Finisterre, Finis terrae, Penn-ar-Bed, Finisterra, insomma il punto che sanciva la fine del mondo conosciuto nell’antichità.
Infatti prima del viaggio di Cristoforo Colombo verso le Americhe, la paura dell’ignoto aveva spinto i nostri antenati a individuare punti geografici oltre i quali si pensava non esistesse più niente.
Si pensava nell’antichità che la terra fosse piatta – a dire il vero c’è ancora chi sostiene questa tesi, oggi assurda – e che oltre certi luoghi-limite non sarebbe stato possibile avventurarsi.
Dove si trova il Finisterre
Non esiste un unico Finisterre, uno in Francia e uno in Spagna
Durante i miei viaggi in Spagna e in Francia ho potuto comprendere che ogni popolazione ha le sue leggende e tradizioni e con l’accezione “Finisterre” vengono identificati luoghi diversi.
Questa definizione si addice nell’antichità allo stretto di Gibilterrra, dove i Romani sostenevano che al di là delle colonne d’Ercole l’ignoto avrebbe ingoiato i temerari che avessero osato avventurarsi, ma tra le popolazioni celtiche erano altri i posti ritenuti invalicabili.
Finisterre è semplicemente là dove finisce il mondo.
Così ho trovato un Finisterre in Spagna durante il mio cammino di Santiago e uno in Francia, rispettivamente all’estremo occidentale della Galizia e nella regione di Quimpere in Bretagna.
Finisterre in Francia
Durante il mio viaggio in Bretagna abbiamo percorso la costa del granito rosa fino ad arrivare a Pointe Saint Mathieu. È stato un viaggio davvero emozionante, i luoghi e la natura sono stati cibo per l’anima e anche per il corpo devo dire. Con Pointe Saint Mathieu si identifica l’inizio del Finisterre francese.
Penn-ar-Bed significa letteralmente in bretone: “punta del mondo”, però è anche traducibile come “fine del mondo”.
L’emozione delle scogliere battute dal vento, la marea che in questa regione ha escursioni anche di 11 metri, l’accoglienza bretone, la cucina e soprattutto le rovine della vecchia abbazia sono ricordi che porterò con me per tutta la vita.
Finis terrae – Verso la fine del mondo
Da Pointe Saint Mathieu siamo arrivati al paese di Ploguvelin, con la bruma del mattino sembrava di essere in un film di Pirati. Abbiamo fatto colazione e da lì siamo partiti per la regione di Quimpere per arrivare a Pointe du Raz, il vero Finis terrae francese.
Pointe du Raz: la forza della natura
Il tragitto per arrivare a Pointe du Raz dura circa 2 ore fermandoci anche a Crozon, un bellissimo promontorio con scogliere a picco sul mare. Purtroppo il tempo non era dei migliori e dopo una breve sosta a Crozon per la classica foto di rito siamo ripartiti verso Pointe du Raz.
Arrivati alla meta abbiamo lasciato la nostra auto al grande parcheggio per percorrere a piedi l’ampio sentiero che porta ad un enorme e bellissimo monumento in cima alla scogliera.
Incredibile vedere come decine di persone si trovassero lì sedute sulla scogliera ad ammirare il mare e contemplare l’infinito. Devo dire che realmente è un posto da meditazione e anche Ornella ed io ci siamo adeguati ai ritmi lenti fermandoci a raccogliere le emozioni della natura.
La marea a Pointe du Raz
Gettando lo sguardo agli enormi scogli in mare, l’impressione era di vedere le rapide di un fiume scorrere veloci, anziché l’oceano. La marea con i suoi clicli infiniti qui dà origine a correnti fortissime che raggiungono i 12 nodi, oltre 20 km orari, la velocità di un traghetto!
Si capisce allora tutta la difficoltà di navigare in queste acque e perché quasi ogni paese di questa zona abbia il suo monumento ai dispersi in mare.
Oltre alle forti correnti, la marea in alcuni giorni specifici, può generare una differenza tra la minima e la massima di ben 11 metri (l’altezza di un edificio a tre piani).
Una differenza talmente grande da riuscire a svuotare i porti e a far pensare ai Bretoni di mettere il cavalletto alle loro barche come alle comuni biciclette per non farle inclinare quando sono in secca.
Finisterre Spagna
Il Finisterre più noto, si trova però in Galizia. Cabo Finisterra si trova nel punto estremo della Spagna ed è famoso perché conclude il Cammino di Santiago, quindi migliai di pellegrini si recano qui per terminare il loro pellegrinaggio nella terra di San Giacomo.
Finisterra alla fine del Cammino
Anche per me e Ornella ha rappresentato la fine del nostro Cammino. Giunti a Santiago e ritirata la nostra Compostela, volevamo raggiungere il km zero del pellegrinaggio situato proprio al Capo Finisterre.
