Cammino Portoghese per Santiago: Cammino Centrale

L’idea di percorrere il Cammino era nei miei pensieri da diversi anni così che insieme a Monica e Silvio abbiamo deciso di partire forse dal meno battuto: Il Camino Portoghese per Santiago di Compostela nella variante Centrale.

Il nostro Camino è Il Cammino Centrale, distinto dal Cammino della Costa che si riunisce al Centrale a Valenca. I Pellegrini che hanno scelto il Camino della Costa non erano molto entusiasti sia per la scarsità di accoglienza, sia per i lunghi tratti asfaltati. Soprattutto va segnalato che il percorso è pur sempre nell’interno e la vista del mare la si può avere solo in alcuni tratti, essendo la costa molto frastagliata, con profonde insenature.

La Credential

Prima della partenza ci procuriamo la cosiddetta “Credential”: una “Carta” necessaria per essere alloggiati negli Ospizi, per ricevere le attestazioni dei nostri passaggi nei vari punti tappa del percorso e per ottenere, all’arrivo a Santiago, la “Compostela”: cioè la certificazione del Camino percorso (n.b: per ottenere la Compostela bisogna aver percorso almeno gli ultimi 100 Km prima di Santiago se a piedi o gli ultimi 200 Km se in bicicletta).

La Partenza per Lisbona

Con volo Ryanair da Pisa siamo arrivati aLisbona e successivo trasferimento di tre ore in treno (dall’aeroporto di Lisbona potete facilmente raggiungere la stazione ferroviaria prendendo la metropolitana e uscendo alla fermata “Oriente”), raggiungiamo il 19 Settembre Oporto dove ci concediamo un giorno da turisti – attenzione: in Portogallo, arrivando dall’Italia, occorre mettere un’ ora indietro l’orologio. (Oporto è una città bellissima che merita di fermarsi almeno un giorno per la visita e… per gustare il Porto e il Baccalà).

Il Cammino portoghese per Santiago

Di buon mattino prendiamo la Metro, ci inseriamo sulla linea rossa e scendiamo a Vila do Conde (questa fermata è effettuata sia dalla navetta-metro Espresso – che non fa tutte le fermate – che da quella ordinaria ed è situata proprio nei pressi di un grande centro commerciale): evitiamo, in questo modo, tutto il traffico di uscita da questa grande città.

Cammino portoghese Central – MAPPA


1a Tappa – 21 Settembre – da Porto a S. Pedro de Rates. 20 Km.

Appena fuori dalla metro ci dirigiamo verso il centro commerciale e, seguendo le indicazioni di google maps, ci ricolleghiamo al Camino raggiungendolo presso la località Giao (circa 5 chilometri di strada).
Ci rinfranchiamo con una sosta al bar di Giao dove conosciamo altri pellegrini che ci accompagneranno per diverse tappe durante la settimana: una simpatica coppia tedesca con un amico filippino.

Dopo circa un chilometro il percorso esce dalla strada trafficata per infilarsi fra i boschi di eucaliptus, frequentissimi in questa parte del Portogallo (si tratta di una pianta non autoctona ma importata dall’Australia da un missionario alla fine del XIX secolo).

Superiamo quindi il ponte romanico in pietra sul Rio Ave. Cominciamo a notare quanto siano frequenti le frecce gialle indicanti il percorso: tantissime, sempre apprezzate, sicuramente un eccellente lavoro volontario di molte associazioni amanti del Camino.

Ponte romanico rio Ave
Ponte romanico rio Ave

Apprezziamo anche il fatto che le strade nel bosco, solitamente sterrate, in Portogallo sono molto spesso pavimentate in cubetti di porfido, pietra di cui si abbonda da questa parti. Si prosegue fino a Ponte Arcos e Sao Miguel de Arcos. Per strade interne asfaltate o pavimentate arriviamo a Sao Pedro de Rates.

Ospizio a San Pedro
Ospizio a San Pedro

Seguendo la segnaletica, sempre perfetta, 600 mt dopo arriviamo all’Ospizio, in paese, adiacente al Museo di Arte Contadina. L’Albergue è tenuto dai Volontari (gentilissimi) e permette l’accoglienza di 32 persone in 3 camerate con letti a castello, con spazi molto ampi, cucina, soggiorni, lavanderia, cortile. Per mangiare apprezziamo il menù del piccolo ma ottimo ristorante nel paese. Molto bella la chiesa romanica.

chiesa San Pedro
chiesa San Pedro

2° Tappa – 22 Settembre – da S. Pedro de Rates a Barcelos e Tamel. 27 Km.

