San Vincenzo e la Costa degli Etruschi in tre giorni

San Vincenzo e la Costa degli Etruschi si trovano sul litorale toscano Spiagge dorate, calette, porticcioli e un retroterra ricco di storia e bellezze naturali, questa è la Costa degli Etruschi. Io l’ho sempre vissuta poco perché avevo il “mio” mare vicino, quello della Versilia ma la voglia di esplorare questo tratto di costa toscana c’è sempre stato.

Ho fatto qualche escursione, di tanto in tanto, ma oggi che ci son tornato per qualche giorno con amici, voglio raccontarvi quello che ho visto e provato. Tre giorni per fare mare e vedere le bellezze di questa zona ( che non si esaurisce in tre giorni)

Costa degli Etruschi: un territorio da scoprire

Eravamo a casa di questi amici a San Vincenzo, nel cuore della costa degli Etruschi. Da qui ci siamo mossi per scoprire sia la città che il territorio.

san Vincenzo foto R. Capanni
San Vincenzo- Foto R. Capanni

San Vincenzo e la sua storia

San Vincenzo è una città con circa 7000 abitanti che diventano 10 volte di più in estate. Gli stabilimenti balneari più attrezzati si trovano al centro del paese con ristoranti che spesso guardano il mare. Qui tutto è mare. Lo stesso cielo è mare e i tramonti sono tramonti incredibili.

La sabbia ha un colore dorato, sicuramente diverso da quella della Versilia. 12 chilometri di costa che verso nord ha spiagge più selvagge. Anche andando verso Grosseto, ci sono dune e libertà. Tutto è ben organizzato con percorsi che conducono al mare e si sta bene anche sulla spiaggia libera.

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La vecchia torre un tempo abitazione privata

Il mar Tirreno offre bellezza ovunque e anche a San Vinbenzo ci siamo goduti dei tramonti meravigliosi, mangiando pesce sul terrazzo e bevendo un Vermentino delle Val Di Cornia davvero eccezionale.
Così, il giorno dopo, abbiamo visitato anche alcune aziende di questa valle dedita alla produzione di vino DOC e abbiamo fatto una visita a Suvereto.

Severeto

Suvereto mi ha rapito, per la bellezza del borgo e per la tranquillità . La storia sembra aver messo la sua firma indelebile su queste pietre. Il giorno il borgo offre meravigliosi panorami e la sera si anima con i localini dove si bene vino di qualità e “mangiari” toscani. (Ve lo racconto qui).

Ancora mare (e pesce) e storia

Ho sempre pensato che San Vincenzo fosse una cittadina “moderna”, costruita per la gioia dei turisti moderni. Invece c’è tanta storia in questo luogo marino.
Vicina ad una zona mineraria e, all’epoca etrusca vicina alle città più importanti come Populonia, San Vincenzo era un villaggio.

Nell’Alto Medioevo fu assegnata la zona al vescovo Wilfrido (fu lui a dare il nome a San Vincenzo) che fece costruire una serie di strutture difensive per proteggersi dalle scorribande dei Saraceni lungo la costa di sua competenza.

Su Monte Coronato fu costruito poi un castello che nel 1304 venne distrutto dai pisani che però fecero costruire dei casali, una stazione di cambio per i cavalli, un pontile di carico e la dogana.  Nel 1307 fecero costruire  la Torre. Da qui partivano i marmi di Monte Rombolo diretti a Firenze dove si stava costruendo la nuova cattedrale. San Vincenzo quindi era un luogo di pescatori e contadini.

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Nel 1505 da Pisa il dominio passa a Firenze e Tor San Vincenzo perde la sua funzione e per secoli resta un piccolo gruppo di case che confinano con in territori paludosi e malarici. Fu la famiglia Alliata, alla fine del XVIII secolo a cambiare le sorti di San Vincenzo. Divenuti proprietari di tutto il tratto costiero bonificarono la zona.

A San Vincenzo ci sono tre chiese la Chiesa di Sant’Alfonso nel paese nuovo e la Chiesa di santa Barbara a San Carlo ma la più antica è la Chiesa di San Vincenzo Ferreri aperta al culto nel 1865.
San Vincenzo è adatta a chi ama il mare ma anche le passeggiate e il trekking. A 5 chilometri si trova la collina con il Monte Calvi e il monto Coronato e tutto è verde. In distanza il mare, quel mare da dove fino agli anni ’40 fioriva il commercio delle sardine in scatola.

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Filippo-Martini-unsplash

Pirandello tra i primi villeggianti

I primi villeggianti arrivarono nel 1925. Tra questi anche Luigi Pirandello che frequentava i pescatori e alloggiava in Piazza della Vittoria. Pensando a questo guardo la San Vincenzo di oggi, che nella parte centrale dell’ estate è come tutte le cittadine di mare, affollata, ma a maggio, giugno, settembre e fino ad ottobre è assolutamente godibile. Ecco il bello delle cittadine di mare: gli abitanti se le possono gustare per molti mesi.

Mangiare a San Vincenzo

A San Vincenzo si mangia bene. Piccole rosticcerie e ristoranti per tutte le tasche, bar di spiaggia e chef stellati sia sul mare che nel Corso principale. Il mio consiglio? Imperdibile la Perla del Mare però vi consiglio di prenotare. Siete praticamente sulla spiaggia con la vista delle isole Capraia, Corsica ed Elba e la brezza del Tirreno e un menù marino. Bella la carta dei vini.

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