L’Arno è il maggior fiume della Toscana, il secondo per lunghezza dopo il Tevere. Ha un percorso “strano”, come dice Dante, “Torce il muso” ad Arezzo, abitata, a suo dire, “da botoli ringhiosi”. Il campanilismo toscano non ha rivali!
Conoscere una bella fetta di Toscana seguendo il suo fiume vuol dire incontrare storia e civiltà, bellezza e gloria. Duecentocinquanta chilometri da Stia a Marina di Pisa da fare in bicicletta partendo dalla montagna e arrivando al mare a Marina di Pisa. La ciclovia ha 270 chilometri di panorami, incontra 2 parchi regionali, 2 Comunità montane, 48 comuni e unisce 4 province.
Dove nasce l’Arno
L’Arno nasce a quasi 1400 metri di quota e, guardandolo ancora “piccino” non si capisce proprio come potrà trasformarsi in quel fiume dal carattere torrentizio che nei secoli ha sommerso la città fino al fatidico 1966.
Il nostro viaggio in bicicletta lungo il suo percorso può partire dalla fonte solo per i più esperti, altrimenti non è necessario perché il percorso ufficiale parte infatti a Stia dove sono state girate nel 1996 alcune scene del film “Il Ciclone”.
La direzione è verso sud. La vallata è ampia e introno numerosi borghi che sembrano “fermi” nel tempo. Questo è un viaggio che ha bisogno di tempo, non si può andare di fretta perché non è possibile passare, per esempio, da Poppi e al castello dei Conti Guidi e non fermarsi a vedere uno dei borghi più belli d’Italia.
La visita, oltre che ristoratrice, ci mostrerà anche una vista magnifica e parte del percorso che ci aspetta.
Verso Arezzo
Tornati a valle si procede per circa 35 chilometri per arrivare nella fertile piana di Arezzo. A questo punto si entra in una riserva naturale della Regione creata con la costruzione della diga di La Penna. Proseguendo si incontreranno diverse riserve naturali e sarà possibile ammirare fauna e flora spontanea.
Essendo l’Arno un fiume “energico”, oggi è stato più volte “imbrigliato, per proteggere le valli e Firenze soprattutto e, specialmente dal 207, è stato firmato uno sciagurato progetto che ne imbriglia l’energia con 13 briglie. Ma lui ha mantenuto intatta la sua bellezza.
Verso Firenze
Come dicevamo seguendo le parole dell’Alighieri, prima di Arezzo il fiume vira senza tanti mezzi termini e punta dritto verso Firenze. In maniera opposta a quella iniziale. A questo punto, Arezzo “rimane a bocca asciutta” e si incontrano paesi dell’area fiorentina: San Giovanni Valdarno, Figline Valdarno e Incisa Valdarno.
Paesi vivaci, dove si lavora e anche le grandi firme hanno trovato la loro dimora con fabbriche e spacci aziendali. Questo non vuol dire che non siano paesi con una loro antica storia da vedere e anche da “gustare”. Sulla destra abbiamo le alture del Pratomagno.
La magia del castello di Sammezzano
Tra paesi medievali e interventi rinascimentali in zona però c’è un gioiello ottocentesco che, ormai da tempo, si tenta di salvare. Il castello di Sammezzano è un palazzo unico. Chi ha avuto la fortuna di vederlo quando era ancora visitabile, e le foto che ne rimangono, mostrano un’architettura arabeggiante, fatta di colori e sale meravigliose. La sera è illuminato e si vede da diverse parti.
La strada prosegue ma poi fa un’altra curva puntando al mare, cioè, verso ovest, verso il tramonto. Qui incontrerà tante città tra cui Firenze e Pisa.
Firenze
Firenze ovviamente merita una lunga fermata. Il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, Palazzo Vecchio e via dicendo. A piedi o in bicicletta Firenze dintorni devono essere esplorati. Non basta andare al Piazzale Michelangelo per vedere la città (che da lì si può quasi “toccare” ma si può vedere dalla collina di Fiesole dove le mura etrusche e il teatro romano e vari siti e musei offrono una bella panoramica più antica della costruzione di Firenze stessa.
Verso Pisa
Da Firenze si riparte affrontando la campagna. La pianura si distende seguendo l’Arno fino al mare. Un tratto di strada ricco anzi ricchissimo di storia e natura. L’Arno bagna Empoli, che vale sicuramente una visita e, facendo una deviazione dopo qualche chilometro troviamo San Miniato, elevata al rango di città nel 1700, con il suo tartufo ma anche con i suoi siti archeologici e le sue tante bellezze. Panorama compreso.
Davanti a San Miniato c’è Santa Croce, oggi polo conciario tra i più importanti d’Italia. Questo ha fatto sì che si “svilisse” il ruolo che aveva questo borgo nato su isolette immerse in una palude. Ha le sue leggende, la sua storia (si faceva e commerciava seta), i suoi dolcetti e il suo Cristo ligneo del XIII secolo.
Verso Pisa e il mare
La pianura prosegue fino al mare dove, il nostro fiume, dopo aver percorso oltre 200 chilometri, si congiunge con le acque salate.
Poco prima incontriamo Pisa. L’antica Repubblica marinara, oggi arretrata, offre lo spettacolo della sua piazza dei Miracoli, con il suo campanile, il suo battistero. Bisogna fermarsi per forza.
Siamo in conclusione del viaggio. Il Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli ci accoglie con il suo verde intenso, i suoi profumi e ci conduce fino al mare. Godetevi questo momento di autentica natura e, una volta sul mare tuffatevi dento ad un bel piatto di pesce. Ve lo siete meritato!