Semplicemente… Istanbul

Visitare Istanbul per me è stato come ricostruire un mosaico composto da migliaia di tessere. Mi sono dovuta mettere in discussione, in un confronto continuo tra tradizioni e racconti che parlano lingue differenti. Un bouquet variegato di profumi e suggestioni vecchie di millenni, monumenti e opere d’arte, religioni e popolazioni diverse. Sacro e profano. Antico e moderno

Istanbul, la città dalle due anime

Istanbul Galata
Istanbul – Galata e la Torre di Galata

Se dovessi trovare una definizione, penserei ad Istanbul come “la città dalle due anime”, punto d’incontro tra oriente e occidente, capitale degli imperi più grandi del mondo, quello bizantino e quello ottomano. Ma sarebbe assai riduttivo e piuttosto banale. Perché Istanbul è tutto questo e molto di più.

La storia di Istanbul racconta che fu Bisanzio durante l’Impero romano, poi Costantinopoli fino al 1930, oggi è la città più grande e sviluppata della Turchia, una megalopoli di quasi tredici milioni di abitanti. Erronameante molti credono che sia lei la capitale della Turchia e non Ankara.
Da sempre è un crocevia di culture che si confrontano e dialogano. Come dirimpettaie che chiacchierano dal balcone e si scambiano aneddoti e ricette. A dividerle però non c’è un cortile, ma lo stretto del Bosforo e secoli di storia e civiltà. O forse il paragone che meglio si addice alla duplice natura di questa meravigliosa città è quello dei due innamorati, Asia ed Europa, che vogliono stare insieme ma non ci riescono ed è Istanbul che riesce a farli incontrare.

“Se il mondo fosse un solo stato, la capitale sarebbe Istanbul” (Napoleone Bonaparte)

Da migliaia di anni la città infatti unisce i due continenti e le loro culture così lontane, riduce le distanze: mentre da un lato fa vivere il mistero dell’Asia, dall’altro fa conoscere la parte europea. Istanbul è un mosaico composto da migliaia di tessere, un confronto continuo fatto di tradizioni, racconti che parlano lingue differenti, profumi e suggestioni vecchie di millenni, monumenti e opere d’arte, religioni, popolazioni. In un angolo si scagliano verso il cielo le moschee simbolo dell’Islam, in un altro si susseguono in fila chiese e sinagoghe.

Istanbul cosa vedere in 3 giorni

È stato questo il tempo a mia disposizione. Assolutamente insufficiente, perché questa città è un luogo misterioso che difficilmente rivela i propri segreti. E per conoscerla ci vuole tempo, attenzione e dedizione. Ho capito subito che questo lasso di tempo sarebbe stato troppo poco per apprezzarne tutte le sfumature, mi ci sarebbero volute settimane. E non sarebbero ancora bastate: Istanbul va assaporata lentamente.
Sì perché, accanto ai monumenti delle aree storiche che dal 1985 fanno parte della lista UNESCO dei patrimoni dell’umanità, svettano edifici moderni dalle linee futuristiche. Un’armonia affascinante e magica fatta di colori, profumi, suoni, scorci inaspettati e vedute mozzafiato.

Istanbul - moshee al tramonto
La Basilica di Santa Sofia e la Moschea Blu viste dal Bosforo

Ma il tempo è tiranno e così per farmi un’idea di come scoprire Istanbul, sono partita dai tour suggeriti per poi tracciarne (come sempre) uno tutto mio.
Le guide propongono quattro itinerari e sono tutti assolutamente efficaci, tanto che sceglierne uno al posto dell’altro è piuttosto difficile. C’è la penisola storica, quella più turistica nella parte europea, c’è Galata uno dei quartieri di Istanbul più belli, c’è la parte asiatica dove gli imperatori bizantini ed ottomani andavano a caccia e poi ovviamente c’è il Bosforo che collega il Mar di Marmara al Mar Nero.
Personalmente, dopo aver analizzato tutti i percorsi e studiato i vari monumenti e i luoghi di interesse, ho deciso che avrei seguito il consiglio che do sempre a chiunque si trovi a visitare una città per la prima volta: sono anadata a piedi.

