Passo dell’Abetone fino all’Alpe Tre Potenze

Il passo dell’Abetone è l’inizio del mio percorso di oggi che mi condurrà fino all’ alpe tre potenze e descrivendo il trek in poche parole devo dire che siamo stati ubriacati dai colori dell’autunno.

Abetone in autunno

Abetone non è solo sci e sport invernali. Immersi nell’Appennino Tosco-Emiliano, nella terra di Zeno Colò e Celina Seghi, è possibile vivere questa montagna anche grazie ad un dedalo di sentieri e di vie che si intersecano, in una originale armonia, con le piste da discesa conosciute in tutta Italia: “Le Regine”, “Le Zeno”, “La Riva”, “La Seghi”, “La Stucchi”, solo per citarne alcune.

In Vetta alle Tre Potenze
In Vetta alle Tre Potenze

Con Piero e Francesca abbiamo pensato ad un giro ad anello davvero suggestivo (e fisicamente impegnativo), che personalmente non avevo ancora fatto: dal Passo dell’Abetone verso il rifugio La Selletta, il Monte Gomito, il Dente della Vecchia, il Passo della Vecchia, l’Alpe Tre Potenze (vetta della giornata), il magico Lago Nero e, da qua, di nuovo verso il Passo dell’Abetone.

Sono arrivati i giorni nitidi, le sere diventano lunghe, le foglie dipingono i cieli d’autunno. L’autunno che pensa all’inverno.

Mauro Corona


Il Foliage sull’appennino Tosco Emiliano

Un trek che ci ha permesso di vivere le stupende montagne e inoltre di ammirare uno dei fenomeni più di moda di questi ultimi anni: quello che chiamano il Foliage.

Foliage Abetone
Foliage Abetone – Photo credit: imagina (www.giuseppemoscato.com) on Visual hunt / CC BY-NC-SA

Abetone: l’origine del nome

Abetone deriva il proprio nome da un enorme abete che, pare, venne abbattuto per far posto alla settecentesca strada Modenese: il tratto stradale da Pistoia a Modena venne progettato e realizzato per accordi fra il Granducato di Toscana ed il Ducato di Modena nella metà del XVIII secolo ed ha portato a lungo il nome di strada Giardini-Ximenes, dai nomi dei due progettisti.

Prima di allora la località era nota come Boscolungo, nome che oggi identifica una delle frazioni del comprensorio. Fu così che, con l’apertura della via Modenese, non solo sorsero fabbriche e locande, ma intere famiglie di contadini, ai quali erano stati concessi terreni dove costruire la propria casa, si trasferirono in montagna per provvedere al mantenimento della strada dando così vita ai primi insediamenti che oggi costituiscono il Comune di Abetone.

Peraltro anche anteriormente alla costruzione di questa via di comunicazione i crinali appenninici furono interessati, sin dall’antichità, da importanti vie di collegamento. Sono noti, almeno dall’età romana, itinerari trans appenninici che, attraverso queste montagne, collegavano il nord e il sud della penisola: sembra che addirittura Annibale abbia utilizzato queste vie per scendere in Etruria.

alpe tre potenze passo d'annibale
Alpe tre potenze passo d’Annibale

Anche se non conosciamo con esattezza il valico scelto dal condottiero cartaginese, una tradizione locale lo identificherebbe con l’alta Val di Luce dove si trova, a quota 1798, il cosiddetto Passo di Annibale.

Passo dell’Abetone verso l’alpe delle Tre Potenze: il trek

Destinazione Alpe Tre Potenze. Giunti al passo dell’Abetone (1388 metri) di primo mattino, giusto in tempo per “annusare” l’aria frizzante dell’autunno che qua, in montagna, ha già fatto capolino, ci incamminiamo verso il largo piazzale-parcheggio davanti al Municipio; da qua imbocchiamo il sentiero CAI 00 che, per alcuni metri, coincide con la parte terminale della pista da sci e, poi, si getta nella faggeta lasciandosi la pista sulla sinistra.

Siamo immersi in un bosco di faggi secolari e, nel silenzio della natura, ci dirigiamo verso il rifugio “La Selletta” seguendo i ripidissimi tornanti del sentiero.
I colori degli alberi sono fantastici, vanno dai toni di giallo al rosso mattone ed è stato uno spettacolo per gli occhi che ha addolcito la fatica dell’ascesa.
In un’ora siamo davanti al rifugio (1711 metri), giusto il tempo di qualche foto e di qualche ricordo legato agli anni giovanili dediti allo sci e poi via, direzione Monte Gomito.

