Un weekend tra amici nel capoluogo partenopeo

C’è sempre stata una qualche ragione per cui ogni volta che pensavo di visitare Napoli rinunciavo prima ancora di iniziare ad organizzare il viaggio. Sarà stata stata, forse, la fama di città “poco sicura” o l’esuberanza dei sui abitanti che si odia o si ama, ma devo dire però che, una volta conosciuta, me ne sono follemente innamorato!

Merito del mio amico Iacopo che me l’ha proposta mentre stavamo cercando una destinazione dove trascorrere un fine settimana e che insieme a me ha passato per le vie della città partenopea tre giorni in uno di quei periodi dell’anno in cui la cultura e le forti tradizioni che la caratterizzano si respirano ancor più intensamente: credetemi, il Natale a Napoli è un’esperienza da fare, almeno una volta nella vita.
Dopo aver prenotato un buon albergo nell’elegante quartiere del Vomero ci siamo lanciati a capofitto in un turbinio di arte, cultura, costumi e non da meno anche ottima cucina.

 A spasso per i vicoli…

Arriviamo a Napoli in tarda mattinata e, dopo aver lasciato in albergo i bagagli, decidiamo di concederci subito una passeggiata attraverso le vie del centro. Scendendo lungo l’importante Corso Vittorio Emanuele, che costeggia la collina su cui sorge il Vomero, il colpo d’occhio sui tetti dei quartieri sottostanti è incredibile. I colori delle case, il brillare delle acque del golfo che lambisce la città insieme al Vesuvio che svetta là sullo sfondo, compongono una cartolina che già da sola ti rende felice di aver scelto questa destinazione. Raggiungiamo il lungomare, l’aria è frizzante ma nonostante sia dicembre inoltrato non è per niente freddo, davanti a noi, in mezzo all’acqua, si staglia Castel dell’Ovo, ne raggiungiamo la base attraversando il lungo pontile e dopo esserci goduti per qualche attimo la vista sotto il tiepido sole ce ne torniamo verso la città.

Piazza del Plebiscito

La prossima tappa è già decisa: Piazza del Plebiscito. Abbracciata dalla Basilica di San Francesco di Paola, con il caratteristico colonnato esterno di forma semicircolare, e dal Palazzo Reale che le sorge di fronte, è una delle piazze più grandi e belle del capoluogo campano e meta imperdibile per chi la visita. Prima che cali il sole poi ci avventuriamo nei Quartieri Spagnoli, grande sobborgo popolare del centro storico napoletano e zona meno “turistica”, da visitare con le opportune attenzioni, ma che saprà regalarvi uno spaccato di quella che è la vita “vera” in questa città. Eccole qua le famose vie strette di Napoli, con i palazzi alti, i fili per tendere il bucato che le attraversano da parte a parte e le caratteristiche case con le finestre che affacciano direttamente sulla via!

Da qua imbocchiamo la “Spaccanapoli”, il decumano inferiore che attraversa l’intera città dividendola in due, da cui il nome. I negozi sono aperti e l’aria delle feste si fa sentire, il centro brulica di persone e non è facile districarsi nella folla. Seguiamo la strada attraversando buona parte del centro storico fino a raggiungere il punto in cui si incontra con un altro dei luoghi più famosi di Napoli: Via San Gregorio Armeno. Interamente costellata da botteghe artigiane di presepi, è famosa in tutto il mondo e meta continua di turisti. Visti l’ora ed il periodo dell’anno però la troviamo traboccante di gente, Iacopo mi propone di tornare a visitarla il giorno successivo e così decidiamo di rimandare l’esperienza ad un momento migliore. Concludiamo la giornata con un’ottima cena e torniamo in albergo a recuperare energie dopo questa lunga ed affascinante camminata.

 Una città da scoprire…

Il Cristo Velato Basilica di Sansevero

Svegli di buonora constatiamo che anche per questo secondo giorno il tempo ci è favorevole, lasciamo l’albergo e, consapevoli che ad aspettarci troveremo una lunga coda, ci dirigiamo verso la Cappella Sansevero entusiasti di poter ammirare il tesoro in essa celato: la statua del Cristo Velato. Acquistato il biglietto ci posizioniamo in fondo alla fila che corre lungo tutto il perimetro dell’edificio e, armati di una buona dose di pazienza, attendiamo… Dopo poco meno di due ore conquistiamo l’ingresso del museo ed entriamo, le sei statue disposte sui lati e l’abside, scolpite nel marmo bianco e di una bellezza unica, fanno da cornice all’opera principale posta al centro della navata e circondata dai visitatori. Difficile descrivere l’emozione nel vederla dal vivo come difficile resistere alla tentazione di provare a sollevare quel velo, così ben scolpito nel marmo da sembrare vero.

Pienamente soddisfatti di quanto appena visto ci dirigiamo verso un’altra delle tappe immancabili nella visita di questa città: la Napoli Sotterranea. Raggiungiamo l’ingresso del più famoso dei siti che permettono di visitare le antiche rovine che sorgono al di sotto dell’attuale manto stradale e cosa troviamo?

Napoli sotterranea tappa immancabile nella visita di questa città

Una nuova interminabile fila! Con Iacopo ci scambiamo uno sguardo e senza bisogno di parlare ci capiamo immediatamente: la nostra dose quotidiana di pazienza è stata abbondantemente consumata dalla coda precedente!

