La Basilica di Santa Croce a Firenze parla di San Francesco e racconta molto bene la storia di Firenze. Infatti, non si può visitare Firenze senza vedere la Basilica di Santa Croce. Alcuni tour operator la saltano nella fretta ma i viaggiatori attenti sanno che qui ci sono 800 secoli di storia.
Una storia che parte dai seguaci di San Francesco che arrivarono in questa parte di città, al tempo inospitale e fuori le mura, nel 1209. Dopo meno di 90 anni i francescani ormai si erano moltiplicati e nel 1294 affidarono la costruzione ad uno dei più grandi architetti del tempo: Arnolfo di Cambio.
La Basilica di Santa Croce una tappa importante
Con queste premesse è ovvio che Santa croce sia una tappa importante per chi visita Firenze. Chiesa e convento furono ben frequentati fin da subito. Teologi, letterati, filosofi e Papi vissero e insegnarono proprio qui.
Piazza Santa Croce
La Basilica si affaccia su una delle più belle piazze di Firenze. In questa piazza si gioca il Calcio in Costume la gara nata nel tardo medioevo che vede i rioni della città sfidarsi. Il Calcio Storico fiorentino ha la finale il 24 giugno ed è uno spettacolo che si svolge sul “sabbione” cioè il terreno di gioco appositamente costruito nella piazza dove le squadre giocano.
Piazza Santa Croce è circondata palazzi d’interesse storico che riportano alla vera Firenze del medioevo. Troviamo per esempio Palazzo dell’Antella del XVII secolo) con gli affreschi di Giovanni da San Giovanni e Filippo Napoletano ma anche il Palazzo Cocchi Serristori ( famosa famiglia fiorentina) opera di Baccio d’Agnolo.
Il cristo di Cimabue
La basilica di Santa Croce è un percorso di storia dell’arte. Già visitare il chiostro e il refettorio sono esperienze da non perdere.
Nel refettorio si trova il Cristo di Cimabue restaurato dopo anni di lavoro. La furia dell’Arno, a due passi da qui, nel 1966 coprì tutto con metri di acqua e fango. Visitare Santa Croce è come sfogliare un catalogo. Un racconto lungo otto secoli fatto di dipinti e tombe dei grandi italiani.
Giotto, Donatello, Desiderio da Settignano, Michelangelo Buonarroti, Bernardo e Antonio Rossellino e ancora, ancora… le grandi pale cinquecentesche… sono solo una parte del patrimonio che racchiude.
La cappella Baroncelli e le tombe più famose
Tra il 1328 e il 1330, nella Cappella Baroncelli, Taddeo Gaddi dipinse la prima natura morta dell’arte italiana. La tomba Corsellini ispirò Herman Zapf per il font Optima, tanto per dire. Qui riposa il botanico Antonio Micheli fondatore della micologia che pare annoverare trai suoi meriti l’invenzione dell’etichetta sulle bottiglie di vino.
La tomba di Vittorio Alfieri, opera del Canova, mostra una delle prime immagini note dell’Italia effigiata come una donna vestita all’antica con la corona turrita.
I turisti americani sono accolti dalla statua, che Pio Fedi realizzò per la tomba monumentale di Niccolini, che è in stretto legame con la statua della Libertà di Bartholdi.
Qui riposa Florence Nightingale, dove gli infermieri si soffermano per rendere omaggio a colei che fondò la scienza infermieristica.
Si capisce bene che una veloce visita non può bastare. Santa Croce va letta affresco dopo affresco, lapide dopo lapide. È un “grande manuale di storia dell’arte”, dal Duecento al Novecento.
L’Opera di Santa Croce
L’Opera di Santa Croce ancora oggi si adopera per mantenere questo gioiello nelle condizioni migliori. Ci sono visite guidate interessanti e percorsi interattivi ma il consiglio è di lasciarsi del tempo per stare un po’ con il naso all’insù.
L’interno della basilica è ampio con la tipica forma a croce “egizia” cioè a “T”, come in tante altre grandi chiese conventuali.
L’interno
L’interno della chiesa a tre navate è spazioso. La navata principale è ampia 19 metri ed ha il n soffitto in legno. La successione dei pilastri che sostengono archi ogivali danno il senso di ampiezza e spazio.
La facciata
Se l’esterno vi sembra maestoso per ila facciata, di bianco marmo, sappiate che fu realizzata (come per Santa Maria del Fiore) fu realizzato a metà solo dell’Ottocento. Stessa cosa per il campanile ultimo dei tentativi fatti nei secoli per dotare di un campanile la Basilica.
Santa Croce “Il Tempio dell’itale glorie”
Santa Croce accoglie le spoglie dei grandi ma anche delle nobili famiglie fiorentine come era usanza.
Qui riposano Ugo Foscolo, che nell’ode “I sepolcri” la definì “Tempio dell’itale glorie” aggiungendo valore alla sua presenza e al suo contenuto.
Qui il poeta riposa insieme ai grandi toscani come Michelangelo Buonarroti, Niccolò Machiavelli, Galileo Galilei, Leon Battista Alberti, Vittorio Alfieri.
Manca Dante, che i ravennati non hanno mai voluto cedere alla città natale e di lui troneggia una grande statua sul lato sinistro della Basilica.
Chiesa di Santa Croce, dove si trova
Santa Croce si trova nel centro storico di Firenze, Quartiere 1, azzurro il colore della squadra di Calcio in Costume che si gioca nella sua piazza in ricordo di quella giocata per scherno verso le truppe imperiali di Carlo V durante l’assedio di Firenze del 12 agosto 1530.