Chi arriva a Firenze in treno scende alla Stazione di Santa Maria Novella che si apre proprio dietro la Basilica di Santa Maria Novella. È una delle tappe da non perdere quando si vuole visitare Firenze anche per un solo giorno.
La grande chiesa di oggi un tempo era in una zona di campagna aperta. Intorno al 1000, dove ora c’è la Basilica c’era una piccola chiesa: Santa Maria delle Vigne. Oggi restano solo pochi resti sotto la sacrestia.
La basilica fu costruita sulla vecchia chiesetta a partire dal 1279 dai frati domenicani e finita alla metà del 1300. La consacrazione però avvenne nel 1420 e fu fatta da papa Martino V che risiedeva in città.
Basilica di Santa Maria Novella come vederla e cosa vedere
- La facciata
- Interno: le navate che danno ampiezza
- Il crocifisso di Giotto
- Il crocifisso di brunelleschi
- La Trinità del Masaccio
- La cappella Strozzi
- Cappella Tornabuoni
- Cappella Strozzi di Mantova
- cappella Rucellai
- Sacrestia trecentesca
- Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella
La facciata della Basilica di Santa Maria Novella
Santa Maria Novella ha la facciata esposta a sud ed è baciata dal sole. Si affaccia sull’omonima piazza. Le linee armoniche della sua facciata, nonostante i marmi policromi, si integrano ma anche si discostano dalle altre facciate delle maggiori chiese fiorentine.
Come arrivare
Si lascia la frenetica piazza stazione, si percorre via degli Avelli, e si entra in un’area quasi pedonale. Siamo in piazza Santa Maria novella.
Il rumore si placa, lo spazio si allarga e spesso, il sole ci inonda.
Sulla piazza si aprono ristorantini e bar con i loro dehor dove si può godere della chiesa in tranquillità. Le linee armoniche della sua facciata, nonostante i marmi policromi, si integrano ma anche si discostano dalle altre facciate delle maggiori chiese fiorentine.
Il genio di Leon Batista Alberti e l’armonia delle forme si nota nelle forme. La facciata della basilica minore di Santa Maria Novella personalmente mi ha sempre colpito molto ed è una delle più belle delle chiese fiorentine. E’ armonica.
L’andamento della costruzione partito dal basso nel 1350 con la copertura con marmi bianchi e verdi arrivò a concludersi definitivamente nel 1920. Ma fu Leon Battista Alberti che, applicando, le teorie dell’armonia delle forme, l’ha resta così godibile.
Bisogna soffermarsi su una delle panchine della piazza, ammirarla e guardarla bene questa facciata. La parte medievale è armonizzata con quella rinascimentale e le “vele” laterali sono un elemento decorativo di raccordo che poi fu molto copiato.
Su questa facciata si possono notare degli strumenti scientifici. Due opere del domenicano fra Ignazio Danti da Perugia (1555-1586), astronomo e cartografo granducale aggiunte nel 1572.
Il campanile, che si vede bene dalla stazione, e buona parte del convento, sono opera di fra’ Jacopo Talenti e di Benci di Cione Dami.
Visitare Santa Maria Novella all’interno
Per entrare nella chiesa si paga un biglietto perché più che una chiesa questo è un museo. Per informazioni e per acquistare il biglietto on line visita il sito ufficiale dell’Opera di Santa maria Novella.
L’interno è spazioso ma meno di quel che appare.
Questo è l’effetto dovuto alle tre navate con sei ampie campate che si rimpiccioliscono avvicinandosi all’altare.
Una chiesa ricca di capolavori, alcuni ormai ammirabili agli uffizi, come La Madonna in Trono con Bambino di Duccio di Buoninsegna.
La chiesa nei secoli è stata più volta rimaneggiata: Vasari nel 1565 fece importanti modifiche. Infatti la chiesa era divisa in due parti. Una parte per i frati e una, da cui si accedeva dalla porta che si trova ad est, per i fedeli, da lui chiusa e riaperta solo nel 2000.
Cosa vedere dentro Santa Maria Novella
Ci sono molte cose da vedere in questa chiesa: dal crocifisso di Giotto alla Trinità del Masaccio. I grandi maestri del rinascimento Fiorentino Brunelleschi, Donatello, il giovane Michelangelo, Masaccio, Ghirlandaio, Ghiberti sono presenti tutti. E non poteva mancare Sandro Botticelli con un’opera giovanile nella lunetta della controfacciata sopra la porta: la Natività.