Le emozioni che si provano arrivando a Santiago sono indescrivibili: gioia per il raggiungimento di una meta agognata, commozione estrema data dalla spiritualità del momento, ma anche un senso di vuoto e smarrimento: .”..e ora?”
“Non ci possiamo fermare qui”, dovevamo continuare verso l’oceano!
Dopo una settimana di condivisione, di meditazione e soprattutto di fatica – noi siamo partiti da O Cebreiro – tutto era finito, con la prospettiva che il giorno dopo saremmo tornati alla vita caotica di sempre.
Il problema che il giorno dopo saremmo ripartiti verso l’Italia e allora come coprire i 90 km che ci separavano dal mare verso il km ZERO?
Così ho deciso di cercare un mezzo per rimettermi in viaggio e sono riuscito a noleggiare una macchina alla stazione ferroviaria di Santiago e in circa due ore abbiamo percorso il cammino di 4 giorni indecisi se raggiungere il capo o andare alla chiesetta sul mare di Murxia, quella del film “Il cammino per Santiago”. Alla fine abbiamo optato per il primo e devo dire che non ce ne siamo pentiti.
Il faro di Cabo Finisterra
Giunti alla meta, un grande faro dominava la scogliera. Percorso un centinaio di metri eccola, la pietra miliare che identifica il km zero.
La tradizione rende questo luogo magico, con i suoi riti da compiere e pieno di spiritualità.
La scogliere con il monumento alla scarpone, gioia e dolore del pellegrino, la croce celtica e le pire dove i pellegrini, completano i loro riti.
In molti bruciano qualcosa con il quale hanno fatto il pellegrinaggio per sancire il passaggio ad una vita nuova, purificata.
Oppure lasciano – come nel nostro caso – tutto ciò che non si vogliono riportare indietro nella loro “nuova vita” dopo il Cammino sotto la croce celtica abbandonandole al vento e al mare.
Scendendo in spiaggia si deve raccogliere una conchiglia che però deve essere regalata solo a chi ha intenzione di intraprendere uno dei cammini.
Così ho lasciato dapprima il sasso che avevo raccolto a Santiago e non nascondo che ho pianto lasciando ai piedi della croce il mio bastone, sostegno nei miei 180 km di pellegrinaggio.
Domande frequenti su Finisterre
Perché è famosa Finisterre?
Finisterre in Galizia era considerato il punto più estremo a occidente fino alla scoperta dell’America (12 ottobre 1492). I romani pensavano che raggiunto “Finis terrae” avessero raggiunto la “fine del mondo“. Finisterre, con il cammino di Santiago è diventato poi la meta finale dove completare il percorso di purificazione dopo aver raggiunto la cattedrale di Santiago
Quanti giorni da Santiago a Finisterre?
Proseguendo il Cammino, Finisterre dista 89 km se percorrerete il sentiero diretto, (3-4 giorni di Cammino) oppure 120 km se sceglierete di passare anche da Muxia, (4-5 giorni). Noi arrivati a Santiago al mattino, avevamo il volo di ritorno la sera stessa. Dopo le celebrazioni in cattedrale abbiamo noleggiato una macchina e visitato il faro di Cabo Finisterre in giornata.
Come si chiama il film sul Cammino di Santiago?
Il titolo originale è The Way e quello italiano Il Cammino per Santiago. Un film del 2010 con Martin Sheen da vedere se volete capire un po’ cosa significa affrontare il Cammino.
Che significa Finisterre?
“Finis terrae”, leteralmente fine della terra. Gli antichi pensavano che questo fosse il punto più occidentale della terra e che il mondo finisse qui.
6 risposte
Già ero rimasto colpito dall’altro articolo dove parlavi della Bretagna, ora quella sensazione si rafforza. Mi viene proprio voglia di partire, di giungere davanti all’Oceano, per restare in contemplazione e meditazione davanti al suo orizzonte e alla sua potenza.
È stato un racconto veramente affascinante il tuo! Oggi abbiamo anche imparato l’esistEnza del termine Finisterra e dei posti meravigliosi che hanno questa caratteristica!
Un posto veramente incredibile, la fine del mondo secondo gli antichi , affascinante questa storia. Pensare a dove siamo arrivati ora, viaggi sulla Luna , chissà dove arriveremo. Finisterre è come una finestra nel mondo, quella finestra che abbiamo aperto e le foto mi danno tanto l’idea di questo. Bellissimo racconto
Sai che non conoscevo proprio questo luogo! Che meraviglia e che posto ricco di storia! Adoro i luoghi così!
Ecco, i posti dove “finisce qualcosa” mi hanno sempre affascinato. Però non sapevo che ci fossero più Finisterre, conoscevo solo quella in Spagna. Grazie per farci conoscere queste chicche!