Il nostro cammino portoghese per Santiago prosegue il giorno seguente con l’intenzione di arrivare fino al nuovo Ospizio di Tamel, circa 10 Km oltre Barcelos (che dista solo 16 Km).

Partenza alle 7.45 con tratti sterrati nel bosco. Sosta per colazione dopo circa 10 km (ci colpisce il fatto che, in ogni bar o punto ristoro dove ci fermiamo per rifocillarci, le toilettes sono sempre pulitissime – a differenza di quanto accade in Italia!).
Dopo la lieve salita per arrivare a Pedra Furada, inizia una lunga e dolce discesa verso Barcelos in parte su strada asfaltata, ampia, e strade interne in porfido, in parte all’interno di boschetti di eucaliptus ed in una campagna molto urbanizzata. Arriviamo alla periferia di Barcelos (Barcelinhos) e  attraversiamo quindi il ponte romanico sul Rio Cavado.

Prima di entrare nel centro storico ci fermiamo a pranzare in un piccolo bar che offre economici “menù del pellegrino”. Proseguiamo quindi per la città: molto bella la cattedrale, con le pareti ricoperte di maioliche raffiguranti la storia sacra. A Lijo, ad un incrocio, ci attende un bar (l’unico dopo Barcelos), del quale approfittiamo per l’ultima sosta prima di raggiungere l’Ospizio.

Barcelos
Barcelos

D’ora in avanti molti cartelli ci danno indicazioni per la nostra meta, ma non la distanza. Arriviamo all’Albergue di Tamel nel tardo pomeriggio, accanto al palazzo del Comune ed alla Chiesa, dopo un percorso in salita, abbastanza stanchi ed assetati.
L’ Albergue da Casa da Recoleta de Tamel è nuovo con il parquet, luci ad accensione automatica, cucina digitale, spazi ampi, ecc.

L’hospitalero, anche qua, è gentilissimo e si prodiga per sistemare, in qualche modo, tutti i pellegrini (siamo in numero maggiore rispetto ai posti letto disponibili). Cena abbondante nel ristorante, l’unico (e il proprietario ne è ben consapevole visti i modi un po’ bruschi), giusto di fronte al nostro alloggio.

Vi consigliamo di non arrivare tardi all’Ospizio: a Tamel non esistono altre possibilità di pernotto!


3° Tappa – 23 Settembre – da Tamel a Ponte de Lima. 26 Km.

Partenza alle 7.45. Superato l’Alto de Portela si continua in discesa su percorso asfaltato ed in porfido, fra pergolati, campi di mais e boschi di eucalipto; il percorso è sempre segnalato perfettamente con frecce gialle.

In cammino verso ponte de Lima
In cammino verso ponte de Lima

Ovunque è in corso la vendemmia e mentre camminiamo ci raggiunge, inconfondibile, il profumo di mosto! Due fonti alla Quinta (fattoria) di Ribeiro ed anche alla Chiesa di Vitorino dos Piaes; qui sosta all’ottimo Bar Viana (si devia 100 mt sulla destra, all’incrocio) ben fornito anche di alimentari, dove ci mettono il timbro sulla “Credential”.

verso Fatima
verso Fatima

Si continua sul solito percorso misto, salendo all’alto di Albergaria, e poi in discesa fino a Ponte de Lima. Qua e là ci colpisce che in questa zona del Portogallo viene ben praticata la “coltivazione” di castagne: bei castagneti curati e recintati accompagnano la nostra viandanza! Incontriamo una giovane pellegrina che, da sola, marcia in direzione opposta alla nostra; le chiediamo dove sia diretta: a Fatima, ci risponde. Il Camino è anche questo!

Ponte de Lima

L’arrivo alla città è deliziato da un bel percorso sul lungo fiume, ombreggiato, pieno di persone che approfittano della bella giornata (anche se un po’ ventosa) per una passeggiata.

