Trekking Myanmar: da Kalaw al Lago Inle

Per raggiungere Kalaw, la prossima tappa del nostro viaggio e iniziare il nostro Trekking Myanmar, decidiamo di spostarci nelle ore diurne, vogliamo goderci il panorama e anche risparmiarci un’altra nottata pressoche in bianco.
Questi pulman condivisi da birmani e turisti sono piccoli, una quindicina di posti.

Lasciamo Bagan alle nove di mattina e partiamo verso le montagne. Il viaggio sembra comodo ma è solo un’illusione.
C’è traffico, ci sono molti rallentamenti e l’autista guida a scatti, accelera e frena in continuazione.

Dopo un’ora buchiamo una ruota. Stiamo fermi un’eternità, mentre con tutta calma, l’autista e alcuni locali cercano di cambiarla.
Ripartiamo e avvicinandoci alla catena montuosa la strada prende a salire e a serpeggiare una curva dietro l’altra.

Trekking Myanmar
Trekking Myanmar

Viaggiare in autobus in Myanmar

Nel bus dove viaggiamo l’autista ha la guida a destra (un’eredità lasciata dalla colonizzazione inglese, sulle nuove vetture stanno installando la guida a sinistra) e transita sul lato destro della carreggiata.

Per cercare di sorpassare i vari carretti e camion, che vanno pianissimo, tanto sono carichi di merci e persone, si sporge fino a invadere totalmente la corsia di sinistra. Se sopraggiungesse un’altra vettura l’impatto sarebbe inevitabile.

Noi passeggeri siamo nel panico totale, urliamo, incitiamo l’autista a non tentare il sorpasso, ma quello niente.

Tanto più saliamo, tanto più la strada costeggia senza alcun tipo di protezione un dirupo che si fa sempre più profondo.

Ogni tanto il traffico si blocca, un gruppo di operai sta sistemando il manto stradale. Le donne raccolgono pietre e massi che, piegate sulle ginocchia, dispongono sul selciato; a lato della carreggiata, alcuni uomini scaldano dentro grossi bidoni il catrame che poi versano sulle pietre. Tutto questo lavoro fatto a mano, con le infradito ai piedi, senza alcun aiuto meccanico.

Hanno appena dei drappi di tessuto a tappare la bocca e naso, l’aria è irrespirabile.

Kalaw sulle montagne birmane

Arriviamo a Kalaw che sono appena le tre del pomeriggio, il freddo è pungente, il cielo, se possibile, è ancora più terso degli altri giorni.

Ci piace questo tranquillo paesino, ci piace il nostro alberghetto in pieno centro, la camera con le pareti di legno, una doccia con tanto di porta (di solito il soffione è nel centro del bagno, senza una tenda né alcun tipo di chiusura, dopo che una persona si è lavata il bagno è completamente allagato) e, meno male, apprezziamo molto uno split che eroga aria calda, che accendiamo subito.

Chi l’avrebbe mai detto, tutta questa comodità in montagna!

Dedichiamo tutto il pomeriggio a gironzolare per la cittadina, assaggiando i famosi cibi fritti di strada di Kalaw, intrattenendoci a guardare alcuni bambini che giocano.

Anche il mercato merita una visita, più di molti altri è colorato e vivo.

Appena dietro il nostro alloggio si snoda una strada piena di operatori che propongono trekking.

Trekking in Myanmar

Viaggiatori come noi sono tutti indaffarati a entrare e uscire, richiedere informazioni sui costi, le guide, il numero dei partecipanti al trekking, i percorsi ecc.

Impossibile fare trekking da soli, la guida è indispensabile, i sentieri non sono tracciati e perdersi sarebbe inevitabile.

C’è fermento nell’aria, sarà l’aspettativa, sarà il raggiungimento di un sogno.

Alla fine prenotiamo in uno dei tanti, quello che ci è sembrato più degno di fiducia ma soprattutto quello a cui aderiscono meno partecipanti possibile.

Intanto liberiamo un pappagallino, chiedendoci perché questo rito è fortemente radicato, continuano a imprigionare uccelli di ogni tipo.

pappagalli kalaw
Trekking Myanmar: da Kalaw al Lago Inle 43

Kalaw non propone molte soluzioni per cenare, noi optiamo per un ristorantino nepalese che ben assomiglia a quelli birmani ma, dopo giorni e giorni, finalmente, mangiamo qualcosa che assomiglia al pane: il chapati.

Che delizia!

Pindaya e la Shwe Oo Min Pagoda

Prima di partire per il trekking visitiamo i dintorni di Kalaw.
Pindaya è un piccolo villaggio circondato da aree densamente coltivate, richiama turisti perchè ospita la Shwe Oo Min Pagoda.