Istanbul tour: 4 “classici” itinerari

Ecco i percorsi suggeriti dall’ufficio del turismo a cui mi sono ispirata per “progettare” il mio personalissimo itinirerario di scoperta. Tutto rigorosamente percorso a piedi. Con buona pace di stanchezza e vesciche.

La penisola storica nella parte Europea

“Dentro al Sur-i Sultani”, “Sultanahmet e dintorni”, “da Eminonu a Suleymaniye e da Suleymaniye a Eminonu”, “lungo l’Haliç, il Corno d’Oro”. Qui vicino si trova il quartiere “Fener e Balat”, ci si arriva percorrendo “le mura”. Oppure, percorrendo la strada Divanyolu, che è il patrimonio che i Bizantini lasciarono agli Ottomani, si trovano le opere di “Mese Caddesi”


La parte Europea del Bosforo

Ovvero Galata e i suoi dintorni. Dall’antichità fino agli Ottomani era considerata la zona centrale per l’economia; da Ortakoy fino a Beyoglu si trovano i luoghi, le strade e i quartieri più belli di Istanbul.


La faccia asiatica di Istanbul

Kadıköy e Üsküdar si trovano nella parte asiatica di Istanbul; erano i luoghi dove gli imperatori Bizantini ed Ottomani andavano a caccia. Questa è una visita che è possibile fare percorrendo il Bosforo.


Giro del Bosforo in battello

Ad Istanbul, con un battello o una barca, è possibile fare una crociera sul Bosforo, lo stretto che collega il Mar di Marmara al Mar Nero. Sarete sia in Asia che in Europa, e allo stesso tempo né in Asia né in Europa. Inoltre, per allontanarvi dal caos della città, potrete andare a visitare le isole di Istanbul.

Piazza Sultanhamet e dintorni

Santa Sofia Istanbul
Piazza Sultanhamet con Santa Sofia. Sullo sfondo il Corno d’Oro

Visitare Istanbul non può prescindere – in alcun modo – da Piazza Sultanhamet, vero cuore pulsante della penisola storica. Quest’area a forma di triangolo, è circondata a sud e a ovest dal Mar di Marmara, a nord da Haliç, il Corno d’Oro (l’estuario prestorico ora invaso dal mare che divide la città in due: l’antica Costantinopoli Bisanzio dalla colonia Genovese di Pera-Galata.) e ad est dalle mura. È qui che si ergono i monumenti più belli della città.

È in questa piazza infatti che si trovano la Basilica di Santa Sofia, la Moschea Blu e la grande chiesa di Giustiniano. È nei suoi pressi che ci sono la Basilica Cisterna di Yerebatan e l’Ippodromo romano.

La Basilica di Santa Sofia

Aya Sofya - istanbul
La Basilica di Santa Sofia a Istanbul

Da sempre considerato il monumento più importante (ed imponente) del periodo Bizantino, la Basilica di Santa Sofia, anche conosciuta come Ayasofya è stata addirittura indicata come l’ottava meraviglia del mondo. Venne donata alla città di Bisanzio dall’Imperatore Giustiniano insieme a Costantino. È un’opera immensa e sfarzosa e per centinaia di anni è stata considerata la costruzione più “monumentale” mai realizzata al mondo. È in assoluto l’esempio più significativo e bello dell’arte del mosaico bizantino.

