La fioritura delle Giunchiglie sulle alpi Apuane

In Maggio, chi ama le Alpi Apuane ed il trekking, non può assolutamente perdere la fioritura delle giunchiglie sui pendii del monte Croce. Uno spettacolo inebriante!

Fioritura delle giunchigle monte croce
Fioritura delle giunchigle monte croce

Il mese di Maggio in Apuane, è la fioritura delle giunchiglie sul monte Croce

È così che io e Vasco, nella giornata dedicata dal Club Alpino Italiano ai cammini nei sentieri e nei parchi, abbiamo pensato di raggiungere Stazzema e, da lì, i bucolici pendii del Croce.
Poco prima di arriavre al piccolo borgo Versiliese una deviazione sulla destra (strada ben asfaltata) indica il rifugio Forte dei Marmi.

La strada verso il rifugio, in leggera salita e sempre più stretta, prosegue poi in un lungo sterrato ben mantenuto. Quando lo sterrato diviene meno praticabile (presenza di una sbarra) parcheggiamo l’auto e proseguiamo a piedi, zaino in spalla. Si cammina lungo la strada sterrata che, divenuta infine di nuovo più regolare, con ampi tornanti conduce ad una piazzola in mezzo al bosco (30’ circa dal parcheggio dell’auto).

Da qui partono diversi sentieri indicati dai “segnavia”: occorre imboccare, in salita, il sentiero n° 6, situato sull’immediata sinistra di chi arriva alla piazzola (il sentiero è riconoscibile dagli ampi gradoni formati dalla roccia).
In breve arriviamo al B&B “Casa Giorgini”, incantevole casolare in mezzo al bosco dove i proprietari vivono tutto l’anno, allevano animali e propongono i loro squisiti menù ai trekkers.

Il sentiero n° 6 del CAI prosegue sulla sinistra del B&B guadagnando rapidamente quota e, dopo piccoli e brevi tornantini ed una breve discesa, continua con dolci saliscendi in mezzo al bosco di carpini neri. Sulla destra, imponente, la parete Nord del Procinto e la cosiddetta Cresta dei Bimbi, luogo di ritrovo per gli appassionati di arrampicata; alla nostra sinistra, oltre il bosco, la Pania della Croce (la Regina delle Apuane) ed il Monte Corchia ci osservano in silenzio.

In 30 – 40 minuti dal B&B arriviamo ad un bivio: a sinistra prosegue il sentiero CAI n° 6 per la Foce di Petrosciana, sulla destra ha inizio la via n° 8 per la Foce delle Porchette (ben indicata dalla segnaletica CAI); imbocchiamo quest’ultima che, in circa 30’ di ripidi tornanti, ci conduce alla Foce; sul luogo  troviamo la consueta “marginetta”, tipica costruzione in pietra destinata (in origine) ad offrire ricovero alle popolazioni apuane e contenente generalmente al suo interno un bassorilievo in marmo bianco, riproduzione di immagini sacre.

Oramai, lungo il nostro percorso, è un brulicare di escursionisti di tutte le età; la fioritura delle giunchiglie sta diventando un must degli appuntamenti primaverili in Apuane e sempre più persone non vogliono perdere lo spettacolo offerto dalla natura; incontriamo anche una comitiva del CAI Viareggio che sta accompagnando i ragazzi dell’alpinismo giovanile: penso a questi amici Istruttori e li ammiro per la passione ed il tempo che dedicano ai ragazzi e ad offrire loro esperienze di vita semplici ma così formative!

fioritura delle Giunchiglie e le Panie

Vasco ed io proseguiamo ora sulla via n° 108 che in circa 15’, ci conduce al passaggio più delicato dell’escursione: il sentiero, per alcune facili roccette, risale sulla sinistra una stretta e profonda fessura rocciosa con l’aiuto, nei punti più esposti, di una catena\cavo metallico (chi è alle prime armi può affrontare il passaggio con un Kit da ferrata); procediamo con molta attenzione, la roccia è bagnata e dunque scivolosa.

Abbiamo appena terminato il tratto impegnativo ed eccoci alla Fonte del Pallino, bella radura dai prati verdeggianti dove sono ben visibili una serie di cartelli indicatori: noi seguiamo il segnavia indicante il Monte Croce (ancora via n° 108), raggiungibile in circa 45’.
Dopo circa 15’ dalla Fonte del Pallino, in prossimità di alcune roccette, si diparte sulla sinistra il sentiero che, in ulteriore mezz’ora di salita ben tracciata, ci accompagna in vetta al Croce.

fioritura delle giunchiglie e il procinto

Lungo la salita lo spettacolo, adesso, è davvero superlativo: la scena è letteralmente rubata dal verde dei prati e dal bianco delle migliaia e migliaia di giunchiglie (narcissus poeticus o narciso selvatico) in fiore. Noi, in realtà, preferiamo i silenzi e l’intimità della montagna ma oggi va benissimo così: mette ottimismo e dà fiducia incontrare tante persone affascinate dallo spettacolo della natura e disposte ad una piccola fatica prima del meritato riposo;

 “La montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano il riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte”

Guido Rey

in vetta al monte croce

Ecco, ora siamo in vetta al Croce, incontriamo altri amici che non vedevamo da tempo; è davvero una festa. I prati, tutt’intorno, sono disseminati da una infinità di punti bianchi… oggi – penso – la montagna sembra una tela di Monet!

 fonte del Pallino

Decidiamo di scendere dal versante Sud-Est del Croce (circa due ore e mezza per ritornare all’auto): una lunga e bella “cavalcata” fino alla Foce del Termine, in direzione del paese di Palagnana; da lì, per il sentiero 108, tagliamo la montagna a mezza costa, raggiungiamo di nuovo la Fonte del Pallino e poi, per la stessa via di salita, l’auto.

Anche sulla via del ritorno, nel tratto del sentiero 108 tra il Termine e il Pallino, la natura offre il meglio di sé; inaspettatamente ci imbattiamo nella fioritura della globularia e nella bellezza della genziana verna (dal latino vernus, verna, vernum, cioè primaverile): le leggende narrano di cavalieri colpiti da incantesimi d’amore grazie alla bellezza dei suoi fiori.


Giunchiglie Alpi Apuane
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