Nel mio ultimo tour del Portogallo abbiamo visitato la Valle del Douro alla scoperta del vino Porto e i suoi luoghi di produzione.
Già nella nostra tappa di Lisbona avevamo fatto una degustazione interessante al Mercado da Ribeira, cominciando a capire che il Vino Porto non è fatto da una sola tipologia.
Abbiamo compreso la parola Towny, Ruby, late bottled, ma non avevamo compreso fino in fondo le loro differenze soprattutto dopo le tre sangrie bevute prima di fare l’assaggio.
L’unica cosa che abbiamo capito che la totalità della produzione viene fatta nella Valle del Douro a nord della città di Porto e abbiamo subito cercato di capire dove si trovasse perché tutti ci dicevano che il colpo d’occhio sarebbe stato eccezionale.
Porto e la cantine del Vino Porto
Siamo arrivati a Porto ormai a sera provenienti da Coimbra e ci siamo subito diretti verso il fiume Douro che attraversa la città nella Porto vecchia.
Sulla riva destra nel quartiere popolare di Ribeira, fatto di locali tradizionali, ristoranti dove si canta il fado e negozi di prodotti tipici, mentre sulla riva sinistra la zona di Vila Nova de Gaia dove si concentrano tutte le cantine del famoso vino da dessert.
Cantine Porto Vila Nova de Gaia
Sandeman, Ramos Pinto, Offley, Croft, Tylor’s, Ferreira. Tutto il mondo del vino liquoroso Porto in un chilometro quadrato.
Tutte affacciate sul fiume Douro che aveva la funzione di via di trasporto del vino dalle montagne fino al porto di imbarco con delle caratteristiche imbarcazioni ancora ormeggiate davanti alle relative aziende, per essere inviato in tutto il mondo.
La nostra fedele Lonely planet ci diceva che una delle più interessanti da vedere era la cantina Sandeman, fra le più antiche e la più grande.
Così abbiamo deciso di fare una visita guidata con degustazione alla Cantina per capire meglio i segreti del Vino Porto.
La Cantina Sandeman
Dopo circa mezz’ora di attesa siamo entrati per la visita guidata – ahimè in spagnolo – ma dopo avere sorseggiato un po’ di buon vino si capiva benissimo tutto.
Sandeman nacque nel 1790 da George Sandeman che con un prestito di 300 sterline del padre cominciò il suo commercio fra il Portogallo e la Gran Bretagna.
La cantina è stupenda molto grande, forse la più grande che si trova a Porto. Se dovessi trovare analogie direi che è molto simile alla cantina Florio di Marsala… anche per similitudini produttive.
Cominciamo qui a capire le differenze tra le varie tipologie di vino liquoroso prodotto, già dalla forma e dimensione delle botti:
Il Porto Towny si produce in piccole botti di Rovere da Sherry, mentre il Porto Ruby in grandi tini di legno.
L’inconfondibile marchio della Sandeman, la siluette nera con il bicchiere, fu disegnato nel 1928 da George Massiot Brown. Rappresenta i due elementi territoriali caratteristici di questa produzione: il Tabarro utilizzato dagli studenti universitari portoghesi usato anche oggi, che abbiamo visto molte volte a Braga e il cappello a tesa larga e rigida tipico della Spagna.
Alla fine della visita la vera e propria degustazione, 3 vini: Un Ruby, un Towny e un Aged bottled Vintage
Differenze visive tra un Porto Towny e un Porto Ruby
Se vi trovate a sorseggiare Porto a casa di amici potrete capire immediatamente se quello che state bevendo appartiene alla famiglia dei Towny o dei Ruby in maniera semplice:
Il Towny ti lascia vedere il fondo del bicchiere mentre il Ruby no!
La valle del Douro
Avevamo già in mente di visitare la valle del Douro e la sua zona vinicola, ma dopo la nostra visita alla cantina Sandeman la decisione è stata presa.
Siamo partiti al mattino in direzione Vila Real in un viaggio della durata di circa 2 ore ad ovest di Porto.
