Scelto un po’ a caso come meta delle nostre vacanze brevi il lago Trasimeno si è rivelato essere rilassante, interessante e divertente. Avevamo 5 giorni a disposizione, a metà ottobre, e con la mia famiglia abbiamo scelto di fare un viaggio in Umbria. Come sede del nostro weekend lungo abbiamo scelto Passignano sul Trasimeno, dove abbiamo scelto l’hotel. Da Passignano ci siamo poi mossi alla scoperta dei paesi che affacciano sullo specchio d’acqua umbro, con un paio di escursioni lunghe nella città di Perugia. Una vacanza che consiglio anche a chi, come me, viaggia con bambini piccoli al seguito. Tra inaspettate scoperte e gradite conferme posso dire che l’Umbria è una Regione a misura di famiglia.
Il nostro arrivo è in anticipo rispetto alla tabella di marcia. Talmente era tanta la voglia di staccare da tutto, dopo un’estate intensa di lavoro, che decidiamo di partire quasi all’alba. Non è affatto necessario: dalla Versilia a Passignano sul Lago Trasimeno ci vogliono poco più di due ore e quando arriviamo la nostra stanza, ovviamente, non è ancora pronta. Non ci scoraggiamo affatto, anzi. Lasciamo i bagagli in hotel e, con l’auto, scendiamo a scoprire il paese.
In realtà l’auto neanche servirebbe, se non fosse che Flavia è piccola e con lei bisogna girare in passeggino: fa i primi passi, si stanca spesso… Dall’hotel al centro di Passignano sono 5 minuti. E l’intero paese è una piccola bomboniera che, a piedi, si gira in poco tempo.
Passignano sul Trasimeno
Quel che ci piace subito del paese è la sua passeggiata lungolago. Ampia, spaziosa, areata. La giornata è soleggiata, il cielo limpido: andiamo subito in cima al molo per ammirare la splendida vista del Lago Trasimeno. Al centro si scorgono chiaramente le isole, suggestive. In acqua diverse, barche a vela e qualcuno che si avventura col sup. E un silenzio impressionante. Rotto solo, purtroppo, dal rumore di qualche auto che passa dietro, sulla strada.
Anche a Diego e Flavia Passignano piace subito. Trovano, proprio sulle sponde del lago, un grande parco giochi attrezzato e ben tenuto. Anzi, in realtà sono due. C’è una piccola stradina pedonale infatti che collega due aree giochi ricche di attrezzi per bambini. Difficile, lo sarà la prima mattina e lo sarà tutte le altre volte che faremo visita al parco, riuscire a portar via i bambini…
Poco distante dal parco due chioschi, con una marea di tavoli all’esterno. Al mattino c’è solo qualche persona seduta. Sarà poi all’ora dell’aperitivo, scopriremo successivamente, che quei due piccoli locali si animano e si riempiono fino a scoppiare. La pace del Lago Trasimeno, in quei momenti, lascia il passo alla musica e alla chiacchiere. Ma l’atmosfera è comunque tranquilla e piacevole. E godersi gli ultimi raggi di sole del tramonto sul lago mentre si sorseggia un aperitivo è qualcosa che non ha prezzo. Anzi ce l’ha, ma molto, molto inferiore agli standard a cui sono abituato in Versilia o a Roma. Con tre euro, per fare un esempio, si prende una birra media alla spina.
Passignano è uno dei borghi principali del lago Trasimeno. La parte storica si arrampica per la collina. Faticoso, a dire la verità, visitarla con i bambini. In alto sorge la Rocca, edificata tra il 1500 e il 1600 mentre il centro della città risale addirittura ad epoca medioevale. Bella la vista che si ammira salendo con l’auto sopra Passignano sulla collina alle sue spalle coltivata in gran parte a vite.
Si dice che la sera, quando il vento increspa la superficie del lago e soffia tra i rami degli alberi sull’isola, si possa sentire il lamento straziante della ninfa che ancora cerca il suo bellissimo principe.
Terminata la piccola escursione mattutina in paese torniamo in hotel. La scelta è ricaduta su Villa Paradiso Village. Una bellissima struttura, 4 stelle, dove rimaniamo per quattro notti. L’hotel sicuramente in estate offre il meglio di sè con le sue piscine, il suo campetto sportivo, l’area bimbi all’aperto. Le giornate che incontriamo in quei giorni sono calde, ma si parla comunque di ottobre per cui la piscina ci limitiamo a guardarla da fuori.
L’hotel è una grande villa ristrutturata e molto ben tenuta, immersa in un parco con decine e decine di olivi. Anche la cucina – avevamo la mezza pensione con la cena inclusa – ci soddisfa: buffet abbondanti e molto buoni, con tanti piatti tipici della cucina umbra. I bimbi hanno apprezzato, sia l’hotel che la camera che la cucina. E Flavia ovviamente ha fatto innamorare metà del personale di sala. L’offerta che avevamo trovato si conferma azzeccata.
