Monte Corchia, ultima salita invernale della stagione

A fine marzo ho deciso di fare la mia ultima ascesa invernale sulle Alpi Apuane prima che le temperature non mi consentano più di salire a causa del pericolo valanghe. La vetta scelta è il monte Corchia, che da sempre molti spunti sia per l’escursionismo che per l’arrampicata.

Insieme al mio compagno di cordata Luc abbiamo deciso di fare un percorso di tipo alpinistico, da effettuarsi in periodo invernale e sempre accompagnati da persone esperte o gruppi CAI che non avevo mai affrontato prima: Il Canale Nord del Monte Corchia

Verso il Canale Nord

La precedente ascesa fatta quella volta con Piero e Vasco è stata La Borra di Canala fino alla Pania della Croce. Stavolta puntiamo sul Corchia, montagna dirimpettaia della Pania.

Partiti da Passo Croce si guadagna la zona di Fociomboli e, per la via marmifera che risale il versante nord del Corchia, si raggiunge il canale di Nord Ovest che porta direttamente alla croce di vetta.

Da qua si scende alla sella posta tra la cima e l’anticima Ovest e, dopo essere scesi sul versante Nord puntando una vecchia cava abbandonata, si guadagna nuovamente Passo Croce per la via di salita.


Il Monte Corchia

Alto 1678 metri, posizionato tra le Apuane Meridionali, il Monte Corchia è conosciuto, oltre che per la possibilità di offrire interessanti itinerari di trekking, per altre due sue particolarità: riveste infatti una certa importanza dal punto di vista alpinistico e la zona migliore, sotto questo profilo, è rappresentata dal versante occidentale, là dove la roccia forma  quei caratteristici pinnacoli conosciuti come Torrioni del Corchia. Numerose vie sono poi state aperte anche sulle pareti Nord, proprio sopra lo sterrato che da Passo Croce conduce a Fociomboli (come non ricordare la mitica Via Erik, lo Spigolo di Fociomboli, la Via Merendero).

Le grotte del monte Corchia

Il Corchia è molto noto anche per il suo carsismo e per l’interesse che ricopre dal punto di vista speleologico; fra le grotte che si aprono su questa montagna, oltre all’Abisso Claude – Fighiera, ricordiamo l’Abisso Baader – Meinhoff (-450 m.), l’Abisso del Sole dell’Ovest (-320 m.), la Buca dell’Aihcroc (-120 m.), la notissima Tana dell’Omo Selvatico (-270 m., 1.500 m. di sviluppo) che si trova nel Canale delle Verghe, a breve distanza dal rifugio “Del Freo”.

Nel 2001 il Parco delle Apuane ha reso accessibile la visita all’Antro del Corchia, attrezzando un itinerario di circa 2 h. all’interno della montagna: i turisti possono prenotare la visita telefonando alla biglietteria che si trova a Levigliani (per ogni info si veda il sito dell’Ente Parco  www.parcapuane.toscana.it , cliccando la voce Antro del Corchia).

L’avvicinamento al canale nord del Corchia

Dalla Versilia Passo Croce è facilmente raggiungibile in un’oretta di auto, prendendo la strada per la galleria del Cipollaio; è così che io e Luc, superati i paesi di Levigliani e Terrinca, svoltiamo a destra imboccando la strada che conduce al Passo.

Alba sul monte Corchia

Dopo aver attraversato i bei boschi di castagni si presenta davanti ai nostri occhi lo spettacolo sublime dei Torrioni del Corchia illuminati dalla luce dell’Alba. Arrivati al Passo (1143 mt, presenza di una marginetta) proseguiamo fino al punto in cui la strada si biforca.
Qui parcheggiamo l’auto e prepariamo lo zaino: la classica attrezzatura alpinistica invernale e una mezza corda da 50 metri (i miei amici Istruttori CAI mi prendono ancora in giro: “Max, sei l’unico bischero ad avere una mezza corda da 50”). 