Ospizio Ponte de Lima
Ospizio Ponte de Lima

Arrivati nel centro,  attraversiamo il lungo ponte medioevale e ci troviamo così davanti all’Ospizio, che apre alle ore 15.30. Il resto dei pellegrini, piano piano, arriva e si sistema in attesa in fila, sdraiati nella piazzetta. Quando arrivano, gli hospitaleri spiegano le regole.
I locali sono ampi e nuovi, ristrutturati; cucina moderna, soggiorno e anche internet. 40 posti in due grandi e belle camerate, all’ultimo piano, nel sottotetto.

Ponte medievale a Ponte de Lima
Ponte medievale a Ponte de Lima

Per la cena approfittiamo di un’ottima Osteria (Gaio) in pieno centro, che fa tipica cucina portoghese.
È pieno di “locali” e ci fidiamo. Resteremo molto soddisfatti.


4° Tappa – 24 Settembre – da Ponte de Lima a Rubiaes 18 Km.

Partenza alle 7.30, quasi insieme ad un amico tedesco che viaggia da solo (simpaticissimo, gran camminatore e gran degustatore di birra).
Inizia un percorso su sterrato, fra vigneti, incrociando più volte l’autostrada; continuiamo fermandoci ad un vecchio bar per una ricca colazione: “Casa Veiga”, ad Arcozeto.

Alto de Portela Grande
Alto de Portela Grande

Inizia ora un bellissimo percorso nel bosco, sterrato o acciottolato, in salita fino all’Alto de Portela Grande (alt. 390 mt circa). Spesso troviamo cumuli di pietre di porfido nei quali si è sbizzarrito l’estro dei pellegrini. Frequente la raccolta di resina, utilizzando sacchi di plastica fissati ai tronchi degli alberi.

raccolta di resina
raccolta di resina

La discesa è dolce e senza accorgerci arriviamo ad Agualonga dove troviamo i primi avvertimenti dell’albergue a 2 Km. Lungo la strada sterrata che precede l’Ospizio sono presenti diverse possibilità di alloggio (B&B, affittacamere etc).

L’Albergue invece si trova a Rubiaes, poco dopo il paese. È nuovo, un edificio rosa pallido (scuola elementare ristrutturata), prospiciente la strada asfaltata.
Ottimi locali, grandi, ben arredati, rinnovati da poco, cucina, soggiorno, giardino, con 34 posti in letti a castello.

Per la cena ricorriamo ad un ristorante (Bon Ritiro) circa 100 mt dopo. Poco distante è presente anche un altro ristorante, Costantino. Troviamo qui i primi cartelli ed i segnali della Via Romana XIX.


5° Tappa – 25 Settembre – da Rubiaes a Tui. 20,4 Km.

Questa è l’ultima tappa in territorio portoghese del nostro Cammino portoghese per Santiago. C’eravamo affezionati a questo paesaggio, anche se le prossime tappe sono in Galizia, terra spagnola ben conosciuta.
Partenza alle 8,00, dopo la colazione. Il percorso esce subito dall’asfaltato, fra i campi, con fondo acciottolato.

Attraversiamo un ponte medioevale, i paesi di Pacos ed Arao fino ad arrivare alla periferia di Valenca, ultimo insediamento portoghese.
Qua, dopo aver superato l’ampia periferia cittadina, visitiamo la città vecchia, circondata da mura, e la rocca medievale.

le mura di Valenca
Le mura di Valenca

Raggiungiamo poi il ponte sul fiume Minho che fa da frontiera: un lungo ponte, pedonale, stradale e ferroviario. Dopo poco siamo in Spagna e aggiorniamo gli orologi (un’ora avanti).

Tui Spagna
Tui Spagna

A Tui (Galizia) ci concediamo il nostro primo “bocadillo” innaffiato da una birra (sono le 15); quando giungiamo all’Ospizio, vicino alla Cattedrale romanica in alto, sulla collina, è ormai tutto pieno.
Dopo aver prenotato un albergo economico a 30 minuti a piedi dal centro storico (Cruceiro do Monte), ci concediamo una visita alla Cattedrale.

Tui vista da Valenca
Tui vista da Valenca

D’ora in poi, al posto delle frecce gialle, troveremo i pilastrini con le conchiglie che riportano i chilometri che mancano a Santiago.


6° Tappa – 26 Settembre – da Tui a Porriño. 17,6 Km.

