Amo la Sicilia perché la Sicilia si fa amare. Vabbè le mie origini son qui ma converrete con me che questa è una delle regioni più belle d’Italia. La Sicilia si respira non solo si guarda.
Ha una natura unica, che spazia dalla neve dell’Etna alle acque blu e turchesi alla campagna immensa. Io mi stupisco sempre quando qualcuno mi dice che non è mai stato in Sicilia.
Una regione che è mare, campagna, città d’arte, borghi medievali, castelli e fortezze e vulcani. È natura e storia. È anche cibo meraviglioso, è accoglienza.
L’isola per ogni stagione
La Sicilia è un’isola di vacanza in ogni stagione. Appena si atterra, a Palermo o a Catania, si sente subito che l’aria è cambiata, che abbiamo lasciato “il continente” che siamo sull’isola.
Catania, Taormina, Trapani, Siracusa, Agrigento, Ragusa e ancora e ancora. Non c’è un luogo da saltare se volete conoscere la Sicilia. A me vengono in mente i film, i romanzi, la storia anche quella difficile tragica dell’Isola. Perché questa è la Sicilia.
Con il suo gigante che fuma, Iddu (per i catanesi Idda perché la montagna è femmina) che regala terra fertile dove nascono frutti incredibili, dove le viti affondano le radici per donare un vino che ha il sapore del vulcano.
L’isola di Montalbano
Quest’isola è bella per la sua storia, per quelle radici che ancora raccontano di grandi menti. Da Empedocle, filosofo greco di Agrigento (vissuto nel 5º sec. a. C.), profeta, taumaturgo, medico, fino ai nostri giorni con Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sciascia (1921 – 1989), Giovanni Verga (1840 – 1922) e, Andrea Camilleri che ha sdoganato la lingua siciliana con i “tanticchia” e i “magari” del Commissario Montalbano.
La Sicilia è un’opera unica costruita nei millenni. Irripetibile. Non ci provano neanche in Quatar o a Las Vegas dove rifanno di tutto! Come non rimanere affascinati entrando nell’orecchio di Dionisio, come non godere delle vie di Taormina o ammirare la ricchezza del barocco siciliano. E l’antica Segesta? La riserva dello Zingaro e San Vito Lo capo? E ancora Cefalù, Monreale, Marzamemi e Puntasecca.
La Sicilia in bocca
Il pane cunzato e le sarde a beccafico, la caponata, il timballo di melanzane, la cassata, la brioche con il tuppo, il pistacchio…
Sono sicurissimo che tornando da una vacanza sull’isola cercherete i sapori in ogni ristorante gestito da siciliani. Perchè son sapori che ti restano dentro…
Non ditemi ora che non avete voglia di andare o tornare in Sicilia!