Ho avuto la possibilità di conoscere Belluno e d’intorni in diverse occasioni e stagioni, partendo proprio dalla sua provincia, variegata nel territorio per la geografia e le suggestioni che offre.
“Le impressioni più forti che ho avute da bambino appartengono alla terra dove sono nato, la valle di Belluno, le selvatiche montagne che la circondano e le vicinissime Dolomiti”
(Dino Buzzati)
Belluno e dintorni, cosa vedere
Mi è stato domandato con curiosità, e perché no anche con stupore, come mai abbia visitato spesso un territorio così lontano dalle consuete mete turistiche (fatta eccezione – obbligatoria – per Cortina d’Ampezzo). Questo mio racconto di viaggio vuole quindi essere un tenativo di risposta a tale domanda.
Per cui, partiamo alla scoperta di Cortina, Longarone, Vajont, Pieve di Cadore, Lago di Misurina: ecco a voi cosa visitare nella provincia bellunese.
Tutto il glamour di Cortina d’Ampezzo
Ho incontrato il bianco elettrizzante di Cortina d’Ampezzo, meta turistica in ogni stagione per la posizione meravigliosa nel cuore delle Dolomiti Bellunesi (patrimonio dell’Unesco) ma anche scenario glamour per la vitalità che offre con i locali alla moda e una serie di servizi e negozi per soddisfare molteplici gusti e esigenze. L’accoglienza è la chiave che apre le porte di Cortina: la sua lunga tradizione turistica consolida certamente un’attenzione ai viaggiatori nella consapevolezza di rappresentare uno dei principali centri delle Dolomiti per escursioni, viaggi, attività sportive.
Anche dal punto di vista gastronomico nelle numerose attività di ristorazioni presenti nel centro della città, ho potuto rilevare la particolare offerta: proprio a Cortina si incontrano infatti i sapori e le tradizioni del sud Tirolo declinati con abilità insieme alle tradizioni culinarie del Veneto. Sia in estate che in inverno offre particolare riguardo per le attività dedicate ai bambini, soprattutto a livello sportivo: mountain bike, sci, trekking, escursioni. Inoltre inparchi tematici per l’infanzia, i musei sulla Grande guerra e il percorso con il trenino delle Dolomiti permettono di conoscere meglio il territorio e di vivere un contatto più stretto con la natura che di certo resta impresso a grandi e piccoli. Il corso Italia con la piazza Venezia e la Cooperativa di Cortina, una delle più antiche di Italia, rappresentano un’ottima passeggiata nel cuore della città che guarda con orgoglio al futuro, in particolare al 2021, anno in cui ospiterà i mondiali di sci alpino.
Longarone e la diga del Vajont
Lasciando Cortina, l’aspetto ridente e solare dei dintorni bellunesi, l’altro lato di questo territorio che ha colpito anima e testa è sicuramente la visita a Longarone, piccolo centro del Bellunese protagonista della tragedia del Vajont del 1963 causata dalla frana del monte Toc nel bacino idrografico artificiale. Il disastro ambientale e umana provocò più di 1900 vittime: oggi di quel lontano 9 ottobre restano i luoghi della memoria. In particolare mi ha colpito la visita ai piccoli centri di Erto e Casso (già provincia di Pordenone), luoghi dalla natura incontaminata che accentuano, nel loro idilliaco paesaggio, la colpevolezza di una progettazione errata su una natura fragile.
Dal 2007 il coronamento della Diga è percorribile per le visite aperte al pubblico. Il Museo del Vajont e il Cimitero monumentale con la lapide senza nome in una distesa bianca e infinita, nella loro essenzialità sono capaci di far capire l’entità di una delle pagine più dolorose della nostra storia, riportando l’attenzione costantemente sulla necessità di interventi umani rispettosi della natura e dell’ambiente.
Avere visto film, spettacoli teatrali (come quello di Paolini) e letto documenti e memorie non anestetizzano il rammarico e la malinconia che prende nel vedere i luoghi e i segni delle numerose vite spezzate.
L’incanto di Pieve di Cadore e dei suoi dintorni
Dopo aver conosciuto questi due grandi poli famosi per motivi così diversi della provincia bellunese, ho soggiornato per qualche giorno nel Cadore, luogo incantevole dal punto di vista naturalistico dove Pieve di Cadore rappresenta indubbiamente uno dei centri più interessanti: la visita alla casa natale di Tiziano è di certo una meta interessante così come l’ascolto della lingua ladina, diffusa e radicata con orgoglio in tutta la vallata e che si percepisce nitidamente nei vari locali, magari sorseggiando un’ottima birra. Un’escursione che merita è di certo una passeggiata al lago di Misurina, con le acque blu profonde che rispecchiano la maestosità delle tre cime di Lavaredo e le antiche leggende legate alla sua meraviglia. Un pomeriggio estivo in mezzo alla natura e al silenzio di questa perla incastonata tra le vette è assolutamente rigenerante!
Alla scoperta di Belluno, cosa vedere?
Alla fine del mio viaggio nei luoghi di interesse bellunesi del Veneto sono finalmente giunta a Belluno.
In ogni stagione, anche quelle più impervie, la manutenzione delle strade è ottima, permettendo rapidi spostamenti in tutta la provincia belluense. Quello che sorprende il viaggiatore è, a mio avviso, il gioco di forme che la città di Belluno offre: le antiche porte, le cupole tondeggianti e morbide, ci immergono rapidamente a colpo d’occhio nel crocevia che questa città rappresenta nelle Dolomiti orientali. Tra i luoghi sorprendenti nella città fondata da Celti e Venetici, ci sono sicuramente la biblioteca civica (palazzo Crepadona) con il suo inconfondibile porticato, la basilica di San Martino, con il campanile orientaleggiante, e la piazza dei Martiri con il passeggio del Liston.
Tra i musei che consiglio c’è sicuramente il MIM, il Museo Interattivo delle Migrazioni: dal Veneto, terra di molti emigranti, è stata ricostruita la storia della migrazione italiana con un occhio sulla contemporaneità e l’immigrazione moderna. Per il suo stile moderno e interattivo è adatto anche ai bambini in età scolare.
Tutte le sfumature di Belluno sono ben rese dallo scrittore Buzzati, che qui è nato: nelle sue pagine la città viene descritta tra realtà e fantasia, poesia e mistero, come è proprio nello stile dell’autore.
Tra i tanti piatti tipici bellunesi che si imprimono nella memoria del viaggio hanno un posto di rilievo i numerosi formaggi tipici fra cui spicca lo Shitz (un formaggio che si gusta dopo averlo saltato in padella con del burro), oltre ai noti canederli e casunziei (ravioli ripieni) e alla gustosa birra locale.
In questo angolo di Dolomiti c’è quindi la possibilità di trascorrere qualche giorno con esperienze diverse a seconda della stagione scelta, in una commistione di emozioni e sensazioni che spaziano dalla storia alla natura, dalle tradizioni all’arte, aprendo un ventaglio ricco di opportunità per tutta la famiglia.
2 risposte
Adoro Belluno ma soprattutto i dintorni! Da non perdere le Dolomiti ;)
Concordo! Un vero spettacolo ;))