Tappa obbligata per chiunque visiti l’Islanda è la costa Nord del paese. Programmando il mio itinerario sull’isola ho scoperto con mia grande sorpresa che l’Islanda del Nord è la zona più soleggiata e rigogliosa di tutte e casa di una lunga serie di meraviglie naturali e non solo. Ho così deciso che dopo Reykjavik ed il suo Cerchio d’Oro il mio viaggio sarebbe proseguito da qui alla scoperta di tutto ciò che quest’area avrebbe avuto da offrire.
Alla scoperta della costa dell’Islanda del nord
La mattina del mio terzo giorno in Islanda inizia nel migliore dei modi, il sole fa capolino dalla finestra della camera e poco dopo ci troviamo a tavola nel soggiorno della fattoria dove abbiamo alloggiato, a condividere con una simpatica coppia di Olandesi una deliziosa colazione a base di prodotti preparati dalla nostra padrona di casa.
Dal pane alle banane, alle marmellate di mirtilli, fino agli insaccati, tutti rigorosamente fatti in casa.
Salutiamo la nostra gentile ospite e ci dirigiamo di buon’ora al vicino faraglione di Hvítserkur. Riusciamo a raggiungere il grande faraglione di basalto alto 15 metri quando ancora la spiaggia da cui ammirarlo è deserta. La pace e la bellezza di questo posto sono difficili da descrivere
a parole ed è impossibile non prendersi qualche minuto per restare qui in silenzio ad ammirare quello che per la tradizione islandese è un troll pietrificato ma che al sottoscritto ricorda più un bisonte intento ad abbeverarsi.
Camminiamo poi lungo la spiaggia per incontrare un piccolo branco di foche intente a prendere il sole su in isolotto proprio davanti a noi. Ci tratteniamo per un po’ a vederle intente a tuffarsi in acqua alla ricerca della loro colazione fino a quando non le salutiamo per proseguire nel nostro itinerario.
Ad attenderci illuminata dal sole, che ormai ha vinto definitivamente la sua battaglia con le nubi, è la Vallata dello Skagafjörður, una delle più verdi e rigogliose di tutta l’isola. Famosa per i suoi bellissimi cavalli caratterizzati dalle lunghissime e foltissime criniere ospita fra le sue colline la caratteristica fattoria di torba di Glaumbær che con i suoi tetti ricoperti d’erba offre una breve ma interessante visita delle stanze interne grazie a cui è facile intuire quanto dura dovesse essere vivere in queste terre nel XVIII secolo quando fu costruita.
Finiamo di esplorare la valle fra praterie di un verde brillante e ruscelli che la attraversano in ogni direzione fino a raggiungere la cittadina di Akureyri che con i suoi 15.000 abitanti vanta il primato di seconda città più grande dell’isola.
Qua ceniamo e passiamo la notte.
I giganti del mare: facendo whale watching nei fiordi islandesi
Seguendo i consigli della coppia olandese conosciuta a colazione decidiamo di cambiare i nostri programmi e, anziché aspettare l’indomani per effettuare il nostro giro in barca alla ricerca delle balene, dalla più conosciuta e turistica città di Husavik raggiungiamo il piccolissimo paese di Hauganes, sicuramente una delle attrazioni più pittoresche dell’Islanda del nord.
La giornata è perfetta, il cielo limpidissimo e la totale assenza di vento rende l’acqua del fiordo ancora più piatta di quanto lo sia di solito; troviamo il capannone che ospita la compagnia con cui abbiamo già prenotato il nostro tour (questo il loro sito) e con soddisfazione notiamo un’ottima organizzazione.