Essendo toscano, un po’ di vigneti li ho visti: Le colline del chianti e la zona della maremma sono magnifiche, ma vi assicuro che la valle del Douro non ha uguali e vi stupirà.
Coltivare la vite nel Douro fa parte di quella che definisco “agricoltura eroica“: sconfinati paesaggi montuosi strappati al bosco, tutti terrazzati a vigneto. Ho avuto la fortuna di andarci nel periodo della vendemmia per vedere che tutto è fatto rigorosamente a mano.
Non a caso l’area del Douro, attraversata dal fiume Duero è classificata come Patrimonio Mondiale dall’Unesco per i suoi paesaggi incantati e per essere la zona vinicola più antica del mondo istituita ufficialmente nel 1756
Braga e Guimaraes
Abbiamo fatto un giro molto lungo per arrivare ai vigneti del Douro perché volevamo visitare Braga e Guimaraes e vedere il bellissimo santuario di Bom Jesus do Monte.
Consiglio però, per dedicare più tempo a questa valle incantata di dirigersi subito a Vila Real con l’autostrada A4 per poi raggiungere Pinhão.
La valle del Duero necessita di una giornata intera per essere apprezzata a pieno. I paesaggi più belli si trovano lungo la N323, la magnifica strada che fa su e giù dalle colline in mezzo ai vigneti che parte da Sabrosa, strada denominata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Con un sapere antico, gli uomini hanno inclinato i terrazzamenti in modo che il sole raggiunga le viti e diano all’uva il calore di cui hanno bisogno il vino. Così dal prodotto della terra e dal lavoro dell’uomo sono nati un vino e un paesaggio unici.
PINHÃO e il fiume Douro
Dopo il nostro girovagare estasiati tra i vigneti raggiungiamo il fiume Douro e Pinhão. Ci fermiamo per un caffè e riprenderci dalla fatica della strada. Pinhao deve la sua fortuna proprio al famoso vino liquoroso portoghese.
Da vedere a Pinhão la sua magnifica stazione ferroviaria completamente decorata di azulejos e ferma nel tempo. Da marzo ad ottobre è qui che passa il treno storico a vapore che porta i turisti tra le vigne lungo il fiume Douro.
Riposati, continuiamo per la famosa strada N222 verso Régua, per tornare a Porto. La strada costeggia il fiume, raggiunge la diga e regala dei panorami mozzafiato. Non ci sono molti punti dove potete fermarvi a scattar foto ma quando riuscite lo scatto è d’obbligo.
Arrivati a sera al nostro albergo di Porto eravamo stanchissimi, ma Vi assicuro che è un percorso che vale la pena affrontare, lo porterò sempre con me!
Le tipologie di Porto
Quella del Porto è una famiglia piuttosto variegata che si esprime in differenti tipologie e caratteristiche:
Porto White (Bianco)
Si il porto esiste anche Bianco. Un vino liquoroso molto giovane, ma secco pensato come aperitivo, composti da uve dolci o secche, in base all’indicazione in etichetta. Ricorda molto il Marsala secco.
Porto Rosè
Conosciuto come Pink: ugualmente come aperitivo, prodotto dal 2008 da alcune fattorie.
Vino leggero e fruttato, prodotto con la tecnica del Porto Ruby ma fermentato come un vino Rosè.
Porto Ruby
Porto giovane, con maturazione di 3 anni in botte. Non viene affinato in bottiglia ed è la tipologia di Porto più venduta. Sono vini molto dolci, di colore rosso rubino (Ruby), estremamente beverini ma non complessi. Ne esistono delle Riserve con periodi di maturazione maggiore e ben più eleganti.
Porto Tawny
Il vitigno è lo stesso del Ruby, ma la maturazione avviene in piccole botti da Sherry in rovere che favoriscono un maggior contatto con il legno. Il vino perde il colore rosso rubino per divenire più sfumato ed ambrato (Tawny, appunto). È un vino meno dolce del Ruby, caratterizzato da presenza di frutta secca tostata, quali noci e nocciole, ma anche cioccolato fondente.