Questa volta, visto che sarà una delle tappe più corte, partiamo verso le 9,15. Dopo una prima parte fra i campi, il percorso costeggia poi l’autostrada, su un camino asfaltato ma ben protetto da una staccionata (tipo pista ciclabile).

lasciando Tui
lasciando Tui

Stiamo ora marciando all’interno di un bellissimo parco naturale: “Gandaras de Budiño”.
Passiamo il ponte das Febres, su acque acquitrinose e malsane (forse da qui il nome).

La -Gandaras de Budino. Area palustre protetta
La -Gandaras de Budino. Area palustre protetta

A circa 8 Km, a Ribadelouro (all’uscita dal Parco), troviamo un punto ristoro; il percorso si snoda ora fuori dal parco naturale, ai margini di una cittadina, per poi ributtarsi nuovamente in un fresco bosco di eucaliptus; il bosco si alterna a bei vigneti: qua i proprietari, intenti alla vendemmia, hanno avuto cura di lasciare ai pellegrini di passaggio, depositate su muretti di recinzione, delle invitanti pigne di uva nera.

croci prima di Porrino
croci prima di Porrino

Così quasi non ci accorgiamo che siamo giunti alla periferia industriale di Porriño. Il percorso è lungo e scabro, ma in compenso c’è la sicurezza di un marciapiede continuo; così il camino scorre bene ed in pratica ci troviamo, dopo aver attraversato un lungo e interminabile parco pubblico, nell’abitato di Porriño: cittadina vivace, moderna ed industriale.

Porrino
Porrino

Non ci fermiamo all’ Ospizio, situato giusto ai margini del parco e prima dell’ingresso in centro, ma cerchiamo subito un pub dove rifocillarci: lungo questa tappa i ristori scarseggiano e siamo affamatissimi. Il riposo notturno, invece, è garantito dalla prenotazione di alcune camere (gradevoli ed assai economiche) tramite Booking.com (Pension Mosende).


7° Tappa – 27 Settembre – da Porriño a Redondela. 16,7 Km.

Il percorso è asfaltato dall’inizio, a tratti sulla nazionale 550, poi inizia una lieve salita fino a MOS, dove passiamo di fronte all’ albergue [16 posti].
Si prosegue per la salita fino a Santaguino dove, in un’area di sosta, troviamo un reperto romano: una antica pietra miliare di epoca romana.

Proseguiamo ora in leggera discesa. In lontananza intuiamo la presenza di un aereoporto (di Vigo) per il gran viavai di aerei.

Redondela granaio
Redondela granaio

Arriviamo quindi a Redondela: l’Albergue è in centro, ricavato in una vecchia torre, molto caratteristica. L’hospitalera, una ragazza, è molto categorica e rigida: per questioni di decoro non si può stendere i panni in terrazza o alle finestre; solo all’interno dei bagni, che sono nuovi e molto belli. Anche il resto è bello, ci sono alcune stanze adibite a museo, una biblioteca, stanza di soggiorno ricavata in una sala per conferenze. Cucina, anche se piccola. Macchina caffè a gettone.

La città è carina, ospitale, moderna con giardini, il fiume, e – insolita – la ferrovia che corre fra pilastri altissimi fra le due colline che sovrastano la città. Come si confà alla Galizia il tempo è incerto ma non piove.


8a Tappa – 28 Settembre 2017 – da Redondela a Pontevedra. 18,4 Km.

Il Camino inizia lungo la strada nazionale 550 e prosegue su questa via per qualche chilometro; poi si inerpica tra piccoli aggregati di case e piccoli villaggi; infine entra in un bosco di pini, querce ed eucaliptus.

Il percorso risulta semplice e piacevole. Passiamo per Xesteira ed Arcade fino a Pontesampaio dove attraversiamo l’estuario del Rio Verdugo (qua, sullo stretto ponte medievale, reminiscenze delle battaglie Napoleoniche in Galizia – anno 1809).

Si prosegue quindi con una nuova salita, in un tratto di bosco molto particolare, su un acciottolato a pezzi molto grandi, molto antico, tanto che si vedono i segni delle ruote dei carri.
La possibilità di rifornimento di acqua è scarsa. Al termine del bosco si attraversano campi incolti e vigneti fino a giungere a Pontevedra. Pontevedra, di origine romana (Pontus Veteri), si trova sulla Via Romana XIX; è una bella città di oltre 85.000 abitanti.

