San Gimignano è la città toscana conosciuta per le sue 13 torri medievali che si librano alte e danno una parziale idea di come dovevano presentarsi molte delle città in quel periodo storico. Salire verso San Gimignano è un percorso piacevole che si fa attraverso colline coltivate a vite e olivo. Ovviamente il centro storico di San Gimignano è patrimonio Unesco dell’Umanità dal 1990.
Un panorama rilassante, come la Toscana può donare, fatto di verde e strade sterrate che spiccano bianche tra i vigneti unendo fattorie e poderi. La città va visitata a piedi ma ci sono parcheggi comodi intorno alle mura anche se un po’ di strada la si deve comunque fare.
San Gimignano e la sua storia
Inutile dire che il fascino delle sue torri, anche se molte sono state ricostruite, resta intatto. Questa città è comunque davvero antica. Nella zona sono stati fatti numerosi ritrovamenti del periodo etrusco e di periodi precedenti.
Pare che il primo nucleo fosse un castello costruito da un giovane patrizio fuoriuscito da Roma ai tempi di Catilina. Il nome è nella leggenda e c’è un documento del 929 dove si fa dono al vescovo di Volterra il monte chiamato della Torre “prope Sancto Geminiano adiacente”. Il percorso era, ed è, lungo la via Francigena.
Prendetevi il tempo che serve per godere di San Gimignano. Bisogna “leggerla” attraverso la sua storia. Fu libero comune dal 1199 e crebbe tanto commerciando lana, facendo prestiti e, soprattutto, con il vino (è nominata già la famosa Vernaccia) e lo zafferano. La grande peste che colpì l’Italia alla metà del 1300 e la sottomissione a Firenze, poi “cristallizzarono” la città.
San Gimignano oggi
Quello che oggi ammiriamo sono i restauri ottocenteschi intervenuti sulle torri crollate o “samozzate” ma a San Gimignano si respira il medioevo vero. Nelle altre città e paesi i secoli successivi sono comunque intervenuti con miglioramenti, cambi di stile, costruzione di palazzi. San Gimignano ha avuto il minino intervento grazie al periodo di “decandenza” che ha subito e quindi si è mantenuta e può regalarci il suo racconto. Nonostante i negozi, le gelaterie e le modernità necessarie alla vita di oggi, la città delle torri ci accoglie tra le braccia delle sue mura e ci fa respirare medioevo.
A giro per San Gimignano
Oltre che a girare per le stradine e immaginare come poteva essere camminare su queste piestre quando le torri non erano solo 13 ma oltre 70, porta a stare con il naso all’insù. Costruire torri sempre più alte era “una gara” per definire la potenza del proprio casato tanto che, alla metà del 1200, c’era una legge che impediva di costruire torri più alte di quella del Podestà (detta Rognosa).
Sicuramente bisogna passare dalla dugentesca Piazza della Cisterna, la più bella in assoluto di San Gimignano. Al centro c’è un pozzo ottagonale, in travertino. Ci sono tanti palazzi e torri che si affacciano sulla piazza: il palazzo Ardinghelli, la torre del Diavolo e molto altro.
Da non perdersi è sicuramente la passeggiata lungo la seconda cinta di mura perché sotto c’è tutta la Valdelsa che si mostra nella sua bellezza.
Da piazza della Cisterna si entra poi nella piazza del Duomo. Anche qui palazzi e torri con storie e leggende. Dalla scalinata del Duomo, scendendo a sinistra, si trova Piazza delle Erbe (che però ha un altro nome che non ricordo). Una piazza signorile dove, come in tutte le parti di questa bella città, si mescolano stili delle varie città medievali.
San Gimignano e la sua Vernaccia
A San Gimignano bisogna assaggiare la Vernaccia. E si fa facilmente perché alla Rocca c’è il centro comunale di documentazione e degustazione del vino Vernaccia di San Gimignano. Qui si fanno degustazioni che sono vere esperienze che poi permettono di capire bene questo vino.
Inoltre, ci sono molte aziende di zona che fanno degustazioni di vernaccia e si trovavano anche i prodotti tipici del territorio ( senza niente togliere al prosciutto DOP, da assaggiare la finocchiona DOP).
Come in tutta la Toscana, anche qui si mangia davvero bene. Carni, pasta fatta in casa, zafferano. Si mangia bene ve lo assicuro (cercate anche i salumi di cinta senese e il pecorino) e spesso ci si bea del panorama perché molti ristoranti hanno tavoli che si aprono su terrazze.