Nel pomeriggio, dopo un riposino dei bambini, siamo tornati a Passignano. Ancora una bella passeggiata lungo il lago Trasimeno per ammirare i dettagli. Come il molo da cui parte e attracca il traghetto che porta alle isole. I due monumenti – uno provvisorio, uno stabile – che sono stati installati in acqua: da una parte una grossa padella, attrazione di una recente sagra paesana. Dall’altra un monumenti ai caduti.
Origine del Lago Trasimeno tra storia e leggenda
Le rive del lago Trasimeno hanno conosciuto numerose popolazioni e hanno visto diverse battaglie, tra cui quella celebre tra i cartaginesi di Annibale e le legioni romane nel giugno 217 a.C..
Una leggenda etrusca però pone il Trasimento tra i luoghi ‘misteriosi’ del centro Italia. Si racconta infatti che la ninfa Agilla fosse follemente innamorata di un bellissimo principe, Trasimeno, figlio del re Tirreno, che riuscì ad attirare con il suo canto seducente nei pressi dell’Isola Polvese. Qui sbocciò l’amore tra i due giovani che si sposarono. Ma la loro felicità durò il tempo di un giorno. Trasimeno decise di fare un bagno nel lago e improvvisamente finì sott’acqua, senza riemergere. La ninfa continuò a cercarlo giorno dopo giorno, fin quando, esausta, terminò i suoi giorni su una barca in mezzo al lago. Si dice che la sera, quando il vento increspa la superficie del lago e soffia tra i rami degli alberi sull’isola, si possa sentire il lamento straziante della ninfa che ancora cerca il suo bellissimo principe.
Giorno 2 e 3
Il secondo giorno cambiamo decisamente location. Sfruttiamo una giornata libera di mia cognata Daniela che da Roma arriva con le mie due nipoti Elena e Viola e i miei genitori. Una ‘rimpatriata’ (alla quale manca solo mio fratello rimasto a Roma per lavoro) per un’occasione speciale: la visita alla città della Domenica. Una giornata particolare che merita un racconto tutto suo su DoveVado: lo scriverò presto.
La bella giornata in famiglia tra giochi e animali termina di nuovo a Passignano dove ci ritroviamo per un aperitivo al tramonto. Affascinanti i colori che gli ultimi raggi di sole regalano quando il sole va a scomparire alla spalle del lago Trasimeno. I bambini, intanto, si godono il doppio parco giochi. Alla sera loro rientrano a Roma, noi torniamo in albergo, distrutti di stanchezza ma felici.
Anche il terzo giorno di vacanza umbra ci vede allontanarci dal lago Trasimeno. E anche in questo caso racconterò in seguito la bellissima esperienza passata nella città di Perugia, tra minimetro, EuroChocolate e il museo della tecnologia a misura di bambino.
Giorno 4 – Castiglione sul Lago, Isola Maggiore e… Picasso
Una splendida mattina saluta il nostro penultimo giorno in Umbria. Decidiamo di visitare Castiglione sul Lago di primo mattino. Lì troviamo un piccolo mercatino e una sorpresa che gradiranno i bambini. Nel pomeriggio, dopo un buon pranzo a Passignano, prendiamo invece il traghetto alla scoperta dell’Isola Maggiore e dei suoi simpatici abitanti.
Castiglione sul lago
Il paese è molto grazioso. Appare subito bello quando, in auto, si incomincia a intravedere, costruito su uno sperone dal quale si riesce a vedere quasi tutto il profilo del lago. Lasciamo l’auto ad un parcheggio pubblico che troviamo ai piedi del paese e ci incamminiamo. La salita è resa meno dura dalla presenza di alcuni banchi di un mercato. Ma la fatica (relativa) vale lo spettacolo. In cima al paese infatti si trova la sua principale attrazione turistica, la Rocca del Leone.
Si tratta di una fortezza fatta erigere dall’imperatore Federico II di Svevia nelle prime decadi del 1200 sui resti di una più antica costruzione, corredata di una pieve, dedicata ai SS. Filippo e Giacomo, della quale rimangono pochi ruderi. La vera rocca è costituita dall’estrema appendice del baluardo, ultima fortificazione. Non ci facciamo scappare l’occasione di visitarla. E facciamo bene perchè per me e mia moglie lo spettacolo è unico, e i bambini si divertono un mondo. Si passa infatti da una parte all’altra degli edifici o da balaustre esterne o attraverso i cuniculi costruiti all’interno delle mura di fortificazioni. “Papà, posso correre qui?”, ha chiesto subito Diego quando si è trovato davanti un lungo tunnel di mattoni. Con lui, immaginando di dover difendere ‘il castello’ ci siamo diverti e come.
