Passare due giorni sul Garda fuori stagione è stato emozionante e bellissimo. Il lago di Garda è il maggiore lago italiano, con una superficie di circa 370 km².
Tre le regioni che si affacciano sul lago Lombardia (provincia di Brescia), Veneto (provincia di Verona) e Trentino-Alto Adige (Provincia autonoma di Trento). Visitato da milioni di persone ogni anno, in alta stagione è davvero pieno e le sue acqua son solcate da imbarcazioni e soprattutto vele di ogni tipo.
La navigazione privata a motore sul lago è permessa solamente a oltre 300 metri di distanza dalla riva, ad eccezione del promontorio di Sirmione, dei golfi di Salò e Manerba e dell’Isola del Garda, dove è consentita oltre i 150 metri. La parte trentina del lago è invece completamente interdetta alla navigazione a motore. Ed è qui che abbiamo scelto di passare i nostri due giorni.
L’Alto Garda
La mole del Monte Baldo si erge con la sua magnificenza e la natura e il clima qui sono ottimali. Ormai anche in inverno nevica poco e il lago mitiga bene quindi la temperatura è piacevole. Sul Garda spirano due venti due venti tipici dell’Alto Garda sono Pelèr e Ora per la gioia dei surfisti.
Con meteo stabile, il Pelèr soffia la mattina da nord mentre l’Ora arriva da sud in tarda mattinata o pomeriggio, in genere dopo la caduta del vento mattutino. L’Alto Garda è quel fazzoletto di terra che segue il corso del fiume Sarca e si getta nel lago più grande d’Italia.
La campagna è ricca di oliveti e qui si fa un olio eccellente, si mangia pesce di lago buonissimo e si ha modo di fare belle esplorazione nel territorio. Noi abbiamo fatto una puntata anche sul bellissimo Lago di Ledro per vedere le palafitte.
La nostra sistemazione è stata in un hotel tra Riva del Garda e Torbole, in stile pieno anni ’80 con bagni e camere piccole ma dove abbiamo trovato gentilezza e un’ottima colazione (Hotel Angelini). Prezzi contenuti. Da qui ci siamo mossi. Riva del Garda è a pochi chilometri e ci sono le piste ciclabili.
Riva del Garda meriterebbe più tempo per essere visitata e noi, nei nostri due giorni, volevamo includere molte cose. La passeggiata lungo lago, la Torre Apponale e l’Anzolim e la chiesa dell’Inviolata sono ciò che abbiamo visto. Torbole, invece, offre una spiaggetta dove riposarsi in santa pace, guadare i surfisti che non mancano mai e godere dei raggi del sole.
Arco
Nella nostra due giorni volevamo includere Arco a soli 4 chilometri dal nostro hotel. Arco è sempre stata un borgo fortificato che faceva da anello alla rupe del castello. Un luogo che era abitato già in epoca preistorica e che è stato comune nel medioevo.
Tra il nostro hotel e Arco ci siamo fermati a visitare l’ antica torrefazione che ha un suo museo moderno molto interessante Omcaffè, e abbiamo anche assaggiato un caffè eccellente.
Ad Arco abbiamo parcheggiato nel comodo parcheggio proprio all’inizio del centro storico iniziando la visita dalla Piazza III Novembre, la piazza principale della città, con la sua fontana barocca del Mosè e la Collegiata dell’Assunta.
Sul retro della chiesa, in piazzale Segantini ricco di piante si svolgerà il prossimo mercatino di Natale che ci ripromettiamo di visitare prima o poi. Arco era una cittadina di cura dove la borghesia mitteleuropea veniva con piacere. Qui infatti c’è ancora l’antico Kursaal luogo di svago e ritrovo.
Girare per le strade di Arco è molto piacevole, sovrastati dalla mole della rocca. Noi non volevamo perdere neanche un minuto e quindi per pranzo ci siamo concessi una buonissima pizza a taglio proprio in piazza III novembre da “Il pizzaiolo”. Anche qui gentilezza e cortesia hanno fatto la differenza.
Poi abbiamo deciso di “espugnare la rocca”. Per farlo ci vogliono voglia e fiato. Da qualunque parte si decida di salire la rocca sta in alto e le scale da fare sono tante. Chi non è abituato a camminare in montagna potrebbe trovare serie difficoltà specialmente nell’ultimo tratto che è ancora più ripido. Per arrivare su, se siete informa ci vogliono dai 20 ai 30 minuti.
Una volta conquistata la cima però il panorama è impagabile.
Tornando ci siamo fermati a comprare un po’ di olio del Garda e la mitica polvere di olive da Oliocrù perché avevamo assaggiato l’antico pane fatto con la pasta di olive (molche) che ci era piaciuto tanto.
Lago di Ledro
Ci avevano detto che il lago di Ledro era una meraviglia e non potevamo farci scappare l’occasione. Così nel nostro secondo giorno al mattino ci siamo fatti una ventina di chilometri passando per la SS240. Il sole ci ha baciato e il lago era di un blu intenso. Le famose palafitte furono trovate nel 1929 quando per alcuni lavori fu necessario abbassare il livello del lago. Apparvero così quei 10.000 pali che mostrano come la zona fosse abitata in epoca preistorica.
Il Museo si può visitare tutti i giorni e mostra come si svolgeva la vita quotidiana dei nostri antenati vissuti tra il 2.200 e il 1350 a.C. Macinavano cereali, costruivano canoe, e avevano lame in bronzo.
Ci hanno poi consigliato una visita all’antica farmacia Foletto a Pieve di Ledro con il suo piccolo museo (in attesa di spostarsi nella sede storica della famiglia) e anche qui abbiamo trovato tanta simpatia, cortesia e gentilezza.
Abbiamo acquistato il Picco Rosso e l’amaro, più le buonissime caramelle agli agrumi del lago di Garda e ci siam goduti questa piccola ma deliziosa frazione. Dopo una bella passeggiata lungo lago siam tornati verso il Garda ma porteremo immagini e ricordi belli da questa giornata.
Dove mangiare
Al ritorno, dopo una doccia, volendo degustare del buon pesce di lago, ci siamo goduti la cena all’agriturismo Madonna delle Vittorie. Piatti ben cucinati, gentilezza, vini dell’azienda di grande qualità per chiudere questa due giorni ben riuscita.