Questa è arroccata su un crinale di roccia calcarea che domina il Lago Pone Taloke.

La salita alla Shwe Oo Min Pagoda
La scalinata per salire alla pagoda

Saliamo le non poche scale coperte che portano all’ingresso della grotta e dopo esserci tolte le scarpe entriamo.

ingresso tempio
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Trekking Myanmar – il tempio Shwe Oo Min Pagoda

Il tempio è un labirinto di grotte naturali, piene all’inverosimile di statue del Buddha, di varie forme, dimensioni e materiali. Sono collocate dai pavimenti fino alle volte della caverne.

Lo spettacolo che ci troviamo di fronte lascia senza parole e l’ultimo censimento attesta che ci sono almeno 8094 Buddha.

i Buddah nella grotta nel tempio Shwe Oo Min Pagoda
I Buddha all’interno della grotta

Sono state donate da fedeli buddisti che vivono in ogni parte del mondo. Leggiamo sulle targhette alla base delle statue che ce ne sono provenienti dalla Svizzera, dall’Australia, dall’America. Davvero impressionante.

Una grotta è completamente riempita da un Buddha incassato nella roccia. La sala è stranamente deserta, questo ci piace e anche noi ci raccogliamo qualche minuto.

Ombrelli fatti a mano in Birmania

Ritornando verso Kalaw ci fermiamo a visitare un’impresa artigianle di ombrelli. Assistiamo alla fabbricazione, che viene effettuata tutta rigorosamente a mano. Dalla colorazione della carta di riso, all’essemblamento dei vari pezzi.

Sono bellissimi, colorati e delicati. Ci offrono un tè e alcuni pasticcini. Lo scopo è vendere, lo capiamo bene, ma lo stesso sono gentili e affabili.

la produzione di ombrelli in Myanmar
Ombrellificio di Pindaya

Tornate in città, nel tardo pomeriggio, entriamo in un negozio dietro l’altro, alla fine scoviamo quello che stavamo cercando.

Non volevamo arrivare al monastero dove passeremo la notte successiva a mani vuote, nostra intenzione era comprare del riso, o altro di genere alimentare, anche più leggero da trasportare, per farne dono ai monaci.

Invece ci hanno consigliato di comperare quaderni, penne, matite. Materiale di cui hanno bisogno, che doneremo ai piccoli monaci del monastero.

In partenza per il nostro Myanmar trekking

La mattina dopo, di buon ora, montiamo su un piccolo camion e usciamo dalla città per raggiungere il punto di partenza del trekking. Intanto facciamo conoscenza con i nostri compagni di viaggio e la nostra guida, una ragazza di Kalaw giovane e carina.

in partenza per il trekking
In partenza per il trekking

Eccola che ci spiega l’importanza della pianta di bambù.

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La nostra guida

Con il bambù viene fatto di tutto, dalle pareti esterne e interne delle case intrecciando delle stuoie, ai recipienti, a ceste e ad altri oggetti.

Meglio raccoglierlo in estate, quando è completamento secco, così non rilascerà l’umidità e durerà più a lungo nel tempo.

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Una bellissima e ben tenuta casa birmana costruita con stuoie di bambù.

Le coltivazioni di peperoncini in Birmania

Il nostro Trekking in Myanmar attrvarsa una zona prettamente agricola, a perdita d’occhio ci sono colture di peperoncini. Dopo la raccolta vengono stesi al sole per farli essiccare.

Il rosso dei peperoncini spicca vivace, in netto contrasto con il colore marrone della terra.

Con tutti questi peperoncini è strano che la cucina birmana non sia particolarmente speziata né tantomeno piccante.

Etnia Paò Myanmar

Di questa zona sono originarie le genti dell’Etnia Paò, che abbiamo già incontrato. Questi copricapi dai colori sgargianti li caratterizzano.

i copricapi dell'etnia Paò
Genti dell’etnia Paò incontrate in un templio

Lungo il cammino costeggiamo un fiume, per chi avesse voglia, anche per togliersi un po’ di polvere di dosso, è possibile tuffarsi nelle acque, intanto che facciamo una sosta. Laura non se lo fa ripetere due volte.

Bagno rinfrescante durante il trek birmano
Un tuffo nel fiume
Attraversando villaggi in Myanmar
Ragazzini birmani

La campagna non è particolarmente abitata, incontriamo poche persone, e il paesaggio è arido. Si attendono le piogge che sono ancora molto lontane.

Paesaggi in Myanmar
Trekking Myanmar: da Kalaw al Lago Inle 45
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Panorami della campagna birmana

Ogni tanto, inaspettatamente, un meraviglioso albero solitario segna il nostro cammino.