Presenta un centro storico molto interessante, al quale è obbligatorio dedicare una breve visita (Chiesa di S.Francesco, Cattedrale, Municipio, resti di S.Domenico e la chiesa della Madonna Pellegrina). La città permette uno sguardo all’oceano. L’Ospizio del pellegrino è accanto alla stazione e presenta ampi spazi; moderno ed attrezzato, 56 posti in due grandi camerate, molto bello, ampio, con grande prato.


9° Tappa – 29 Settembre – da Pontevedra a Caldas de Reis. 24 Km.

Si esce facilmente da Pontevedra, ottima segnalazione. Dopo circa 5 km di Camino si giunge ad un bivio con deviazione per il Cammino Portoghese Espiritual lungo l’oceano (trattasi di una variante lunga circa 100 km, adatta a chi ha solo una settimana di tempo a disposizione: arrivo a Vigo in aereo; in treno fino a Pontevedra per iniziare e, da qua, il Camino fino a Santiago);

Il nostro Camino, invece, procede come da programma sulla Via Romana XIX; strada bella, sempre in mezzo al verde; si avverte il fastidioso rumore del traffico dovuto all’autostrada a poche centinaia di metri (parallela al Camino).

Dopo circa 12 km da Pontevedra si arriva al paese di S.Amaro dove vi sono diversi bar per la colazione. Da qui proseguiamo per un percorso più che altro asfaltato, anche se non c’è traffico, con lievi dislivelli; giungiamo finalmente a Caldas de Reis, città termale, dove abbiamo optato per una mezza pensione presso l’albergo termale (50 euro con uso piscina termale) al posto dell’ Ospizio del Pellegrino (che qui risulta assai scadente).


10° Tappa – 30 Settembre – da Caldas de Reis a Padron. 18,3 Km.

Percorso tranquillo che si alterna – tra boschi di castagni, querce, pini ed eucaliptus – a vigneti. Purtroppo, per un lungo tratto, anche questo camino costeggia l’autostrada ed i rumori del traffico possono turbare la nostra serenità.

Si attraversano piccoli centri abitati; a San Miguel de Valga  troviamo una camionetta della protezione civile che fa assistenza ai pellegrini: approfittiamo solo del loro sello (timbro) sulla carta del pellegrino. Proseguiamo su fondo prevalentemente asfaltato, ma non trafficato, arrivando a Padron per vie secondarie.

Nella Cattedrale è conservata l’ipotetica pietra (“Petronum”) che avrebbe dato l’approdo alla barca che portava la salma di San Giacomo e che dà il nome alla città.

Petronum
Petronum

L’Ospizio del Pellegrino si trova vicino al Convento del Carmen; noi preferiamo dormire in una struttura di recente apertura (Albergo Cruces de Iria), a pochi metri dalla chiesa Santa Maria de Iria Flavia, antica chiesa romanica dell’ XI secolo; ottima cena di piatti galiziani presso il ristorante O Curro (si raccomanda di gustare i piccoli, caratteristici peperoni detti “pimientos de Padron”).

Chiesa di Iria Flavia
Chiesa di Iria Flavia

11° Tappa – 1 Ottobre – da Padron a Santiago de Compostela. 24 Km.

Ultima tappa. La meta è ormai vicina; è una vera emozione. Vorremmo centellinare lentamente i passi ma allo stesso tempo non vediamo l’ora di arrivare.

Si passa fra le solite case, pergolati, strade pavimentate, boschetti di eucalipto; arriviamo ad Angeira de Suso e Picarana.
Oltrepassiamo l’indicazione per l’albergue di Teo, continuiamo superando il ponte romanico sul Rio Tinto e giungiamo a Milladoiro. Le salite sono lievi. Improvvisamente compare in lontananza la città di Santiago.

In linea d’aria la città è molto vicina, ma mancano ancora circa 7 chilometri: ci sembra di non arrivare mai. Per evitare i raccordi autostradali il Camino descrive percorsi tortuosi e non diretti (che quasi ti fanno spazientire).

Finalmente siamo nel centro storico; le ultime centinaia di metri, mirando le guglie della cattedrale, ci mettiamo quasi a correre tra la folla per le viuzze del centro.

