierie austriache, i reparti italiani posizionati sul Pasubio durante la “Grande Guerra”. Questo capolavoro d’ingegneria militare fu ideato dal Capitano L. Motti e progettato dal Tenente Ing. G. Zappa.

tratto del sentiero strada delle 52 gallerie

I lavori iniziarono nel marzo 1917 e terminarono nel dicembre successivo. Furono impiegati inizialmente una ventina di uomini, che salirono a circa 600 nel periodo da aprile a settembre dello stesso anno.

Per la costruzione della Strada furono richiesti in prevalenza lavori di mina, realizzati con martelli pneumatici e con esplosivo (gelatina, cheddite, echo, salubite, vibrite e polvere nera a seconda della disponibilità dei magazzini). Nei primi giorni del dicembre 1917 la 33ª Compagnia Minatori, dopo aver ricordato i propri Caduti e prima di essere trasferita in Val Chiampo, abbattè il muro a secco che copriva l’entrata monumentale davanti alla prima galleria, rendendola visibile così come appare oggi.

L’Opera fu realizzata, come dicevamo, dalla 33ª Compagnia Minatori del 5º reggimento Genio dell’Esercito Italiano, con l’aiuto di sei Centurie Lavoratori: la 349, la 523, la 621, la 630, la 765 e la 776. Al comando della 33ª Compagnia fu posto il Tenente G. Zappa, sostituito nell’aprile 1917 dal Capitano Corrado Picone. Fu poi il Plotone autonomo della 25ª compagnia Minatori ad ultimare e rifinire la strada. Nei primi mesi del 1918 il Plotone della 25ª compagnia Minatori ricevette riconoscimenti ed encomi in occasione della visita del Re d’Italia e del Re del Belgio.

Prima di lasciare il fronte del Pasubio, il Capitano Picone redasse un documento con cui veniva assegnato un numero ed una dedica ad ognuna delle 50 gallerie. Quelle attualmente contrassegnate dai numeri 49 e 50 non erano presenti nell’elenco originale in quanto realizzate dopo la partenza della 33a Compagnia Minatori: a quell’epoca la Strada, in corrispondenza di quei tratti, passava a mezza costa. Nel 1991 l’ANCR (Associazione Nazionale Combattenti e Reduci) di Vicenza ha apposto una targa marmorea, con numero progressivo e dedica, all’ingresso di ogni galleria.

Verso le Valli del Pasubio

Il primo giorno lo abbiamo dedicato al viaggio e ad un trekking preparatorio nella zona di Pian delle Fugazze. Il tragitto è in gran parte in autostrada con uscita, provenendo da Firenze\Bologna, per Schio; raggiunta in breve Schio, abbiamo seguito le indicazioni per “Valli del Pasubio” fino a raggiungere il Passo Pian delle Fugazze: nella zona del passo sono presenti diverse possibilità di alloggio dove passare la notte precedente il trekking. Ci permettiamo di suggerire, per l’ambiente incantevole ed accogliente, di contattare i proprietari di una malga a poca distanza da Pian delle Fugazze: Malga Streva!

Malga Streva

Malga Streva

La famiglia che gestisce la malga è dedita all’allevamento di capre ed alla produzione di latte e formaggi e offre accoglienza in malga con possibilità di vitto ed alloggio in una struttura bucolica di altri tempi! Una volta giunti a destinazione e depositati i bagagli, è possibile avventurarsi in qualche breve e facile trek in attesa della cena; da Pian delle Fugazze (1163 metri slm) partono infatti diversi sentieri: noi abbiamo seguito la via 173 (Via della Pace) che, in circa due ore di facile percorso, conduce in una vallata ai margini della catena montuosa del Carega; possibile destinazione prima del rientro la Malga Boffetal (1436 metri slm), al centro della vallata, circondata da prati verdissimi e “frequentata” dagli animali – in prevalenza bovini – allevati dai proprietari.


Destinazione Rifugio Generale Achille Papa

Di buon mattino abbiamo lasciato la malga per dirigerci verso Passo Pian delle Fugazze; lì abbiamo parcheggiato l’auto in uno degli ampi piazzali ed atteso l’arrivo della navetta che ci avrebbe portato fino a Passo Xomo e, da lì, a Bocchetta di Campiglia; al bar di Pian delle Fugazze, il giorno prima, avevamo chiesto il numero di telefono dei privati che organizzano il servizio navetta fino all’inizio del trek.

Usufruendo del “taxi” per raggiungere l’attacco del sentiero abbiamo avuto la possibilità di poter fare, al ritorno, la “Strada degli Eroi” che scende verso Pian delle Fugazze dove abbiamo lasciato l’auto.

Bocchetta di Campiglia

A Bocchetta di Campiglia (1215 metri slm), solitamente, è un gran brulicare di trekkers che si accingono ad intraprendere questo suggestivo percorso attraverso la storia d’Italia. Pochi minuti di salita in mezzo agli alberi ed eccoci alla prima galleria; l’ingresso è evocativo: ex arduis perpetuum nomen(da ardue imprese, fama eterna); così recita la scritta impressa sopra l’ingresso del tunnel!