Porto Aged Tawny
Identici al Tawny ma la permanenza in botte può arrivare fino a 40 anni.
Una volta aperti, possono essere bevuti nell’arco di 3-4 mesi.
Possono essere eccezionalmente complessi, ma mai come i vini Vintage.
Porto Colheita
Uno stile piuttosto raro, il cui termine significa vendemmia, è costituito da un Porto Tawny invecchiato realizzato con uve di una singola annata. I Colheitas devono maturare in botti per almeno sette anni ma, vengono invecchiati per periodi che vanno anche a 50 anni.
In etichetta, devono essere indicati l’anno di vendemmia e quello di imbottigliamento. Anche il Madeira può avere le stesse caratteristiche e vengono ugualmente denominati Colheita, quindi attenzione all’errore.
Porto Crusted
Diffuso principalmente nel Regno Unito, caratterizzato dalla presenza di un notevole sedimento sul fondo della bottiglia (crusts). È essenzialmente un Ruby non filtrato, composto da un blend di più annate e necessita la decantazione, oltre al filtraggio con apposito imbuto per rimuovere l’eccesso di sedimento. Sono vini molto gradevoli e dal costo generalmente abbastanza contenuto.
Porto Late Bottled Vintage (o LBV)
Sono vini di singola annata ma, a differenza del Vintage vengono invecchiati in botte per 4 – 6 anni, per poi essere imbottigliati. Nel primo caso (4 anni), hanno una leggera evoluzione in bottiglia, nel secondo caso (6 anni), no. Sull’etichetta, così come nei Vintage, c’è indicato l’anno della vendemmia e quello dell’imbottigliamento. Con un costo medio, rasentano un’alternativa più economica, benché qualitativamente non comparabile, ai Vintage.Come Porto Ruby di singola annata, con qualche tratto comune ai Vintage.
Vintage Port
Il punto più alto della produzione di Porto è il Vintage. Si può fregiare di questa denominazione solo il 2% del Porto. Vini di singola annata, prodotti nelle annate ritenute qualitativamente eccezionali, maturano 2 anni in botte per poi continuare ad evolvere in bottiglia. L’evoluzione può essere estremamente lunga, portando a risultati impagabili per l’assaggiatore.
Necessita assolutamente la decantazione e filtraggio del sedimento.
In media, in un decennio vengono dichiarati solo tre annateVintage. Espressioni con almeno 15-20 anni di età possono essere apprezzate già ora (come ad esempio le memorabili annate 1963 e 1985, dichiarate da tutti i produttori), per altre dovrete essere pazienti.
La bottiglia, una volta aperta, deve essere consumata entro 4-5 giorni.
11 risposte
Non sono un amante del Porto Ma questo tour che avete fatto mi sembra molto interessante
Mi sa che mi tocca tornare in Portogallo!! Le immagini sono bellissime… il vostro giro è stato davvero bello, complimenti!
Chissà che bontà! Che bel tour avete fatto, e che buona la degustazione! Poi con un paesaggio così intorno, tutto è migliore! Molto belli anche i video!
Ci devo ancora andare, ma da grande appassionato di vino non posso perdermi questa tappa.
Grazie mille per avermi fatto conoscere questo meraviglio luogo!
Non amo il vino, anzi sono astemia ma visitare le cantine è affascinante perché fanno parte della tradizione e delle radici di una regione. Il tuo articolo è molto esaustivo!
Caro Paolo ho letto con piacere il vostro itinerario. A.me piace tantissimo partecipare alle degustazioni e credo che assaporare i prodotti locali sia un ottimo modo per conoscere un nuovo Paese.
Bellissimo articolo! Siamo rimasti affascinati dalle tappe, dai consigli e dalle foto! Ci hai fatto venir voglia di partire subito!
Che buono il porto!! L’agricoltura eroica della valle del Douro mi ha ricordato un po’ la mia Liguria. Anche i nostri monti sono stati terrazzati per poter coltivare la terra.