La prima volta che vidi l’Abbazia di Sant’Antimo fu diversi anni fa e mi parve, anche se suggestiva, in stato di semi abbandono. Oggi invece l’Abbazia vive vita nuova e questo mi ha resa felice.
Che la leggenda della sua fondazione da parte di Carlo Magno sia vera o no, poco importa: questa Abbazia ha un fascino esclusivo.
Abbazia di Sant’Antimo dove si trova
L’emozione di giungere all’abbazia di Sant’Antimo si manifesta immediatamente quando dopo aver girovagato sulle strade della campagna toscana si giunge ad una piccola strada delimitata dai classici cipressi toscani che fa intravvedere giù nella piccola valle l’abbazia in tutto il suo splendore.
Si giunge così ad una strada bianca che porta al piccolo parcheggio vicino all’edificio. Circondata da un piccolo Oliveto, la prima cosa che ho fatto è quella di sedere in mezzo agli olivi per contemplare la sua magnificenza dall’esterno.
Un edificio davvero imponente quello di Sant’Antimo, la pietra chiara posizionata nel XII secolo, come molte altre chiese e costruzioni della Val’d’Orcia, la rende estremamente affascinante. Ma c’è molto di più.
La Cappella Carolingia
Comunque sia la Cappella Carolingia era l’attuale sacrestia ed esisteva già nell’814. Fu quando Ludovico il Pio, il successore di Carlo Magno alla guida del sacro Romano Impero, le attribuì beni e privilegi.
E che Abbazia di Sant’Antimo sia stata ricca (aveva tra i suoi possedimenti anche il Castello di Montalcino) grazie a lasciti e donazioni si capisce bene guardando l’iscrizione sui gradini dell’altare maggiore dove si ricorda una donazione del 118 da parte della famiglia Ardengheschi.
Ma il potere fa gola e l’Abbazia entrò in conflitto con la Repubblica di Siena che ambiva ai tanti possedimenti: iniziò qui la decadenza di Sant’Antimo.
Abbazia di Sant’Antimo come arrivare
Arrivare a Sant’Antimo è abbastanza facile sia che si provenga da sud che da nord se si arriva con mezzi propri, più complicato se si vuole arrivare in treno perché la stazione ferroviaria più vicina è a Buonconvento a cui si deve far seguire le coincidenze di ben due pullman per arrivare a Castelnuovo Abate e la cosa non pare facile.
Sant’Antimo e la sua atmosfera magica
Avere la fortuna di entrare in Abbazia e sentire prove di canti gregoriani come è capitato a me, aggiunge magia alla magia. Potentissima la visione con l’ascolto che rimbalza sulla pietra e si spande vibrando.
Sant’Antimo cosa vedere
Oggi l’Abbazia si è dotata di “mezzi moderni” con videoguida interattiva a pagamento che passo passo permette di esplorare questa meraviglia.
Ben dettagliata, la guida ci spiega il significato simbolico di tutto quando troviamo dentro l’Abbazia.
Infatti ogni dettaglio, ogni pietra, ogni figura ha un suo significato. C’è tutto il messaggio della cultura medioevale, essenzialmente simbolica, tra queste pareti, ed è come addentrarsi in un enciclopedia fatta di vibrazioni. Questa non è una visita che si può fare a cuore leggero, cioè si può ma è uno spreco.
Dentro l’Abbazia ma anche fuori si è invasi da un senso di pace. Merito della sua costruzione che basa facciata e pianta sulla proporzione armonica ovvero è stata costruita utilizzando la sezione aurea e se anche non vi interessa l’argomento, lo sentirete da soli l’effetto.
Il chiostro dell’Abbazia di Sant’Antimo
Nel chiostro dell’Abbazia di Sant’ Antimo, sulla destra dell’edificio sacro c’è un pozzo che comunica con la falda acquifera. Come tutti i luoghi di culto dell’antichità anche questa chiesa era costruita vicino all’acqua che un tempo raggiungeva la cripta collocata sotto l’altare maggiore oggi coperta da una lapide.
Questo per ribadire che durante la nostra visita abbiamo capito che qui, da qualunque parte ti giri, c’è davvero tanto da imparare. Una visita che non è solo il riempirsi gli occhi di bellezza ma molto di più.