Pasubio prima galleria

D’ora in avanti è un susseguirsi di tratti scavati nella roccia e di sentiero all’aperto; ad ogni galleria una targa con il numero ed una dedica; all’inizio la via sale ripidamente ed anche nei tunnel il percorso si fa impegnativo; come non ammirare l’enorme lavoro effettuato cento anni prima dai nostri genieri; e che dire, poi, della galleria che guadagna quota addirittura disegnando nella roccia un percorso a chiocciola! Sopra di noi, lungo la cresta della montagna, la via ferrata Falcipieri, che dalla prima galleria arriva fino alle “Porte del Pasubio” disegnando un infinito saliscendi tra rocce, brevi “camini” e cenge!

La strada delle 52 Gallerie Mappa

Strada delle 52 gallerie mappa

Lungo il nostro percorso invece, tra un tunnel e l’altro, quando il buio cede il passo alla luce e davanti agli occhi si apre il panorama sulle guglie e sulle vallate sottostanti, di tanto in tanto la segnaletica indica “l’uscita” di un canale (Vajo, nel dialetto delle valli delle “piccole dolomiti”; uno dei più famosi il Vajo del Ponte).

Un itinerario alpinistico facile

È possibile, con attenzione e sotto la guida di chi conosce l’ambiente, risalire questi canali fino all’incrocio con la Strada delle 52 Gallerie: il percorso che si incontra, generalmente, è un itinerario alpinistico facile, non oltre il II grado, che tuttavia richiede il buon uso di mani e piedi e l’avere confidenza con la verticalità.

Rifugio Achille Papa pasubio
© Riccardo Frigo – Venetoway.com

Le porte del Pasubio

In poco meno di tre ore di cammino in questo ambiente siamo così arrivati alle ultime due gallerie che, in leggera discesa, aprono la visuale sulle “Porte del Pasubio” e sul Rifugio dedicato al Generale Achille Papa (al Generale Papa è intitolata anche la 31° galleria)!

rifugio Achille Papa

Cima Palon

Lassù, a 1927 metri, è un crocevia di sentieri e di sterrati; in poco più di un’ora è possibile conquistare Cima Palon che con i suoi 2230 metri è la vetta principale sopra l’altipiano; sul versante Nord nasce invece la Strada degli Scarubbi che si ricollega, con un percorso più agevole rispetto a quello di salita, al punto di partenza del trekking; in direzione opposta agli Scarubbi si diparte “La Strada degli Eroi”, la via che abbiamo seguito per ritornare al Pian delle Fugazze, dove avevamo lasciato la nostra auto al mattino.

La strada degli Eroi

Il nome “Strada degli Eroi” dipende dal fatto che, sulla parete rocciosa che delimita la Via, sono collocate le targhe in onore delle 15 Medaglie d’Oro al Valor Militare che combatterono in quella zona durante la Grande Guerra.

La Strada fu costruita in seguito alla Prima guerra mondiale per dotare la zona sommitale del monte, Sacra alla Patria per decreto del 1922, di una via di accesso sicura e agevole anche per i mezzi motorizzati.
La Strada degli Eroi vera e propria è il tratto, lungo circa 2 km., che collega la Galleria d’Havet al Rifugio Achille Papa.
Nei fatti, per estensione, ci si riferisce all’intera rotabile che sale dal Pian delle Fugazze e arriva fino al Rifugio. L’intero tracciato fa parte del Sentiero Europeo E5 e del Sentiero della Pace.

Elenco degli Eroi menzionati

  • capitano Aldo Beltricco, San Damiano (CN)
  • tenente Cesare Battisti, Trento
  • bersagliere Torquato Cardelli, Sant’Elmo, Casciana Terme (PI)
  • tenente Umberto Cerboni, Roma
  • maggiore Felice Chiarle, Pino Torinese (TO)
  • sottotenente Damiano Chiesa, Rovereto (TN)
  • sottotenente Fabio Filzi, Rovereto (TN)
  • colonnello Antonio dei Conti Gioppi, Sermide (MN)
  • sottotenente Giordano Ottolini, Milano
  • 157° Reggimento Fanteria, Brigata Liguria
  • 158° Reggimento Fanteria, Brigata Liguria
  • maggiore Mario Rossani, Cassano Murge (BA)
  • colonnello Edoardo Suarez, Napoli
  • sottotenente Ferdinando Urli, Seedorf (Austria)
  • capitano Corrado Venini, Como

La Strada degli Eroi Mappa

Strada degli eroi Pasubio

È questa rotabile carica di riferimenti storici e di simbologia per il nostro Paese – indicata dal segnavia CAI 399 – che noi abbiamo scelto per riguadagnare Pian delle Fugazze.

Il sentiero 179

La via è agevolissima, larga e ben conservata. Abbiamo deciso di seguirla fino poco oltre la Galleria Generale d’Havet quando, sulla nostra destra, abbiamo incontrato, a dire il vero non molto visibili, i segnavia indicanti il sentiero n° 179.
Saranno trascorsi circa 30’ da quando ci siamo lasciati alle spalle il Rifugio A.Papa, Il sentiero scende abbastanza ripido e stretto verso il bosco sottostante, incrocia diverse volte la Strada degli Eroi, e conduce più rapidamente (circa due ore) a destinazione (Passo Pian delle Fugazze).

Il nostro trekking in breve

Accesso:

Bocchetta di Campiglia

Punto di appoggio:

Rifugio Generale Achille Papa

Tipo di via:

trekking

  

Difficoltà:

Facile; brevi tratti esposti (attrezzati con cavetto) prima del rifugio

  

Tempi:    andata 3h; ritorno 2h,30’.


La strada delle 52 Gallerie


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