Se vi dico Terra del Sole sapete dove si trova? Se vi dico Castrocaro? Siamo in Romagna tra l’Appennino Tosco-romagnolo e la Pianura Padana e Castrocaro e terra del Sole sono praticamente unite. Io a Terra del Sole son stato diverse volte non l’avevo mai visitata veramente cosa che consiglio vivamente di fare.
La Città del Sole cioè un modello urbanistico del 1500 fatto di studi attenti. Castrocaro Possiamo dire una città fortezza. Ci ero passato in mezzo tante volte, in mezzo perché la cinta muraria è stata aperta per far passare la statale ma non mi ero mai fermato a visitarla.
La città fortezza
A decidere questa città-fortezza proprio qui e in un giorno preciso (8 dicembre 1564) fu Cosimo I De’ Medici, Granduca di Toscana. Mura alte 13 metri su una pianta particolare, un circuito radionico che aveva lo scopo di togliere le forze agli assedianti e donare calma agli abitanti.
Parcheggiato davanti al bar della piazza, dove si affacciano il Palazzo dei Commissari o Palazzo Pretorio e la chiesa di Santa Reparata, abbiamo prima girato a destra dove si apre il borgo Fiorentino. Oggi la strada è ben curata, come tutta la fortezza, con pietre nel selciato e le piccole costruzioni ben tenute.
Due castelli nella fortezza
In questa città ci sono due castelli oggi perfettamente conservati e imponenti: quello del Capitano delle Artiglierie a difesa del borgo fiorentino e quello del Governatore, a difesa del borgo romano.
Abbiamo visto le antiche porte d’ingresso e poi siamo tornati, sempre lungo il Borgo Fiorentino, siamo nuovamente passati davanti alla chiesa di Santa Reparata e abbiamo preso per Borgo Romano. Qui sventolavano le bandiere della festa dovute alla vittoria del palio di Santa Reparata avvenuta, come da tradizione, La prima domenica di settembre.
Il Rinascimento è qui
Un appuntamento da segnarsi perché in questa occasione la fortezza rivive i tempi fastosi: bandiere in ogni dove, piazze popolate di mercanti, cortei in abiti d’epoca, cambi di guardi e i contendenti del tiro alla balestra antica e del tiro alla fune nonché musici e i famosi sbandieratori.
Abbiamo ammirato l’imponenza del castello del Governatore ma non si può visitare ma ammirare la vista sì. Si vedono giardini verdissimi e ben tenuti e in lontananza le colline dolci che sul far della sera acquistano ancora più fascino.
Un taglio pericoloso
Proseguendo sulla provinciale che taglia “pericolosamente” in due la fortezza, siamo entrati a palazzo Pretorio. Qui c’erano le vecchie carceri come si vede dalle robuste grate e lo stile è tipicamente fiorentino rinascimentale. All’interno del Palazzo Pretorio, il Museo dell’Uomo e dell’Ambiente illustra l’origine e lo sviluppo della cittadella. Di importanza notevole la sala del tribunale criminale, affrescata con le armi gentilizie dei Commissari granducali che governarono la provincia tosco-romagnola per oltre due secoli.
La visita ci ha meso fame ma tanto qui non si sbaglia: siamo o no in Romagna?