Cerchiamo una soluzione e la troviamo a pochi passi da lì, in prossimità della Basilica di San Lorenzo Maggiore. Il complesso museale della basilica offre anch’esso un tour di una porzione di città sotterranea, meno famoso ma altrettanto interessante. Prenotiamo una visita guidata e dopo pochi minuti il nostro tour ha inizio. Scopriamo, con non poca sorpresa, di aver prenotato, senza rendercene conto, un tour in costume: quattro bravissimi ragazzi iniziano a guidarci all’interno del sito archeologico interpretando a turno i personaggi che hanno fatto grande la storia della città alternando le informazioni su ciò che stiamo vedendo a sketch molto divertenti, lo consiglio assolutamente!

San Gregorio Armeno, la via dei presepi

Via San Gregorio Armeno affollata dai turisti 1

Riemergiamo dalle profondità del sottosuolo e ci rendiamo conto che è arrivata l’ora di pranzo: quale momento migliore per tornare a San Gregorio Armeno abbandonata la sera prima per la folla eccessiva? Tanto per mangiare c’è sempre tempo… L’idea che il mio amico ha avuto la sera precedente si rivela vincente, arriviamo ed anche se comunque affollata adesso si riesce a camminare. Le botteghe di presepi traboccano di capolavori curati nei minimi particolari: ruscelli di acqua vera che scorre, case illuminate, miniature in movimento e le immancabili statuette di personaggi famosi. Politici, attori, calciatori, nessuno scampa al tocco satirico di questi abili artisti unici al mondo.

Mangiamo un boccone e dedichiamo il resto del pomeriggio alla visita del Duomo, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, dove viene custodito il sangue di San Gennaro e del Museo Madre con la sua esposizione di arte contemporanea. Finiamo la giornata con una passeggiata per le vie dello shopping e rientriamo in albergo stanchi ma soddisfatti.

Ultime ore napoletane…

Ercole Farnese o Ercole in riposo fine II inizi III sec. d.C. Museo Archeologico Nazionale Napoli

Ed eccoci arrivati all’ultimo giorno del nostro breve viaggio, poche ore ci separano dal treno che ci riporterà a casa e dobbiamo ancora decidere come impegnarle… La scelta ricade su due importanti musei che questa splendida città ospita. Decidiamo di partire dal Museo Archeologico Nazionale ed immediatamente ci troviamo proiettati in un percorso di storia ed arte che va dall’antico Egitto ai reperti di età greco-romana, dalle raccolte di monete antiche a quelle di preziose gemme della collezione Farnese, dagli affreschi Ponpeiani staccati dalle pareti delle casa riemerse dal celebre scavo e qua sapientemente ricostruiti al meraviglioso Salone della Meridiana dai preziosi pavimenti ed affreschi.

Finita la visita raggiungiamo la nostra ultima tappa ed allontanandoci un po’ dal centro saliamo a Capodimonte dove, immerso in uno splendido giardino, troviamo il museo che porta lo stesso nome. Principalmente arricchito da dipinti questo museo offre opere dei più importanti artisti napoletani ed italiani in genere (Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Parmigianino…) affiancati ad un’interessantissima collezione di arte contemporanea che ospita, fra le altre, alcune opere di Andy Warhol.

Usciamo e attraversiamo il giardino godendoci questo sole dicembrino che in questi giorni non ci ha mai abbandonato e non ci resta che farci accompagnare in stazione da un taxi e salutare questa splendida città che ha saputo arricchirci sopra ogni aspettativa e lasciarci con un po’ di malinconia e la voglia di tornare a trovarla.

Pizza e non solo…

La pizza fritta de La Figlia del Presidente

Ehi fermi tutti! Sbaglio o avevamo parlato anche di cibo? No, non me ne sono dimenticato solo che penso che l’argomento meriti un capitolo a parte. Napoli, tutti lo sappiamo, è famosa nel mondo per la pizza e noi, coerenti a questo, abbiamo deciso di dedicare al piatto italiano più famoso del mondo tutti i nostri pranzi. Le pizzerie del centro storico offrono tutte ottimi prodotti e abbiamo voluto provare i locali più storici che offre come “Concettina ai Tre Santi” o “La Figlia del Presidente” (da assaggiare assolutamente la sua pizza fritta!) rimanendo più che soddisfatti delle nostre scelte.

Alla sera invece a farla da padrona sono state le trattorie tipiche dove a suon del miglior pesce fresco, dei famosi fritti e della carne cotta al sugo ti lasciavano andare a dormire con il sorriso sulle labbra.

Come dimenticare poi i dolci! Le immancabili sfogliatelle dai più svariati ripieni, il babà (quello vero, grande, servito a fette), la pastiera che si strugge in bocca ed in fine gli struffoli affogati nel miele proprio tipici del Natale.

Insomma un viaggio che ha lasciato totalmente appagate, oltre agli occhi, anche le nostre papille gustative!

Dove dormire a Napoli

Napoli ha tantissimi Hotel estremamente accoglienti e ben tenuti. I prezzi sono interessanti e se cercate su booking probabilmente troverete anche qualche offerta interessante. Personalmente ho dormito al Hotel San Francesco al Monte, veramente molto accogliente!


Un weekend tra amici nel capoluogo partenopeo

Natale a napoli
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