Rifugio La Selletta
Rifugio La Selletta

Ora siamo fuori dal bosco; sopra di noi il cielo terso di una splendida mattina autunnale, in basso i crinali appenninici che hanno iniziato a colorarsi con le tinte calde di questa meravigliosa stagione: dal giallo al rosso, fino al marrone.

Pensare che sarebbe stato sufficiente qualche giorno di ritardo e non avremmo più potuto godere di questo spettacolo cromatico della natura!

Monte Gomito - Abetone
Monte Gomito – Abetone – Photo credit: castorofotonico on Visual hunt / CC BY-NC-ND

Pochi metri prima della vetta del Monte Gomito, dove è collocata la stazione di arrivo della mitica cabinovia delle piste dedicate a Zeno Colò, imbocchiamo (sulla sinistra) la traccia dello 00 che ci conduce a fiancheggiare tutta la scoscesa parete Est del Monte. Attraversiamo vaccineti sterminati che, in basso, hanno mantenuto ancora il colore verde dell’estate ed in alto hanno già indossato il rosso ed il marrone di Ottobre.

Vaccineto sotto al Monte Gomito
Vaccineto sotto al Monte Gomito

Eccoci ora al Passo della Fariola; davanti a noi il Dente della Vecchia (è trascorsa circa un’altra ora dal rifugio della Selletta): si tratta di una cresta invitante ma assai esposta, percorribile con molta attenzione, magari con un kit da ferrata in modo da potersi assicurare al cavetto metallico che accompagna i tratti più pericolosi.

Passo della Vecchia
Passo della Vecchia

È possibile, in alternativa, proseguire lungo il sentiero che scorre sulla sinistra della formazione rocciosa e guadagnare, anche per questa via, il Passo della Vecchia. Da qua, in circa mezz’ora e per sentiero di nuovo ripidissimo, siamo in vetta all’Alpe Tre Potenze (1935 metri, sono trascorse circa tre ore e mezza dall’inizio del trek).

Da questo versante l’ascesa è assai impegnativa; più dolce, invece, arrivare dall’alta Val Fegana e quindi da Foce a Giovo, lungo il crinale che passa dalla Femmina Morta.

Il ritorno all’Abetone

Decidiamo di concederci la sosta per un rapido pranzetto più in basso, lungo la riva del Lago Nero (1730 metri), dove sorge pure un accogliente bivacco: il Lago ed il bivacco sono ben visibili dalla vetta, posti nella conca glaciale dominata dall’Alpe Tre Potenze, giusto alla testata della valle del Sestaione.

Passo dell'abetone - lago nero
Passo dell’abetone – lago Nero

In circa mezz’ora, ripercorrendo lo stesso sentiero di salita e seguendo poi la segnaletica Cai per il lago, giungiamo a destinazione. L’ambiente, per chi ama la montagna, è delizioso; l’accoglienza al rifugio d’altri tempi: dopo il frugale pranzo al sacco consumato nel silenzio della riva del lago ci concediamo un caffè e, al momento di pagare, i rifugisti indicano un contenitore dove poter semplicemente lasciare la nostra offerta.

Segnaletica CAI passo dell'abetone
Segnaletica CAI passo dell’abetone

Dal bivacco ci gettiamo ora nuovamente nel bosco, seguiamo la Via CAI n. 102, che in circa 2 ore conduce, per largo e facile sentiero in un bosco di faggi ed abeti secolari, all’Abetone, località Le Regine.

Seguendo fino in fondo questo percorso arriveremmo in realtà un po’ troppo lontano dalle auto; così, giunti dopo circa 80 minuti dalla partenza in un punto panoramico – la segnaletica indica “località Belvedere” – attraversiamo la vicina pista da sci (si tratta della pista delle Regine) ed imbocchiamo (presenza di cartello in legno ai margini della pista) un largo e piacevole sentiero che porta direttamente al passo dell’Abetone, frazione Boscolungo, proprio vicino al parcheggio dell’auto.

Passo dell’Abetone fino all’Alpe Tre Potenze
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