Il Canale Nord del Corchia

Ecco, siamo pronti ed emozionati per la nostra prima “Parete Nord”! Ci incamminiamo lungo la marmifera che conduce a Fociomboli e poi più su, sotto la parete Nord del Monte Corchia: Alessandro (il nostro “guru” come scherzosamente e amichevolmente lo chiamiamo) ci ha gentilmente riempito di dettagli e di consigli su come individuare ed affrontare il canale che conduce alla croce di vetta.

canale Nord del monte Corchia

Siamo pronti ed emozionati per la nostra prima Parete Nord

Seguiamo la marmifera completamente ricoperta dalla neve abbondante; spesso, dai canali che accompagnano il sentiero, il fronte nevoso di una valanga arriva a lambire il nostro percorso. Procediamo rapidi, ansiosi di raggiungere l’attacco del canale; un interrogativo ci martella: come sarà la condizione della neve lungo la linea di salita?

Ci costringerà a desistere?

Appena superata l’ultima curva prima del rettilineo che conduce alla vecchia cava dismessa ci fermiamo: è qua, abbandonando il sentiero e addentrandoci nel bosco, che inizia il breve percorso per la base del Canale Nord.

È trascorsa circa un’ora da Passo Croce; ci rifocilliamo: un sorso d’acqua, qualche morso ad un panino (ovviamente vegano) ed entriamo decisi nel boschetto impugnando le piccozze.
La neve non è compattissima ma comunque sembra accettabile per la salita; prendiamo coraggio.

Usciti dal bosco la parete Nord è davanti ai nostri occhi

In breve usciamo dal bosco: ecco, davanti agli occhi finalmente l’ampio canale Nord del Monte Corchia completamente innevato; i cristalli di neve brillano sotto il sole del primo mattino.
Lassù, più in alto, il manto pare giocare con la luce come fosse uno specchio; è il segnale che attendevamo: verso la vetta la neve è “trasformata” e renderà l’ascensione ancora più avvincente.

Salita canale nord del Corchia

Decidiamo di salire senza allestire la cordata; costeggiamo la formazione rocciosa che delimita il canale sulla destra; mano a mano che avanziamo la ripidità aumenta e le picche ed i ramponi, quando si conficcano nel ghiaccio, ora fanno il rumore che provoca un cucchiaio immerso in una granita.
Guardo in alto; davanti a me Luc che sale deciso, gli ultimi metri di pendio, la vetta e il cielo blu intenso.

In vetta al monte corchia

Finalmente alla Croce di vetta (un’ora per la salita del canale): lo spettacolo delle Apuane innevate viste dall’alto è unico; la Pania della Croce completamente vestita di bianco; nel silenzio assoluto ci rilassiamo.

Verso Fociomboli e Passo Croce 

Abbiamo deciso di scendere di nuovo dal versante Nord: raggiungiamo così la sella che separa la cima dall’anticima del Corchia e da lì, per ripido pendio innevato, ci gettiamo nella vecchia cava abbandonata ora completamente ricoperta dalla neve.

Dalla cava parte il sentiero che, comodamente seguendo il percorso di salita, ci riconduce fino a Fociomboli (valico situato tra il monte Corchia e il monte Freddone, a quota 1294 metri.

La zona di Fociomboli è importante dal punto di vista botanico specialmente per il vicino Padule o Torbiera di Fociomboli, ricca di specie rare, particolari piante endemiche, orchidee e la Pinguicola, una pianta carnivora). 

Da qua, sempre per la marmifera innevata, di nuovo a Passo Croce: sono trascorse circa due ore da quando abbiamo lasciato la cresta sommitale del Corchia.

Accesso: Passo Croce

Tipo di Via: Alpinistica

Difficoltà: Facile

Tempi di percorrenza: 2 ore circa la salita e 2 ore per la discesa

Salita Monte Corchia
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