Trekking Birmania – La sosta per il pranzo occasione di condivisione

Raggiungiamo un piccolo insediamento formato da qualche famiglia, è qui che ci fermiamo per il pasto.

Ecco il nostro piccolo gruppo: un signore francese che sta girando per l’oriente da un anno, una coppia di giapponesi, educati e silenziosi come solo loro possono essere, una giovane coppia di spagnoli (la ragazza non si vede, scatta la foto) e noi due.

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Trekking Myanmar: da Kalaw al Lago Inle 46

Siamo ben assortiti, ci amalgamiamo bene tanto che continueremo a stare insieme anche dopo finito il trekking.

Pranzo conviviale in Birmania
Tipico pasto birmano offerto ai viaggiatori: frutta, spaghetti con frittata

Dopo il pasto riprendiamo il cammino.

In cammino in Myanmar
In cammino

Ogni tanto si levano pennacchi di fumo nero e nell’aria c’è cattivo odore, la guida ci spiega che stanno bruciando dei rifiuti.

Incontri bellissimi nel trekking inMyanmar
Incontri bellissimi, di quelli che lasciano il segno

Myanmar trekking tour – L’esperienza mistica di dormire in un monastero

Poco prima del tramonto arriviamo al monastero nel quale ceneremo e dormiremo. Siamo molto emozionati.

arrivati al monastero per la notte
Il monastero che ci ospita

All’interno del monastero ci hanno preparato un giaciglio di coperte stese per terra, e altre con le quali ci copriremo.

i nostri giacigli nel monastero birmano
I giacigli dove dormiremo

La struttura è completamente aperta e l’aria gelida di montagna entra, farà molto freddo.

Meno male che abbiamo le torce per raggiungere il bagno, cioè una latrina nel cortile dietro il monastero, perchè il buio è totale.

A dormire “prima di Carosello”

I monaci camminano per il monastero indaffarati per le loro manzioni, si ritirano per la notte subito dopo cena e anche noi siamo costretti a farlo, alle venti siamo già, completamente vestiti, sotto la coltre delle coperte.

Siamo talmente elettrizzati che pensiamo di non riuscire ad addormentarci, invece la stanzhezza ci coglie e dopo poco si sente solo un leggero russare.

I galli iniziano a cantare che è sempre buio, per tutta la notte alcuni gatti si sono azzuffati facendo dei versi orribili, ma va bene.

Sentiamo, dietro una parete, i monaci pregare. Alcuni si muovono avanti e indietro indaffarati. I monaci bambini con la loro ciotola si avviano in fila alle cucine per servirsi del riso, che mangiano seduti per terra, i piedi nudi sul pavimento freddo.

L’atmosfera è mistica e l’esperienza che stiamo vivendo, così a lungo desiderata e immaginata è bellissima, tanto che anche noi, in silenzio, ci alziamo, raduniamo le nostre cose, pieghiamo le coperte e, a piedi scalzi, raggiungiamo la zona predisposta per la colazione.

Il cammino riprende verso la pianura

Riprendiamo il cammino con animo leggero, salutiamo i monaci bambini che, dopo essersi saziati, lavata e riposta la propria ciotola, si riuniranno in un angolo del monastero per studiare.

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Salutiamo i monaci

Il viottolo che seguiamo inizia a farsi in discesa, ci lasciamo alle spalle le montagne e, dopo ore, raggiungiamo la pianura.

la nostra guida nel trekking
La nostra guida e sullo sfondo, nel mobiletto bianco, la farmacia del villaggio

Ad un certo punto incontriamo una piccolissima costruzione in legno, presso la quale la guida dice di accostarci.

Per proseguire dobbiamo pagare la tassa che ci consentirà l’entrata e la permanenza nella zona del lago per i giorni designati, così come abbiamo fatto per entrare nella zona di Bagan.

Birmania Trekking – Passando dalle vie di terra a quelle d’acqua

Dopo qualche chilometro il panorama cambia, iniziamo a vedere i primi canali d’acqua, le prime coltivazioni lungo gli argini.

Tra poco il nostro trekking volgerà al termine.

Difatti da questo punto in avanti le strade non sono più di terra ma di acqua. Spostarsi a piedi è impossibile.

Attraccata in un canale ad aspettarci c’è una canoa a motore sulla quale ci imbarchiamo.

Ci troviamo, difatti, nella fitta e immensa rete dei canali che circondano il lago.

La nostra meta è la cittadina di Nyaungshwe, la principale via di accesso al Lago Inle.

TRekking myanmar lago inle
In navigazione per il Lago Inle Birmania
Trekking Myanmar
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