L’antica rete di itinerari etruschi Tra Toscana e Romagna

C’è una fitta e antica rete di itinerari da poter seguire per chi ama camminare. Mettevano in comunicazione, fin dal tempo degli Etruschi, la Toscana con la Romagna e ci sono molte testimonianze archeologiche presenti lungo i percorsi.

Vie che sono state riscoperte nei vari comuni che attraversano: Londa, Dicomano,  San Godenzo per la parte toscana. Percorsi davvero suggestivi che passano per il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che è uno dei più belli d’Italia.

Dalle aree del fondovalle della Val di Sieve questi antichi percorsi salivano sulla dorsale appenninica per raggiungere al monte sacro cioè il Falterona poi attraversavano il Casentino per arrivare in Romagna. Queste vie venivano utilizzate per collegare gli insediamenti e i luoghi di culto che si trovavano sul Falterona che era ritenuto montagna sacra.

lago di Londa
Lago di Londa – Foto di Roberta Capanni

Le strade degli Etruschi

Erano le strade usate dagli Etruschi, che rispetto ai Romani avevano un grado di evoluzione superiore, percorsi ritenuti utili e sacri che poi furono usate dai dalle armate romane. Vie di viaggio e di commercio che univano due parti della penisola da ovest ad este e viceversa. Anche nel Medioevo furono percorse dai pellegrini e, infine, dai pastori per la transumanza.

Sulla dorsale appenninica

Come dicevamo questa rete di itinerari si trova sulla dorsale appenninica e ci  sono quote di circa 1400 metri di altezza. Il Monte Falco raggiunge i 1658.

Un territorio ricco di acque: ci sono valli  e aree di fondovalle, come quella del fiume, Sieve dei torrenti Comano moscia e Cornia. Un’area bellissima dal punto di vista naturalistico e, infatti  come detto, è inserita nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi monte Falterona e Campigna. Le antiche faggete sono state dichiarate Patrimonio Unesco.

Ci si arriva facilmente anche con mezzi pubblici, cioè con il treno e con l’autobus. Questa zona si trova al limite della coltura della vite e dell’ulivo, si vede proprio bene la transizione fra il paesaggio agricolo a quello montano.

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orchidea sambucina Foto (F.Bardi)

Un paesaggio ricco di castagni, probabilmente introdotto dai Romani che oggi è diventato una pianta tipica del paesaggio appenninico. La vegetazione autoctona, però, era bosco di faggio abete bianco e praterie di crinale.

Una zona che ha  q una ricca fauna ittica perché ci sono molti torrenti che ospitano va trote,  gamberi di fiume, granchi d’acqua dolce. Molti anche gli anfibi e i rettili e anche gli uccelli come Il Picchio Rosso minore, l’aquila reale  che si può avvistare su alcuni crinali e poi  il biancone e le albanelle. Il lupo è sempre stato presente.

mura etrusche
Mura etrusche

I reperti archeologici

Ma questo percorso si fa per la bellezza della natura ma anche per  i ritrovamenti archeologici. Antiche testimonianze che ancora vengono a galla, anno dopo anno. Nel tempo ci sono stati numerosi reperti di arte etrusca ritrovati, in particolare molte stele funerarie nelle aree di Londra  e di Frascole.

Cippi sepolcrali di scuola arcaica etrusca, detta di tipo fiesolano, risalenti alla seconda metà del sesto secolo avanti Cristo sono stati ritrovati sempre lungo questi percorsi.

Lago degli Idoli Foto F. Locatelli 1
L'antica rete di itinerari etruschi Tra Toscana e Romagna 7

In questa zona, in questo periodo, c’erano anche i prodotti che arrivavano dall’area molto importante anche se lontana, chiusi e questo dimostra che queste vie di comunicazione erano  molto battute.

Il primo ritrovamento importante fu la stele funeraria di Londa che avvenne nel 1871 in località San Leolino. Un reperto di grande valore, che oggi si trova al museo archeologico di Firenze, un bassorilievo con figure su entrambi i lati , forse una figura sacerdotale. Una bella copia si può vedere nella sala del consiglio del comune di Londa.

Successivamente in località Poggio di Frascole furono fatti altri ritrovamenti.  C’è un sito che  oggi considerato uno dei più importanti complessi Archeologici del Mugello e della Valdisieve. Oltre a oggetti e stele funerarie qui è visibile una imponente struttura a pianta rettangolare costruita a secco che ricorda le grandi cinte murarie di Fiesole. L’edificio, di cui ancora non è chiara la funzione, probabilmente era appartenente a una famiglia gentilizia rurale quella dei Velasna.

Il lago degli idoli

Molto importante è la zona del Lago degli Idoli. Il Lago degli idoli è luogo Etrusco per eccellenza, una meta possiamo dire simbolica di questo viaggio alla ricerca degli Etruschi e anche una testimonianza del culto e della sacralità, di tutta la cultura e dell’arte votiva etrusca in Italia.

Un tempo c’era un laghetto; purtroppo oggi è rimasto ben poco per l’intervento dell’uomo e per togliere gli oggetti sacri che qui erano immersi qui.  Infatti, qui c’era il bosco sacro, il lupus, e una fonte sacra che alimentava il grande fiume che irriga va gran parte dell’Etruria, il Sarnus Virgiliano, cioè l’Arno

Qui c’era questo laghetto sacro che era dedicato alle divinità etrusche, ai fanum. In quest’acqua si immergevano i malati che si affidavano alle sue virtù curative .

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L'antica rete di itinerari etruschi Tra Toscana e Romagna 8

Pare che ci fosse, infatti, una sostanza data dalla decomposizione delle foglie e dei legni caduti nel lago che potesse più che altro velocizzare la cicatrizzazione.

Nel 1848 fu rinvenuta, per caso da un pastore la prima statuetta e poi altri 650 bronzetti raffiguranti animali offerte divinità. Quello più antico è detto il bronzetto di Baltimora dove è andato a finire.Oltre i bronzi sono stati rinvenuti 1000 pezzi in rame, monete con l’effige di Giano, punte di frecce oltre 2000 pezzi di aste, coltelli, spade, ceramiche, terrecotte.

Peccato che i pezzi più importanti e sono finiti al British Museum di Londra, al Louvre, alla Walters Art Gallery di Baltimora, alla Biblioteca Mazionale di Parigi e all’Hermitage di Leningrado.

Purtroppo questo sito è stato profanato e oggi appunto Il Laghetto non esiste più ma rimane l’atmosfera sacra che gli antichi Etruschi gli avevano attribuito.

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paesaggio autunnale (G. Giacomini)

Quattro possibili percorsi da fare

Per fare questo percorso ci sono tre possibili itinerari da fare a piedi, a cavallo o anche in bici. Un itinerario “rosso” che parte da Dicomano di circa 16 chilometri che si fa in circa 4 ore. Un percorso Giallo ad anello che parte da Contea di circa 15 chilometri e un dislivello di 600 metri che si fa in circa 5 ore. Un itinerario  Azzurro , sempre ad anello, che da Londa  e dura circa 3 ore.  Infine, un percorso verde da Londa e sempre ad anello di 18 chilometri che richiede circa 6 ore. E si può trovare anche nella carta dei sentieri montagne della provincia di Firenz

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