Praza do Obradoiro
Praza do Obradoiro

Arriviamo nella Piazza dell’Obradorio alle 16. L’ingresso principale è chiuso per lavori di restauro e non è possibile apprezzare la facciata gotica con il suo meraviglioso Portale della Gloria del maestro Mateo.
Non è concesso entrare in Chiesa con gli zaini, per cui li depositiamo in un rimessaggio situato davanti al pinnacolo della cattedrale con l’orologio.

La Cattedrale di Santiago
La Cattedrale di Santiago

Dopo aver visitato la Cattedrale, ci rechiamo all’ufficio del Pellegrino per ricevere la Compostela (pergamena in latino che attesta l’avvenuto Camino e che viene consegnata solo a chi percorre, se a piedi, gli ultimi cento chilometri prima di Santiago).

la Cattedrale di Santiago notte
la Cattedrale di Santiago notte

Troviamo una coda infinita, per cui rinunciamo per quel giorno con l’intenzione di tornare la mattina successiva all’apertura dell’ufficio.

Cattedrale Santiago Sepolcro Teodomiro
Cattedrale Santiago Sepolcro Teodomiro

Partecipiamo alla Messa del Pellegrino alle 18 dove abbiamo avuto la fortuna di assistere, al termine della cerimonia, all’utilizzo del Botafumeiro (un grande turibolo di circa 50 kg, usato per diffondere l’incenso nella cattedrale: si tratta di uno degli incensieri più grandi del mondo; il rito è affascinante e lo spettacolo da non perdere).

Troviamo alloggio presso un’affittacamere a pochi metri dalla Cattedrale (San Pelayo, ambiente decadente ma ottimo per prezzo e posizione). Si consiglia di non perdere l’occasione per pranzare o cenare da “Casa Manolo” e “Milongas”.

Per chi avesse ancora tempo ed energie a disposizione è possibile, con tre giorni di ulteriore cammino a piedi, raggiungere Finisterra (luogo in cui i pellegrini, anticamente, raccoglievano le conchiglie che attestavano il compiuto Camino); Finisterra è oggi raggiungibile con gite organizzate in pullman che partono da Santiago (da piazza Galizia, a pochi centinaia di metri dalla Cattedrale).


Il cammino portoghese Centrale

L’arrivo ad Oporto (dove inizia il nostro Camino) è facile, con l’aereo od in treno da Lisbona o da Vigo.
Un percorso di 230 km, molto particolare, un po’ diverso dagli altri camini jacobei e non per questo meno affascinante, pur percorrendo spesso tratti asfaltati (anche se poco trafficati).

Forse sarebbe l’ideale per chi comincia a camminare, perché il percorso non è ancora molto frequentato, gli Ospizi sono buoni e quasi tutti nuovi e ben organizzati (costo 5\6 Euro per il pernottamento).

Ci sono anche varie occasioni di accoglienza privata od anche – talvolta – i pompieri (Bombeiros) nel tratto portoghese.

Le tappe sono brevi ed il percorso passa di frequente in zone abitate, con facilità di ristoro e sosta. La gente è accogliente, gentile e simpatica, prodiga nell’indicare, nel dubbio, il cammino; spesso si attraversano ambienti rurali ma caratterizzati da una economia fiorente, basata su coltivazioni di mais, vigneti, allevamenti. Non ci sono state difficoltà con la lingua.

La vita è meno cara in Portogallo ed al passaggio della frontiera, in Galizia, si avverte la differenza dei prezzi (tuttavia la Galizia, in questo tratto, è caratterizzata da una economia post-industriale: si nota che è stata attraversata dalla crisi ed ha un aspetto più decadente).

La segnalazione del Camino nel tratto portoghese è notevole, con tantissime frecce gialle, verniciate di recente; in Spagna, invece, il percorso è segnato da conchiglie su pilastrini o sui muri.

Il clima è quasi sempre stato buono. I dislivelli sono modesti; bellissime le Cattedrali e le Chiese visitate (Porto, Barcelos, Tui, Santiago); poi i ponti medievali (Ponte de Lima) e romani, i boschi di eucalipto, le case in pietra, i sentieri lastricati; le fantastiche persone che abbiamo incontrato… e anche quelle che, sebbene non conosciute, ci hanno lasciato sul percorso una pigna di uva o una mela per sostenerci!

Cammino Portoghese per Santiago Cammino Centrale
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