Se non bastasse all’interno abbiamo trovato anche una esposizione di opere (vasi, piatti) di Picasso. E, sempre per la gioia dei bambini, una sala in cui potevano dilettarsi ad esprimere la loro arte con pennarelli e matite direttamente sulle mura. “Papà, davvero posso scrivere sul muro?”, chiedeva Diego sbigottito, prima di lasciarsi andare…
Isola Maggiore
Terminata la visita a Castiglione, posto che mi rimarrà nel cuore e nel quale con le foto mi sono sbizzarrito, torniamo a Passignano per il pranzo. Poi prendiamo il traghetto per l’Isola Maggiore. Il prezzo del biglietto è ripagato anche solo dalla vista di Passignano dal lago, dal panorama offerto dalle isole a cui ci si avvicina lentamente, dallo spettacolo dei gabbiani che per tutto il viaggio seguono l’imbarcazione.
Le prime notizie dell’Isola maggiore risalgono all’817, quando l’imperatore Ludovico il Pio (813-840) concesse al papa Pasquale I la città di Perugia ed il lago Trasimeno con le tre isole (Maggiore, Minore, Polvese): nel 1117, i suoi abitanti si misero sotto la protezione diretta di Perugia
L’isola è piccolissima. Ci vivono, stando ai dati ufficiali, 14-15 persone. Ma se parli con qualcuno di loro in realtà ti spiegano che la sera in molti prendono l’ultimo traghetto per tornare a terra. Ci sono due piccoli chioschi, ville e chiese storiche (alcune delle quali accessibili e molto belle, a picco sul lago), un piccolo B&B. E stradine sulle quali affacciano le case dei pescatori, con le loro reti lasciate all’aperto ad asciugare. La particolarità dell’isola è che si gira a piedi e che a girare liberi ci sono diversi animali, e sopratutto numerosi fagiani. Ovviamente i bambini hanno passato il tempo a rincorrere gli uccelli da una strada ad un altra e la giornata è passata in allegria.
Quindi il rientro, di nuovo in traghetto, questa volta coi colori del tramonto ad accoglierci mentre tornavamo verso Passignano.
Giorno 5 – Torricella, San Feliciano, Umbertide
La vacanza volge al termine e dopo giornate passate avanti indietro decidiamo di prendercela comoda. Al mattino si và poco distante da Passignano. Visitiamo sia San Feliciano che Torricella, due piccoli borghi che a prima vista, anche dal rimessaggio e dal porticciolo ben forniti, sembrano paesi a prevalenza abitati da pescatori o appassionati di navigazione sulle acque calme del lago. Forse in estate si anima un po’: noi a mala pena abbiamo trovato un bar aperto per fare colazione. Ma è una bella giornata, ci godiamo una lunga passeggiata lungo gli argini del lago e la vista dal molo sul lago.
Il paesaggio è da cartolina, o meglio da quadro. Appeso agli alberi, in effetti, troviamo una cornice: il quadro all’interno è la stessa vista sul lago. Notiamo anche un’altra curiosità: il lungo lago è adornato con tanti piccoli oggetti – panchine, sedie – realizzati con materiale da riciclo mentre le piante sono contenute in vecchi scarponi riadattati a vasi… cuorioso.
Umbertide
Nel pomeriggio ci spostiamo ad Umbertide. Un paese molto carino, che raggiungiamo dopo quasi un’ora di auto (passando per paesaggi molto belli), il cui primo insediamento, sulle sponde del fiume Tevere, risale addirittura nell’età del Bronzo. E’ proprio la presenza del Tevere, da romano, che mi ha incuriosito e mi ha spinto ad andare a vedere questo paese. La città vera e propria è stata costruitra tra il IX e il X secolo, col nome di Fratta: l’odierno nome le fu dato sotto il regno di Umberto di Savoia. Il paese è ricco di negozietti, bar e ristoranti. Un vero centro urbano, gradevole da girare a piedi. Non manca però la storia e l’arte, con la Reggia centrale che la fa da padrona. Quello che ha invece incuriosito noi è il camminamento, comodo e agevole, costruito di recente su alcuni affluenti del fiume Tevere.
Camminando, anche col passeggino senza problemi, siamo arrivati fino alla confluenza col fiume che passa per Roma, attraverso un percorso naturalistico ben curato, in mezzo alle antiche case di Umbertide ancora oggi abitate.
Il camminamento in realtà proseguiva ancora per diversi chilometri, ma per noi s’era fatto tardi, ed era arrivato il momento di rincasare. Un rientro con una promessa: torneremo!