La Pieve di Corsignano ha qualcosa di magico. Essendo una delle tappe più importanti che possiamo trovare lungo la via Francigena è un luogo assolutamente da vedere. L’aspetto attuale in stile romanico databile al XII- XIII secolo nasconde solo in parte le sue origini ancora più antiche risalenti al sesto secolo.
Se la facciata mostra una certa uniformità, l’interno mette in evidenza i vari interventi avvenuti nei secoli necessari per ampliare la primitiva chiesa piccola e senza campanile.
Sosta dei pellegrini sulla via Francigena
Pieve di Corsignano, una pieve antica in Val d’Orcia, un tempo detta di San Vito in Rutiliano, nominata già in una pergamena conservata nell’Archivio capitolare di Arezzo, datata 20 giugno 715. La Pieve si trovava su un percorso da sempre battuto dai pellegrini segnato anche nel 1306 in una carta conservata all’Archivio di Stato di Siena come “stradam veteram per quam itur ad Corsignanum”.
Il campanile della Pieve di Corsignano
Il campanile (non visitabile) dalla forma cilindrica, è un elemento imponente e distintivo probabilmente di scuola ravennate, tipico delle piccole chiese con fonte battesimale. Un tempo doveva essere più alto e sicuramente dotato di copertura in travertino. Travertino che ritroviamo anche nell’altare (ritenuto originale) che è stato rinvenuto al di sotto di un pavimento, asportato nel secolo scorso .
La Pieve di Corsignano, chiesa ricca di decorazioni, è come un libro che deve essere letto e riletto. Tante le lavorazioni ma semplici e influenzate da maestranze arrivate in zona per la costruzione della maestosa abbazia di Sant’Antimo.
Il fonte battesimale della Pieve di Corsignano
La pieve ospita il fonte battesimale dove fu battezzato nel 1405 Enea Silvio Piccolomini poi divenuto papa con il nome di Pio II. Una lapide ricorda il battesimo del pontefice in questo fonte: Hic duo Pontifices sacri baptimatis undas, Patrus accepit, et pius inde Nepos. Il fonte battesimale di Corsignano ha dimensioni che lo fanno datare dopo la sostituzione del battesimo per immersione con quello per infusione.
La decorazione interna della pieve denota, ancora una volta, che le maestranze che vi hanno lavorato venivano da committenze di aree diverse. Il penultimo pilastro a sinistra prima del presbiterio, mostra un motivo antichissimo di origine germanica, una decorazione a serpenti intrecciati che arriva dalla tradizione lombarda.
Il serpente regolo
All’interno della chiesa si trova una delle poche rappresentazioni del serpente regolo. la scultura si trova sul capitello dell’ultima colonna a sinistra. La divinità romana, questo animale fantastico era entrato anche nella tradizione toscana e di altre regioni centrali e fu definito da San Gregorio Magno “il re dei serpenti”.
La cripta
La cripta è un piccolo, affascinante, mistero. Piccola ha un’abside semicircolare con quattro volte a crociera. E’ datata nel XII secolo anche se può aver avuto anche un’origine precedente. Infatti la sua posizione indipendente dalla chiesa fa pensare che in origine potesse essere un sacrario. Una colonna, ampiamente decorata con figure eleganti e suggestive, centrale sostiene le volte. La luce filtra da una piccola apertura regalando ulteriore magia…
La facciata
La facciata della pieve di Corsignano è ornata da piccole arcate e offre la visione di una piccola bifora con una figura femminile in funzione di cariatide.
Due le porte della chiesa, quella principale e quella laterale, entrambe molto decorate. La prima mostra figure simboliche come la sirena a doppia coda nella fronte dell’architrave, simbologia ricorrente in età romanica. La porta laterale si apre a Sud come in quasi tutte le antiche pievi senesi. Qui troviamo stipiti ornati da intrecci geometrici con figure equine, sull’architrave è scolpita la nascita del Salvatore, la visita dei Re Magi, l’adulazione dei pastori e la figura della Vergine. E ancora intrecci, viticci, sagome di animali come il gusto lombardo richiedeva.
Dirigetevi verso l’ultima colonna sulla sinistra e date un’occhiata al capitello della colonna: troverete una scultura del serpente regolo. Si tratta di una delle poche rappresentazioni del serpente regolo sopravvissuta nella sua forma originale ai giorni nostri. Il serpente regolo era una divinità romana, era ancora noto quando la chiesa fu costruita e non rappresenta necessariamente il male, anche se San Gregorio Magno lo definisce come il “re dei serpenti”.
Pieve di Corsignano come arrivare
Matrimonio alla Pieve di Corsignano
La magia e la spiritualità che avvolgono la Pieve di Corsignano sono palpabili. In estate, la campagna toscana, rimanda i suoi profumi con intensità e il suono delle cicale recita una sorta di mantra che ammalia. La Pieve di Corsignano è il luogo adatto per un matrimonio intimo e suggestivo e infatti molte coppie la scelgono per il loro giorno più bello.