Vi segnaliamo quelle imperdibili.
Il crocifisso di Giotto
Una delle opere che mi ha colpito di più è Il Crocifisso di Giotto. Si trova al centro della navata centrale. Quest’opera di un Giotto giovane, datata intorno al 1290, si trova a oltre quattro metri di altezza ma è visibile tutta l’arte del grande pittore.
Il crocifisso di Brunelleschi
Un altro crocifisso da ammirare si trova nella Cappella Gondi, disegnata da Giuliano da Sangallo, alla sinistra dell’altare maggiore. È quello ligneo del Brunelleschi che, in sfida con Donatello, volle dar vita ad un Cristo maestoso e meno “confidenziale”.
La trinità del Masaccio
Sulla destra, in fondo alla Basilica, si può ammirare la Trinità di Masaccio uno dei più importanti lavori del Rinascimento. Lo studio della prospettiva ambienta la scena sacra, con una Madonna anziana, per essere guardata dal basso.
Infatti, i committenti, inginocchiati, sono dipinti, per la prima volta, a grandezza naturale.
Cappella Strozzi
Nelle cappelle laterali si ammirano altrettanti capolavori. Quella degli Strozzi, finita a più riprese da Filippino Lippi a causa dell’esilio della famiglia da Firenze, è dedicata San Giovanni Evangelista.
Cappella Tornabuoni
La Cappella Tornabuoni invece è dedicata alla Vergine Maria e a San Giovanni Battista. Gli affreschi che raccontano le storie sono di Domenico Ghirlandaio e forse anche di un giovanissimo Michelangelo, suo allievo.
Cappella della famiglia Strozzi di Mantova
Questa chiesa è davvero un racconto continuo e merita una visita non frettolosa. Un’altra cappella è quella degli Strozzi di Mantova dedicata a San Tommaso d’Aquino e gli affreschi sono dell’Orcagna.
La Cappella Rucellai
La trecentesca cappella Rucellai è rialzata e si trova in fondo al braccio destro del transetto. Qui si trovava la Madonna Rucellai che oggi è agli Uffizi.
I grandi maestri del rinascimento Fiorentino
Brunelleschi, Donatello, il giovane Michelangelo, Masaccio, Ghirlandaio, Ghiberti. Non poteva mancare Sandro Botticelli con un’opera giovanile nella lunetta della controfacciata sopra la porta: la Natività.
La Sacrestia trecentesca di Santa Maria Novella
Santa Maria Novella gode di una Sacrestia di impianto trecentesco rimaneggiato più volte. Seguono un Museo che contiene numerosi capolavori e tre chiostri. Chiostro Verde, Cappellone degli Spagnoli e refettorio oggi fanno parte del Museo di Santa Maria Novella.
Il chiostro Verde
Sul lato settentrionale del Chiostro Verde si apre la Sala capitolare o cappellone degli Spagnoli, realizzato nel 1343 da fra’ Talenti e affrescato da Andrea Bonaiuti intorno circa vent’anni dopo.
Il chiostro Grande
Oltre al chiostro verde Santa Maria Novella ha il cosiddetto Chiostro grande, il più ampio della città oggi in via di trasformazione dopo essere stato per molto tempo sede della Scuola marescialli e brigadieri carabinieri.
L’ampio complesso di Santa Maria Novella che prende quasi il grande isolato, è sempre stato a stretto contatto con le necessità della città. Al primo piano del chiostro grande c’erano anche gli appartamenti usati dai pontefici in visita a Firenze.
Da aggiungere che anche molte confraternite usarono questi ambienti e dal 1880 nell’ex refettorio del convento fu ospitata la Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas.
Santa Maria novella e l’officina di profumeria e Farmaceutica
Non si può parlare di Santa Maria Novella senza parlare della sua antica Officina di profumeria e farmaceutica. La Farmacia di Santa Maria Novella è conosciuta in tutto il mondo ed è la più antica d’Europa.
Si accede da via della Scala e non è possibile visitare a Firenze senza immergersi nei suoi profumi e negli antichi ambienti tra marmi, affreschi e alambicchi.
Aperta da quattro secoli, oggi chi viene a Firenze può portarsi via un po’ di profumo di città. Acqua di maggio, acqua di Gigli o acqua di Rose sono solo alcune delle essenze più famose.
La visita a questa chiesa, una delle basiliche più famose ed importanti d’Italia mi lascia sempre senza fiato ed è una tappa da non perdere visitando la mia Firenze.