Compreso nel prezzo del biglietto (non esattamente economico, ma come ormai avrete già capito qua non lo è niente), ci vengono fornite delle grosse tute da pescatore comode e calde, perfette per affrontare la navigazione. L’imbarcazione è un vecchio peschereccio, carino e molto caratteristico, dotato di una piattaforma di avvistamento montata sull’albero principale da cui il personale di bordo avvista i cetacei e ci fornice indicazioni per osservarli al meglio. Nella lingua di mare davanti al porticciolo da cui salpiamo sono presenti moltissime balene e bastano pochi minuti per il primo avvistamento. Durante l’ora di navigazione che ci aspetta ne vedremo diverse, alcune talmente vicine da sembrare quasi di poterle toccare, regalandoci emozioni indescrivibili che forse solo le immagini riescono a trasmettere…
La giornata si conclude con una visita alle Godafoss, le Cascate degli Dei, proprio sulla strada per Husavik. L’imponente semicerchio che le forma sembra ancora più grande quando ne raggiungiamo la base scendendo lungo un semplice sentiero.
La meraviglia divina del Canyon di Asbyrgi nell’Islanda del nord
Siamo già al quinto giorno di esplorazione dell’Islanda del nord e a darci il buongiorno nel piccolo paese di pescatori di Husavik è di nuovo la pioggia; anche questa giornata si prospetta ricca di meraviglie da vedere e di buon’ora partiamo in direzione del canyon di Asbyrgi, anche noto come il Rifugio degli Dei.
Asbyrgi si presenta come una profonda gola le cui pareti rocciose spoglie contrastano con la ricca vegetazione presente alla loro base; percorriamo la stretta strada che la attraversa fino a raggiungere l’estremità più lontana, dove parcheggiamo l’auto e, dopo aver attraversato a piedi un piccolo boschetto, ci ritroviamo in un vero e proprio angolo di paradiso.
Ai piedi della parete l’acqua che filtra dalla roccia dà vita ad un piccolo stagno circondato da una vegetazione verdissima e abitato solo da qualche uccello acquatico. Al nostro arrivo siamo soli e ha appena finito di piovere; il silenzio e la pace di questo posto sono surreali e la bellezza dei colori gli fa guadagnare un posto sul podio dei luoghi preferiti di questa vacanza.
La potente cascata di Dettifoss
Lasciamo questo piccolo giardino dell’Eden poco prima dell’arrivo di un bus di turisti e torniamo indietro dalla stretta strada da dove siamo venuti; una volta giunti alla statale ci troviamo a dover scegliere fra due strade che raggiungono entrambe la stessa attrazione ma da due direzioni diverse. Scegliamo quella orientale che, anche se sterrata e più scomoda, ci permetterà di osservare la Cascata di Dettifoss da più vicino.
Sperduta in questa parte remota dell’Islanda del nord, è tuttavia ritenuta la più potente d’Europa per la sua portata d’acqua e il dislivello da cui precipita, ed è talmente imponente da rendere difficile avvicinarsi troppo ad essa senza percepire la sensazione di essere trascinati giù.
Un pomeriggio di relax alle terme naturali del Mivatn Nature Bath
L’ora di pranzo si avvicina e decidiamo di concederci un pomeriggio di relax: ci dirigiamo verso il Lago Mivatn e, dopo una breve sosta ad altri due siti lungo la strada (il lago vulcanico di Krafla dai colori stupendi e l’area geotermica di Namaskard), giungiamo ai Mivatn Nature Bath (questo il sito per tutte le informazioni).
Queste terme naturali dell’Islanda del nord, meno famose e meno frequentate della Blue Lagoon che sorge vicino all’aeroporto di Keflavik, sono un’ottima occasione di relax dopo le giornate passate a guidare e camminare per i sentieri; sono composte da due enormi vasche collegate tra loro dal cui margine più esterno si gode di una meravigliosa vista sul vicino lago. Consiglio a chiunque passi nei paraggi una sosta di almeno un paio d’ore!
Le lasciamo un attimo prima che si scateni un diluvio (sì, lo ammetto: in questa vacanza abbiamo avuto una fortuna sfacciata con la pioggia), e ci dirigiamo verso Eglisstadir ad est dell’isola, dove arriviamo nel tardo pomeriggio dopo aver caricato una giovane coppia ceca intenta a fare autostop sotto al diluvio (cosa piuttosto comune da vedere in Islanda).