Comacchio è una piccola Venezia. Visitare la città e le sue valli di acqua salmastra è una di quelle esperienze che bisogna fare. La leggenda racconta che sia nata su tredici isolotti. Il nome potrebbe derivare dal greco kuma cioè onda o da “Commeatulus” -raduno di navi o di dossi. Qualunque sia l’origine del nome Comacchio è legata all’evoluzione morfologica ed idrografica del territorio.
Quando gli Etruschi fondarono la città di Spina, Comacchio non era ancora sorta e la linea di costa era a tre chilometri. Comacchio in origine era un insediamento fortificato a protezione dall’area del fiume e la storia ha visto questo territorio sospeso tra alterne vicende.
Arrivare a Comacchio
Per arrivare a Comacchio si percorre una piatta. Lunghe strade diritte e un panorama riposante. Siamo sul delta del fiume Po e Comacchio ci aspetta . 11 ponti collegano i tredici dossi o isolette e quindi è una città dove si cammina e siamo pronti.
Anche se la storia non si vede molto si sente che è passata di qui. Ricordi di letture giovanili (obbligate) mi riportano alla città descritta dall’Ariosto. Mi torna in mente anche Garibaldi con la sua Anita che in località Mandriole, lasciò la vita.
Cosa vedere a Comacchio
Dalla piazzetta dove si trova il Museo Delta Antico che si trova nell’ Ospedale degli Infermi attivo fino all’800 si arriva al ponte più fotografato di Comacchio. È il ponte Trepponti da dove parte la rete dei canali che caratterizzano la città. La Loggia del Grano e soprattutto la Cattedrale di San Cassiano, costruita nel 1740, sono luoghi importanti per questa città.
Se Comacchio ha mantenuto poco del suo periodo estense e se la torre civica è una ricostruzione di quella trecentesca che domina sulla città, la visita è estremamente piacevole. Nel museo abbiamo ammirato la nave romana ritrovata in uno dei canali nel 1981 e altri preziosi reperti.
Comacchio e le sue valli
Comacchio è parte integrante delle sue valli che vanno visitate con una guida in qualsiasi modo si voglia basta che sia lento. Noi siamo andati a piedi e poi ci siamo fatti trasportare da una barca autorizzata.
Resiste qui la pesca alle anguille che viene fatta in aree apposite si trovano dove un tempo erano i casoni della pesca oggi non più utilizzati. Il casone Pegoraro e il casone Serilla sono visitabili.
Siamo Comacchio e il fiume Reno, all’interno del Parco regionale del Delta del Po e l’acqua qui è salmastra e c’è una grande varietà di fauna e di flora. Una zona paludosa ampia e ricca che si è formata per un abbassamento del terreno verso il X secolo che oggi ammiriamo ma che un tempo era fonte di vita per le popolazioni della zona.
Mangiare a Comacchio
Se non vi piace l’anguilla siete fritti. Scherzi a parte l’anguilla è il piatti tipico (l’anguilla marinata infatti è stata inserita anche nella lista dei presidi di Slow Food) ma troverete anche vongole e cozze e altro pesce.
Un bel risotto alla pescatora, un fritto misto di pesce e verdure e i Topini d’Ognissanti, biscottini preparati a novembre legati ad una leggenda ma che si trovano anche fuori stagione.