La Moschea Blu

Moschea di Sultan Ahmet a Istanbul
La Moschea Blu di Istanbul

Il nome della Moschea Blu – anche conosciuta come Moschea di Sultan Ahmet – è dato dal colore delle decorazioni che sono state utilizzate al suo interno: 21.403 pezzi originali, unici e preziosissimi, tra le più belle piastrelle della città di Iznik. È sicuramente uno dei monumenti simbolo di Istanbul, tanto che dà il nome alla piazza più importante della città. È l’unica moschea al mondo ad avere sei minareti che ospitano sedici piccole cupole. Questo numero è dovuto al fatto che la moschea venne fatta costruire da Ahmet, sedicesimo sultano degli Ottomani. L’interno della cupola principale è invece totalmente placcato in oro: è uno spettacolo unico, talmente bello che toglie il fiato e che crea quasi una forma di soggezione, tanto è opulento e prezioso.

La cisterna di Yerebatan

Yerebatan, la Basilica Cisterna
La Basilica Cisterna © 2003 Ali Kabas

Da sempre, l’unico vero problema di Istanbul era la carenza di risorse idriche, problema però che non ha mai veramente causato disagi alla popolazione, perché sia nel periodo bizantino, sia in quello ottomano, vennero realizzate tantissime cisterne. La più famosa, nonché l’edificio più importante del periodo bizantino è senza dubbio la Cisterna di Yerebatan moschea di solimano- nota anche come Cisterna Basilica – che si trova proprio di fronte alla Basilica di Santa Sofia.
Un palazzo – e che palazzo! – vero e proprio: al suo interno ci sono ben 336 colonne mastodontiche. Una leggenda vuole che una di queste sia nota come “Colonna Piangente” perché reca delle incisioni a forma di lacrime e occhi. Essendo sempre umida e bagnata, dà la sensazione che stia piangendo.
Si percorre tutta passando su piattaforme di legno, poste al di sopra dell’acqua dove nuotano grandi pesci: una suggestione incredibile, davvero. Recentemente è stata il set di una delle scene più emozionanti di “Inferno”, film diretto da Ron Howard e tratto dall’omonimo best seller mondiale scritto da Dan Brown.
Lasciare il fresco della cisterna, soprattutto nelle torride giornate estive, può essere difficile, credetemi.

In direzione di Galata

I profili delle moschee ad Istanbul

Proseguendo a piedi in direzione di Galata, prima di attraversare il Corno d’Oro, e andare a scoprre la “parte europea” di Istanbul c’è una tappa assolutamente da non mancare: il Bazar delle Spezie

Il Bazar delle Spezie – conosciuto anche come Bazar egiziano – è situtato nei pressi del porto di Eminonu ed è decisamente di dimensioni più contenute rispetto al Gran Bazar della città.  Sebbene molti lo indichino come “troppo turistico” io credo che sia un’esperienza imperdibile che coinvolge tutti  i sense: difficilmente troverete un più il caleidoscopico tripudio di profumi, aromi e colori.


La penisola di Galata, a cui si accede dal famoso Ponte di Galata, è conosciuta ai giorni d’oggi con il nome Karaköy: è qui che nel periodo bizantino risiedevano i genovesi, ed è qui che nei secoli si sono sviluppate le maggiori attività commerciali. Ancora oggi ospita tantissimi negozi, botteghe, ristoranti (ottimi quelli di pesce, pub e locali.
Essendo l’area europea della città ci si trovano tantissime chiese ortodosse e sinagoghe, e anche tantissime scuole (greche, francesi, austriache e anche italiane) che riflettono il suo carattere cosmopolita.
Ovviamente il monumento più caratteristico è la Torre di Galata che venne realizzato nel medioevo proprio dai genovesi.

L’unico rimpianto che ho, è quello di non aver potuto seguire nessun evento culturale: da quando è stata Capitale Europea della Cultura nel 2010 (sembra un secolo fa), Istanbul infatti ha sempre un’agenda culturale molto ricca ed interessante. Per cui se decidete di programmare una visita nei prossimi mesi  non dimenticate poi di prendere nota dei tanti appuntamenti che sicuramente sapranno rendere ancora più entusiasmante la vostra vacanza.

Istanbul
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