Suvereto è un delizioso borgo toscano in provincia di Livorno. Percorrendo l’Aurelia si vede che il paesaggio lentamente cambia. Si avverte la Maremma. Suvereto si trova in Val di Cornia dove il vino è diventato una delle maggiori attività e così, dalla costa, all’altezza di Piombino, salendo incontriamo tanti vigneti. Case coloniche trasformate in suggestive tenute agrituristiche e aziende con produzione di vino e di olio.

Suvereto tra”I borghi più belli d’Italia”
Naturalmente non ci faremo mancare un assaggio della DOC Val di Cornia Suvereto insieme a qualche specialità. Abbiamo deciso di vistare questo borgo toscano perché fa parte del circuito de “I borghi più belli d’Italia” e perché da qui partiremo per perlustrare tutta la zona.
La pianura che attraversiamo profuma di sfalcio di erba e di salmastro. Piombino è a soli 20 chilometri e il profumo del mare della Maremma, così vicina in linea d’aria, si fanno sentire.
Suvereto, deriva da sughero e già nell’anno 973 lo si trova nominato in alcuni documenti come “bosco di sugheri”. Il territorio a cui fa capo il borgo è lavorato dall’uomo ma anche modellato dalla natura. Resistono le sughere e la macchia mediterranea e la zona di Montioni come Monte Calvi, sono coperte di boschi dove si fa trekking.
La strada sale e il borgo si presenta subito con la sua cinta di mura. Non siamo molto in alto ma si vede già il Golfo di Follonica e, visto che la giornata è tersa, l’isola d’Elba.

Il medioevo e Suvereto
Il medioevo ci viene incontro. Passiamo sotto la porta ed è come entrare in un mondo fatto di calma e tranquillità. Suvereto pare avere un orologio diverso dal nostro, tutto è tranquillo e per le stradine e i palazzi in pietra ci si dimentica del tempo. Puntiamo subito alla Rocca Aldobrandesca, dove ci deliziamo con il pananorama davvero stupendo nella giornata di sole che ci accompagna.
Passando abbiamo visto anche il Palazzo Comunale con la splendida Loggia dei Giudici e l’ex convento di San Francesco.

Il palazzo comunale di Suvereto
Il Palazzo Comunale è importante perché nel 1201 Suvereto divenne il primo libero comune della Maremma settentrionale. Un evento non da poco perchè forniva diritti oltre che doveri. Sul palazzo c’è la torre dell’orologio che un tempo era detta della campana, quella che serviva a chiamare l’assemblea degli Anziani.
L’impianto sorge sicuramente su strutture ancora più antiche a cui nei secoli si sono sommate costruzioni e cambiamenti secondo le nuove esigenze. Il fascino di questo luogo però è lo stesso. Salendo avevamo incontrato tra i palazzi di pietra anche una tipica e suggestiva casa medievale ingentilita dalla fioritura copiosa di geranei.
Passeggiando per il borgo notiamo come sia ben tenuto. Piccole botteghe dedicate ai prodotti del territorio, spazi aperti per l’aperitivo serale, ristoranti e una piccola gastronomia con i tavoli posizionati sotto un antico passaggio dall’altra parte della strada.

La chiesa parrocchiale di San Giusto
Decidiamo di visitare la chiesa di San Giusto. Giusto era il vescovo di Volterra che, esule africano arrivò in questo territorio nel VI secolo insieme a Fiorenzo, Regolo e Cerbone tutti santi e tutti titolari di una chiesa o patroni di una città della zona. Una chiesa antica, probabilmente fondata su una struttura paleocristiana, terminata nel 1189 che reca ancora tracce, sia nella struttura che negli arredi, della sua storia.

La giornata soleggiata ci invita a godere ancora di questo borgo andando alla ricerca di altri scorci e anche di un buon bicchiere di Val di Cornia Suvereto Doc che ci gustiamo insieme ad uno strepitoso panino con salame di cinghiale.