Cosa vedere nella provincia di Pisa

Cosa vedere nella Provincia di Pisa? La Toscana è una regione tutta da scoprire e un buon modo è “perlustrare” provincia per provincia.

La provincia di Pisa offre davvero molto ed è la seconda provincia più popolata della regione. A Nord confina con quella di Lucca, a est con la provincia di Firenze e la provincia di Siena, a sud con la provincia di Grosseto, a ovest con quella di Livorno e con il mar Tirreno.

Il territorio della Provincia di Pisa

Un territorio quasi tutto pianeggiante se si esclude la modesta catena montuosa anti-appenninica del Monte Pisano, adiacente alla estrema propaggine delle Alpi Apuane. La cima più alta è il Monte Serra che supera di poco i 900 metri.

Ci sono trentasette comuni e 15 chilometri di litorale e poi boschi, campagna come tutti immaginano la Toscana e tanti borghi. 

Questa provincia si divide tra la Valdera cioè le belle colline pisane, la Val di Cecina dove c’è la bellissima Volterra, la Maremma Pisana  e, nella parte meridionale le famose Colline metallifere con i soffioni boraciferi.

Rudi maes da Pixabay
Pisa Piazza dei Miracoli – Rudi maes da Pixabay

Cosa vedere nella provincia di Pisa

Pisa

Pisa ovviamente è la città da visitare per prima. Un territorio abitato da sempre, già villaggio villanoviano, alla foce  del fiume Arno da cui, pare derivi il suo nome ( forse dal greco o dall’etrusco. La storia l’ha fatta grande, era una delle Repubbliche Marinare più potenti e la sua bellezza si ritrova ancora oggi.

Dalla piazza dei Miracoli con la Torre pendente unica al mondo, il Duomo Santa Maria Assunta a Pisa la cui costruzione inizio nel 1064, il Battistero,  il Camposanto al lungarno. I palazzi rinascimentali dei Lungarni, la chiesetta della Santa Maria della Spina, la Piazza dei Cavalieri con i suoi palazzi Palazzo della Carovana, Palazzo dell’Orologio con la sua storia.  E ancora Piazza delle Vettovaglie, Borgo stretto e Borgo largo, gli Arsenali. Pisa vi impegnerà un bel po’.

Gianni Crestani da Pixabay
Gianni Crestani – da Pixabay

Volterra

Volterra è un borgo medievale cge si trova a 500 metri sul livello del mare e sembra che il tempo si sia fermato qui. Una città bella in estate e incantata d’inverno contornata da mura e intorno il paesaggio delle balze. Città etrusca con le sue porte ben conservate. Era una delle città-stato della Toscana medievale, potente e ingegnosa. Camminare per Volterra è un vero tuffo nella storia.

37 comuni: cosa vedere

Difficile scegliere da Calci con la sua Certosa, a San Miniato, ad uno die Borghi più belli d’Italia come Montescudaio, a Palaia e Peccioli con il suo belvedere, Vico pisano, Lajatico e ancora, ancora…

Vicopisano

Vicopisano un gioiello medievale. Con la sua Rocca, costruita dal Brunelleschi (vedi Cupola del Brunelleschi a Firenze) racconta delle guerre tra Firenze e Pisa. Architettura militare e panorama. Da non perdere.

marina di Pisa
Marina di Pisa – Foto Roberta Capanni

Casale Marittimo

Piccolo ma delizioso, con le sue strade strette. Non siamo sul mare ma nell’interno ma la costa livornese è vicina. Edifici medievali come la casa del Camarlingo e il palazzo Rocca e un panorama che, nelle giornate terse, mostra le isole dell’arcipelago toscano.

Casale Marittimo è forse tra i più piccoli borghi della provincia di Pisa degno di nota, ancora una volta ci troviamo sulla cima di una collina circondata dalla campagna. Nonostante il “marittimo”, siamo in realtà un po’ distante dal mare, in provincia di Pisa ma a due passi dalla Costa degli Etruschi (che cade invece sotto la provincia di Livorno).

calci certosa
Certosa di Calci

Calci

Il monte più alto della provincia di Pisa, il Serra, domina il piccolo centro abitato di Calci. Calci è conosciuta per la Certosa Monumentale fondata nel 1336 dall’ordine dei certosini. Questa certosa è  terza per dimensioni in Italia ed ha facciata in stile barocco. Soffitti affrescati e Museo di storia naturale dell’Università di Pisa  (con la più grande galleria dei cetacei d’Italia) le cose da vedere.

San Miniato

San Miniato oggi conosciuta per il suo tartufo bianco. Una città (non chiamatela paese perché ha ottenuto nel 1700 il rango di città) con impronta fiorentina anche se si trova in provincia di Pisa.  Da sempre sotto Firenze almeno fino al 1925 si trova  su due colli. La zona era abitata fin dall’antichità come dimostra l’area archeologica di San Genesio. La torre che svetta sulla Rocca vale la pena di raggiungerla e salirci. La fatica sarà ripagata dal panorama.  Siamo sulla via Francigena e intorno ci sono davvero molte cose da vedere e anche da mangiare!

