Una delle cose che più mi ha colpito del nostro viaggio in Andalusia è stata la visita di Cordoba e in particolar modo la Moschea di Cordova o Mezquita di Cordoba.
Questa struttura infatti, per come l’abbiamo vissuta, racchiude molto di più di un luogo di culto, rappresenta in maniera limpida e chiara quella che è l’indole umana; ne mette infatti in risalto molti aspetti, come la necessità sfrenata che abbiamo di prevaricare l’uno sull’altro, la voglia di essere sempre grandi e la necessità di ogni religione di sostenere che è “quella giusta” e tutto ciò lo lo mostra con una maschera di una bellezza inaudita.
Mezquita Cordoba, specchio dell’umanità
Quando si entra nel Mezquita di Cordoba, si viene letteralmente sopraffatti dal clima irreale che regna al suo interno; decine di archi e volte in stile arabeggiante riescono a dare al tempo stesso la sensazione di trovarsi in un luogo immenso e solenne e quella di essere in un posto accogliente che ti garantisce il tuo spazio di solitudine in cui riflettere.
Tutta questa sensazione dura fino al momento in cui, camminando lungo il l’edificio, si incontra il muro della chiesa di stampo cristiano; è in questo punto esatto che, secondo me, si vedono tutti gli aspetti dell’essere umano che prima elencavo; la storia della Mezquita infatti, a dispetto delle sensazioni che questo luogo emana, racconta episodi di dominio, supremazia e prevaricazione.
Quando i musulmani occuparono Cordova nel 756 infatti decisero di distruggere la chiesa dei Visigoti per costruisci appunto la prima struttura della Mezquita, che poi fu ampliata per ben tre volte durante il loro regno fino a raggiungere le dimensioni che ha attualmente.
In questo atto i musulmani vollero affermare la loro supremazia religiosa distruggendo il simbolo cristiano per eccellenza cercando così di annientare una cultura diversa dalla loro imponendo il loro pensiero.
La ricostruzione della Cattedrale di Cordoba
Nel 1236 d.C però i Cristiani riconquistarono Cordoba dando atto alla cacciata dei mori dal sud della Spagna e ancora, i nuovi occupanti vollero ripristinare e imporre nuovamente il proprio credo religioso, e per farlo il modo più evidente era quello di costruire la cattedrale di Cordoba all’interno della Moschea di Cordova, la più grande moschea esistente e il cuore pulsante del regno musulmano.
Quello che la storia ci lascia è un monumento unico, di una bellezza veramente incredibile, ma allo stesso tempo triste; triste perché non riesce a mettere in risalto quel gioco di profondità e di spazio che avevano pensato gli arabi e allo stesso modo perché la bellissima cattedrale al suo interno viene percepita come una presenza prevaricatrice nella cultura religiosa precedente.
Ma alla fine di tutto questo mi viene da dire che forse in ciò che ho detto non c’è niente di nuovo perché nelle battaglie non ci sono né vincitori né vinti e la Mezquita forse ne è l’esempio più fulgido: due monumenti grandiosi che, pur rimanendo tali, in parte si annullano a vicenda.
Dove si trova Cordoba
Cordoba o Cordova, è una città situata nella regione dell’Andalusia, a sud della Spagna. Una città che ha subito numerosi influssi da parte di varie civiltà che ne caratterizzano il suo sviluppo nei secoli.
Cartaginesi, Romani, Visigoti… ma è con lo scontro tra mori e cristiani che la città acquista lo splendore architettonico e multiculturale che arriva fino ad oggi.