Alcune persone amano il contatto diretto con la natura, stendersi sui prati e camminare per ore nei boschi. Io preferisco di gran lunga la giungla di cemento… camminare per chilometri e chilometri in città, perdersi nel dedalo di vie e viuzze. Parigi si presta magnificamente a questa attività…

Contrariamente a quello che molti pensano Parigi è una città “piccola” e pertanto è facile, nonché gradevolissimo, spostarsi da un luogo all’altro a piedi!
Capita a volte di camminare per la strada e di assistere a un bruttissimo incidente; un incidente che potrebbe avere conseguenze terribili. Uno scooter che compie un sorpasso azzardato, la macchina che procede in senso contrario svirgola per evitarlo ma urta un’altra vettura che, per non travolgere un pedone, finisce contro la scavatrice di un cantiere.
Tutto questo all’ora di punta in un viale affollato.
Risultato: una macchina distrutta, un furgoncino con la fiancata da rifare, uno scooter per terra, vetri dappertutto… e nessun ferito!!!
La prima parola che viene in mente è “Miracolo!!!”
Tutti i presenti, io per prima, l’abbiamo pensato o gridato.
Nel parapiglia generale mi ha colpito una signora anziana col carrellino della spesa; bella tranquilla, uscendo dalla panetteria ha detto: “Di che vi stupite? È la piazza del miracolo!”
“Miracolo? Che miracolo?”
“Il miracolo, nel Medioevo!” dice la signora prima di sparire tra la folla di curiosi accorsi sul luogo dell’incidente.
Digito subito su Google “Place Maubert”. Più che una piazza è un crocevia fra il Boulevard Saint Germain, la rue Monge e la rue Frédéric Sauton.
Place Maubert, tra storia e leggenda

La Place Maubert, il cui nome sembra derivi da una deformazione del nome dell’abate Jean Aubert, nel corso dei secoli, è stata uno dei tanti luoghi di Parigi in cui si praticavano esecuzioni.
Qui si mettevano al rogo gli eretici e si torturavano i seguaci di Lutero; gogna, ruota e patibolo vi si alternavano allegramente. Proprio alla forca era stato condannato nel 1528, un domestico di circa 20 anni, accusato di aver ucciso il suo padrone. Il malcapitato era stato impiccato e lasciato penzolare a lungo alla forca come da consuetudine. Quando il boia era arrivato a staccarlo per portarlo all’ossario della forca di Montfaucon, il giovane aveva cominciato ad agitarsi freneticamente. Il boia aveva estratto un coltello e si era apprestato a sgozzarlo per finire la sua opera, quando alcune donne fra la folla accorsa ad assistere all’esecuzione, gridarono “Al miracolo, al miracolo”. Il condannato, lungi dall’essere uno stolto, affermò di essere morto sul serio ma, avendo rivolto una preghiera a Notre Dame de la Reconnaissance des Carmes proprio prima di passare a miglior vita, era stato ascoltato ed era resuscitato. Il giovane fu accompagnato per essere curato al vicino convento carmelitano, dove ricevette la visita del re François I in persona che gli concedette la grazia.
Un’ulteriore inchiesta provò che il padrone del ragazzo era stato ucciso dalla moglie, corroborando la tesi del miracolo intervenuto a salvare la vita di un innocente. Peccato che la stessa buona sorte non fosse toccata anche all’altro domestico, condannato e ucciso pochi giorni prima per lo stesso crimine. Né a tutti gli altri innocenti sacrificati nei secoli precedenti e successivi in nome della religione o della ragion di stato.
Place Maubert: dal patibolo alle bische clandestine
In quanto alla Place Maubert, una volta terminate torture e impiccagioni, prima di diventare l’attuale quartiere residenziale del quinto arrondissement della Rive Gauche, è stata punto di ritrovo di malviventi di ogni sorta e sede di bische e bettole di malaffare.
Curioso pensare come, di tutti i martiri più o meno celebri sacrificati in oltre sei secoli di esecuzioni alla Place Maubert, ancora oggi si ricordi soprattutto l’unico che non vi ha trovato la morte.
Place Maubert ai giorni nostri


Comunque, se vi trovate a passeggiare da queste parti, magari perché volete visitare il Musée de Cluny (Museo nazionale del Medioevo) o lo spettacolare Institut du Monde Arabe, l’Istituto del mondo arabo realizzato nel 1987 da Jean Nouvelle, o anche solo perché vi state recando a vedere la più famosa delle università parigine, la Sorbonne, ricordate che proprio in Place Maubert tutti i martedì, giovedì e sabato si tiene uno dei mercati più antichi della città, attivo fin dal lontanissimo 1547