San Miniato torre di Matilde foto di Roberta Capanni
San Miniato – Vista della Torre matilde al tramonto. Foto di Roberta Capanni

Lari

Il Castello dei Vicari domina il piccolo borgo di Lari. Di fondazione etrusca il borgo si trova nel cuore delle colline della provincia di Pisa. Il castello è composto dal Palazzo delle Carceri, dotato di una terrazza panoramica, il Palazzo dei Cancellieri e il Palazzo dei Vicari. Lari è famosa per la ciliegia di Lari è una particolarità di ciliegia dolce coltivata nel suo territorio. Ogni anno tra maggio e giugno si volge la festa della ciliegia di Lari.

Palaia

Siamo in Valdera e Palaia, di origine etrusca (di qui passava la strada per arrivare a Volterra)  offre panorama e passeggiate. Un castello  chiuso da una porta di entrata e una di uscita, con la chiesetta di Santa Maria, i palazzi, le viuzze strette che scendono verso  i torrenti Chiecina ad est e  Roglio ad ovest.

Fuori dalle mura si trova la pieve di San Martino a Palaia fondata nel 1280. Da visitare anche il borgo fantasma di Toiano che sorge sui calanchi  e Montefoscoli.

Palaia chiesa di Santa Maria Roberta Capanni
Palaia chiesa di Santa Maria – Photo credit Roberta Capanni

Lajatico

Oggi Lajatico è conosciuto per il teatro del Silenzio  e come paese natale di Andrea Bocelli. Oggi migliaia di turisti lo visitano grazie a lui. Di origine etrusca Lajatico offre questo teatro naturale con le colline circostanti che fanno da scenografia.

Lajatico foto di Anita da Pixabay
Lajatico foto di Anita da Pixabay

Peccioli

Peccioli è vicino a Terricciola un altro borgo della provincia di Pisa. La zona era abitata fin dal neolitico In epoca medievale Peccioli divenne sede di un castello e fu contesa tra Pisa e Firenze. Peccioli è un paese attivo, con intorno molte aziende agricole. Da Peccioli si gode un bel panorama e si fanno ottimi aperitivi. Intorno ci sono tanti piccoli borghi dalle origini antiche come: Cedri, Ghizzano, Fabbrica, Montecchio, Libbiano e Legoli. E ora antico e moderno si sono uniti in matrimonio. Spettacolare!

pisa calanchi Ph cr. Roberta Capanni
provincia di Pisa calanchi Ph cr. Roberta Capanni

Montescudaio

Nella Maremma Pisana in Val di Cecina si trova Montescudaio considerato tra i borghi più belli d’Italia. Poco distante, circa 10 chilometri, dal mare, offre un panorama mozzafiato nelle giornate terse. Un tipico borgo toscano con la sua storia fatta di passaggi di mano tra signorie e repubbliche. Ha una fortificazione fatta da mura alte 15 metri possenti che danno il senso della fortificazione. Nel borgo si incontrano la Torre Civica, il Palazzo Ridolfi, Palazzo Guerrini e il municipio. Il paese fu distrutto nella sua parte più antica da un terremoto nel 1846 come accadde alla chiesa parrocchiale dell’Assunta, poi ricostruita.

Cosa mangiare nella provincia di Pisa?

Su cosa mangiare in questa provincia c’è l’imbarazzo delle scelta. Come tutta la Toscana molta carne ma anche buoni piatti semplici.  Ecco allora una carrellata tipica.

Bordatino pisano piatto di cucina povera, fatto con i pochi ingredienti che si reperiscono nell’orto e farina gialla.

Pallette, altro piatto tipico pisano a base di polenta. Più denso rispetto al primo si serve con ragù o sugo di funghi ed è piuttosto invernale ma si trova sempre.

Tagliata di  mucco pisano. Il Mucco pisano è una pregiata razza bovina rischio estinzione di orgine della costa pisana.

amaretto di santa Croce 1
Amaretto di Santa Croce sull’Arno

Pasta alla renaiola, un primo saporitissimo condito con un sugo di aringa affumicata e cime di rapa. Era il piatto povero dei  renaioli che prelevavano la rena (sabbia grossa) dal fiume Arno per renderlo navigabile.

Picchiante con le patate, interiora cioè frattaglie stufate nel pomodoro  con aggiunta di patate ma anche solo con la polenta.

E ancora Tordelli al ragù di mucco pisano, Trippa alla pisana,  fegatelli di maiale, salumi come mallegato e la soppressata, fatti con il sangue e le cartilagini del maiale, baccalà con i porri o lo stoccafisso con le patate.

Torta co’ bischeri, una bella crostata con cioccolato, riso, pinoli e frutta candita.

Kinzica, Pinoli del Parco di San Rossore per questi dolcetti morbidi e spugnoso, spolverai  con zucchero a velo.Kinzica, o Chinzica, de’ Sismondi era un’eroina pisana la città da un attacco dei pirati saraceni nel lontano Medioevo.

Amaretti di Santa Croce, a base di mandorle a forma si piccolo cono, che venivano fatti dalle monache di clausura per ringraziare i donatori di offerte.

pisa provincia
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